OPERAZIONE SALVA BARRIERA

Sopravvivere all’evento barriera, effettuando uno switch su certificati con barriere solo virtualmente violate. Ecco una guida all’utilizzo degli Easy Express

“Ho acquistato nei mesi scorsi il Bonus Cap su Fiat, recensito anche sul CJ 214 di febbraio scorso. Sembrava una buona opportunità d’investimento, ma in poche settimane il tracollo degli indici e la pressione delle vendite su FIAT ha fatto violare i primi di agosto la barriera a Euro 5,796. Oltre che tenere il certificato alla scadenza, sperando in un rimbalzo del titolo, che consiglio operativo mi potete dare?”

L’Approfondimento di questa settimana, proseguendo il filone iniziato già da qualche numero, prende spunto da una mail giunta alla nostra redazione, con la quale ci viene chiesto un consiglio operativo per uscire fuori da una situazione di sostanziosa perdita causata da uno dei tanti eventi barriera che si sono verificati nell’ultimo bimestre. La scelta della migliore strategia da adottare in questi frangenti non è mai semplice, in quanto sono molti i fattori che possono portare a ritenere più o meno profittevole una strada piuttosto che l’altra. Tuttavia, come abbiamo già avuto modo di evidenziare la settimana scorsa, l’ipotesi di uno switch su certificati con barriere molto profonde, o comunque ancora a debita distanza, potrebbe rivelarsi vincente qualora il mercato decidesse di arrestare la propria discesa. Anche in questo caso, però, è necessario valutare attentamente i costi diretti e indiretti dell’operazione, come spiegato nella rubrica “Segnalato da voi” in risposta ad un altro quesito che ci è stato posto. Una soluzione poco considerata, ma che al contrario potrebbe sorprendere per efficacia, è quella di prendere in esame quei certificati dotati di barriera discreta, ossia valida solo alla scadenza, i cui sottostanti hanno perso terreno fino al punto da renderla virtualmente rotta. In particolare ci si riferisce agli Easy Express, finora emessi dall’australiana Macquarie, che sostanzialmente replicano in tutto la struttura dei classici Bonus Cap ma con barriera discreta.

EASY EXPRESS, COSA SONO

 A beneficio di chi si trovasse costretto a considerare solamente adesso questa particolare tipologia di certificati a capitale protetto condizionato, ricordiamo che gli Easy Express prevedono un profilo di payoff alla scadenza molto semplice. Fissato un livello barriera, ad una distanza variabile tra il 20 e il 35% verso il basso, sarà sufficiente che il sottostante sia alla data di valutazione finale ad un livello almeno pari o superiore a questo, per permettere il pagamento di un premio ( importo Express) in aggiunta al rimborso del nominale. Viceversa, una rilevazione inferiore farà scattare il meccanismo di rimborso tipico dei Bonus Cap, con conseguente perdita della protezione condizionata del capitale e replica lineare del sottostante fino alla scadenza. Date queste caratteristiche, gli Easy Express si comportano pertanto come i più noti Bonus Cap con barriera continua, con l’importante differenza che anche in caso di pesante discesa del sottostante possono contare ancora su una speranza di recupero ed evitare, così, l’irreversibile evento knock out.

 AFFONDATI DALLA CRISI DELL’AUTO

 A questo punto, per rispondere al quesito posto dal lettore, passiamo ad analizzare le opportunità quotate con sottostante Fiat. Ricordiamo, infatti, che il certificato che ha costretto l’investitore a subire una perdita, da lui non quantificata ma potenzialmente pari a quasi il 50% del capitale nominale in virtù dei 50,85 euro di quotazione al Sedex, è un Bonus Cap sul titolo del Lingotto ( Isin NL0009421395) che ha subito l’evento barriera il 4 agosto scorso per effetto della violazione dei 5,796 euro in chiusura di seduta. In assenza di evento knock out, il certificato avrebbe consentito di ottenere il rimborso del nominale maggiorato di un Bonus del 10% alla scadenza del 20 dicembre2011. A seguito della violazione, al contrario, il certificato è ora un semplice clone dell’azione Fiat, di cui ne replicherà qualsiasi variazione fino alla data di valutazione finale. Questo Bonus Cap, tuttavia, non è stato l’unico ad aver pagato dazio nel mese di agosto: altri due certificati analoghi, infatti, emessi dalla stessa BNP Paribas, hanno dovuto conteggiare l’evento barriera per effetto dell’eccesiva discesa di Fiat. Si tratta, nello specifico dei Bonus Cap identificati da codice Isin NL0009525930, per il quale l’evento barriera è intervenuto il medesimo giorno a seguito di una chiusura ufficiale inferiore ai 5,629, e di quello avente codice Isin NL0009525005, costretto a capitolare il 18 agosto dopo che Fiat ha rotto anche gli argini dei 4,473 euro. E’ dunque ad una platea potenzialmente vasta, eventualmente estesa anche a chi ha il possesso diretto delle azioni, che può interessare quanto stiamo per proporvi.

