BONUS PLUS: IL PREMIO SI FA IN TRE

Premi semestrali del 2,5% e barriera valida unicamente a scadenza per il Bonus Plus su Intesa Sanpaolo targato Unicredit. Analisi dei rischi e opportunità con l’ingresso in quotazione al Cert-X

Rientro morbido dalle vacanze per i portafogli EU oriented. Dopo alcune sedute di passione causate dal rischio di un imminente attacco bellico in Siria, il raffreddamento delle tensioni per un tentativo di accordo diplomatico nonché i dati manifatturieri positivi per Spagna e Cina, hanno dato nuovo slancio ai listini del Vecchio Continente, il cui indice di riferimento, l’Eurostoxx 50, in avvio di settimana ha segnato un rialzo dell’1,94%. Buona anche la performance di Piazza Affari con il FTSE Mib in progresso dell’1,84%, prima del nuovo affondo causato dai venti di crisi politica. Sul listino milanese, tra gli altri, si sono messi in evidenza i due principali istituti di credito, quali Unicredit e Intesa Sanpaolo. Alla spinta di quest’ultimo ha contribuito la conferma da parte di Jp Morgan del giudizio overweight, segnale che nell’ultima decade agostana ha sostenuto le quotazioni dopo la débacle successiva al massimo di ferragosto che lo aveva visto sulla soglia degli 1,60 euro. A quota 1,532 euro, l’istituto guidato da Tommaso Cucchiani sembra quindi aver ancora buon spazio di crescita secondo l’investment bank americana. A tal proposito segnaliamo il Bonus Plus di Unicredit, codice Isin DE000HV8A1Y5, appena entrato in quotazione sul Cert-X di EuroTLX. Ideale per un profilo di rischio moderato, a fronte della garanzia di una cedola periodica dall’importo fissato all’emissione, lega la protezione dei 100 euro di nominale alla performance del titolo sottostante. Prima di entrare nel merito del profilo rischio e rendimento guardiamo brevemente al funzionamento del certificato.

Rilevato un prezzo iniziale di Intesa Sanpaolo pari a 1,46 euro, alla scadenza fissata per il 27 febbraio 2015, il certificato rimborserà i 100 euro di nominale se il prezzo di chiusura finale sarà non inferiore al livello barriera, fissato a 0,73 euro, ovvero al 50% del valore strike. In caso contrario l’importo ricevuto replicherà linearmente la performance effettiva del sottostante, con un valore massimo pertanto non superiore a 50 euro. La remunerazione dell’investimento consiste invece nel riconoscimento su base semestrale di una cedola pari al 2,5% del nominale ovvero a 2,50 euro per certificato, per un premio complessivo di 7,5 euro. A differenza quindi di un tradizionale Bonus Cap con barriera a scadenza, la soglia invalidante incide unicamente sulla protezione del capitale e non sul premio complessivo, diluito in questo caso in tre differenti tranche, alla stregua di un dividendo annuale pari al 5% annuo, superiore peraltro agli 0,05 euro di stacco attesi dal titolo, equivalenti ad un dividend yield del 3,42% rispetto al prezzo strike. Ulteriore caratteristica positiva, l’osservazione unicamente a scadenza della profonda barriera, posta al 50% del livello iniziale, che offre un ottimo scudo alla protezione del capitale in caso di virtuale evento knock out, la cui probabilità misurata dall’indice CED|Probability è pari al 22,87%. Lo stesso indicatore riduce infatti l’asticella di allarme all’11,5% in presenza di validità della barriera unicamente a scadenza.

Passando invece alle attuali condizioni di negoziazione, in virtù di un prezzo lettera pari a 100,51 euro, il certificato è quotato in linea con il suo fair value, composto tanto dalla componente derivativa, quanto dal valore attuale delle cedole garantite. Se da un lato, la scelta di aumentare le probabilità di riconoscere un rendimento certo è compensato da un tetto massimo al rendimento pari al 4,74% su base annua in caso di mantenimento del certificato lungo i 18 mesi circa di durata residua, dall’altro proprio la presenza di una gamba free risk e la validità unicamente a scadenza della barriera permettono di migliorare il profilo di rischio del certificato in caso di deprezzamento del sottostante. Come mostra l’analisi di reattività, il payoff del Bonus Plus targato Unicredit è sempre preferibile al sottostante in caso di performance negativa. Opposto invece è lo scenario a seguito di un apprezzamento di Intesa San Paolo. In questo caso infatti, il fattore tempo e lo stacco semestrale della cedola dall’importo fisso remano contro il valore del prodotto strutturato. Si ricorda infine come nel giorno della data di stacco il Bonus Plus quoterà ex-cedola e che pertanto sarà riconosciuto l’importo di 2,5 euro a coloro che risulteranno titolari del certificato alla chiusura di borsa del giorno precedente.