La nostra analisi parte da un valore del titolo Fiat pari a 4,15 euro, a cui corrisponde, come detto, un prezzo in denaro del Bonus Cap di circa 51 euro. Tale quotazione si spiega moltiplicando i 4,15 euro del sottostante per il multiplo 12,4223. Una nota, riguardante il multiplo, può aiutare a comprendere quanto verrà descritto successivamente. Con questo termine si indica infatti la quantità di sottostante controllata da ogni certificato e si ricava dividendo i 100 euro nominali per il valore iniziale del sottostante stesso: nel caso specifico, dunque, un certificato corrisponde a 12,4223 azioni, in virtù dello strike iniziale fissato il 17 gennaio2011 a8,05 euro. A integrazione va peraltro rilevato come la scadenza ravvicinata non costringa la quotazione del certificato a scontare alcun dividendo programmato dal titolo automobilistico.

A fronte di tutto ciò, è quindi possibile definire il Bonus Cap come un replicante dell’azione Fiat. Di conseguenza, per recuperare i 100 euro iniziali, sarà necessario uno strappo rialzista del titolo fino al livello di partenza posto a 8,05 euro. In virtù dei tre mesi di vita residua, appare alquanto problematico il compito richiesto e a peggiorare le cose è arrivato, nella mattinata di mercoledì, il downgrade di Moody’s, che ha ridotto il rating da Ba1 a Ba2 motivando la decisione con i rischi derivanti dall’operazione di maggiore integrazione di Chrysler in Fiat. Pertanto ai malcapitati possessori del certificato o agli azionisti non restano che due strade: la prima è quella più dolorosa e consiste nel prendere atto della perdita, vendendo l’intera posizione; la seconda invece sposta il problema in avanti e consiste nell’attendere che Fiat ricominci a salire.

SOLUZIONI DA SWITCH

 Una possibile soluzione alternativa all’immobilità sull’attuale posizione, che consentirebbe un recupero parziale di quanto perso, è quella a cui in molti avranno già pensato ed è rappresentata dai nuovi Easy Express di Macquarie. Facenti parte del filone Recovery, questi sono stati emessi a un valore inferiore alla pari e alla scadenza restituiranno 100 euro fissi in caso di rilevazione del sottostante uguale o superiore alla barriera. In particolare, legate a Fiat sono presenti due emissioni:

  • la prima, identificata da codice Isin DE000MQ48V70, consentirà alla scadenza del 22 luglio 2013 di rientrare di un totale di 100 euro, corrispondente a un livello del titolo di 6,474 euro, rispetto ai 74,4 euro circa esposti in lettera. L’unica condizione richiesta è che alla data di scadenza Fiat sia al di sopra dei 3 euro.
  • la seconda, avente codice Isin DE000MQ48V62, a fronte di un prezzo inferiore , 67,9 euro in lettera, prevede una barriera a 3,7 euro che garantirà sempre il rimborso di 100 euro.

In entrambi i casi, si sarà compreso come la tenuta di livelli posti ancora a distanza rispettivamente del 28 e 11% dai corsi attuali, consenta di ottenere un rendimento compreso tra il 34,40% della prima emissione e il 47,27% della seconda. Si ricorda che per conseguire il medesimo risultato rimanendo sulla posizione in essere, sarebbe necessario un ritorno di Fiat a livelli rispettivamente pari a 5,68 euro e 6,23 euro. Il salto in avanti, favorito dalla quotazione dei due certificati sotto la pari e confortato da una barriera da tenere esclusivamente alla data di scadenza, appare dunque considerevole. Va tuttavia segnalato che i due Easy Express quotano entrambi a premio rispetto al fair value e pertanto, qualora prendesse corpo l’ipotesi peggiore, ossia una chiusura finale di Fiat al di sotto della barriera, si realizzerebbe una perdita superiore a quella che si otterrebbe mantenendo l’investimento in essere.

EASY EXPRESS SU FIAT…CON IL TURBO

Un’altra opportunità, a cui forse in pochi staranno pensando, è rappresentata da un terzo Easy Express ( avente codice Isin DE000MQ1NWF9) della stessa Macquarie. Il certificato ha la scadenza al 1 luglio 2013 e rimborserà 100 euro se Fiat sarà al di sopra dei 5,24 euro della barriera. Data l’attuale quotazione ben al di sotto di tale livello, lo strumento è quotato sul Sedex a 49,75 euro, ossia esattamente in linea con il proprio fair value. Per quale motivo questo certificato, che al momento sta replicando linearmente il suo sottostante in virtù di un evento barriera virtualmente verificato e molto probabilmente verificabile, potrebbe essere valido per raccogliere l’eredità di altri certificati per i quali la rottura della barriera è invece ormai un evento irreversibile?

La risposta la si può ottenere formulando una serie di scenari ipotetici che vedano come protagonisti l’azione Fiat, il certificato con barriera già violata e l’Easy Express che attualmente osserva l’evento barriera solamente all’orizzonte. Si supponga in prima battuta di rimanere fermi sull’attuale posizione, nel caso specifico il Bonus Cap di BNP Paribas, fino alla scadenza e successivamente di effettuare uno switch sull’azione per garantirsi tutto il tempo necessario affinché questa recuperi terreno e in più per assicurarsi il seppur minimo dividend yield, quantificabile in circa 2 punti percentuali annui. Ipotizzando che alla scadenza di dicembre, Fiat sia ancora sui 4,15 euro attuali, per recuperare i 100 euro nominali investiti nel Bonus Cap sarebbe necessario un rialzo di circa il 100% di Fiat.

Si supponga ora di inserire in portafoglio, in alternativa all’azione Fiat, il certificato Easy Express con scadenza luglio 2013 e barriera a 5,24 euro. In funzione di un multiplo pari a 11,94201, ricavato dividendo i 78,28 euro nominali per i 6,555 euro dello strike iniziale, tale strumento è ad oggi quotato in maniera quasi lineare con il valore dell’azione scontato dei pochi dividendi stimati fino alla scadenza ( 0,17 euro per anno da staccare nel mese di aprile). Alla luce di tale valutazione è quindi possibile delineare i seguenti scenari:

  • se alla scadenza di luglio 2013, Fiat sarà a 3,15 euro, in ribasso di circa un quarto dei 4,15 euro attuali, il certificato rimborserà 37,61 euro. Pertanto, a fronte di una perdita dell’azione del 24,10% si subirà una minusvalenza ulteriore, stimata in 24,39 punti percentuali;
  • se alla scadenza di luglio 2013, Fiat sarà a 4,15 euro il certificato rimborserà 49,55 euro. Pertanto, a fronte di un nulla di fatto per l’eventuale possessore di un certificato già andato in barriera e di un incasso di 34 centesimi di dividendi per l’azionista, l’Easy Express produrrà una perdita pari allo 0,41%;
  • se Fiat sarà a 4,565 euro, ovvero in rialzo del 10% dai 4,15 euro correnti, il certificato rimborserà 54,51 euro e pertanto la differenza tra le due attività finanziarie sarà limitata ai soli dividendi ( che ricordiamo andranno a beneficio dell’azionista)
  • se alla scadenza Fiat sarà a 5,1875 euro, in progresso del 25% dai corsi attuali, il certificato rimborserà 61,95 euro e di conseguenza, ancora una volta, le rispettive performance saranno allineate con la sola differenza data dai dividendi
  • se, infine, alla scadenza Fiat sarà a 5,31 euro, in progresso del 28% dai valori correnti, l’Easy Express avendo visto la propria barriera tornare in area di galleggiamento, rimborserà un importo di 100 euro. A questo punto, dunque, mentre l’azionista sarà ancora a notevole distanza dal traguardo degli 8,15 euro ( a cui corrisponde nel caso specifico il punto di pareggio dei 100 euro per certificato), l’investitore che avesse scelto di affidare le proprie speranze di recupero all’Easy Express con il turbo, si troverebbe ad aver raddoppiato il proprio investimento ( +28% per l’azione e +101% per il certificato).

 Si comprenderà pertanto come, a fronte di una rinuncia al 2% annuo circa di dividendi, si abbia la possibilità di raddoppiare l’investimento in caso di rialzo di Fiat di almeno il 27% dai valori attuali e di non subire penalizzazioni particolari, nè al rialzo nè al ribasso, in caso di performance insufficiente a far recuperare per la data del 1 luglio 2013 i 5,24 euro della barriera. Il caso di Fiat è emblematico per l’esiguità dei dividendi stimati entro la scadenza. Ma come si potrà osservare proseguendo la lettura del Punto Tecnico, sono diversi gli Easy Express che attualmente offrono opportunità di accelerazione del recupero in caso di rimbalzo dei mercati azionari.