Leonteq, come investire con i certificates per ottenere rendimento in borsa

Nelle ultime settimane si sono visti segnali di ripresa sui listini azionari, dopo un 2022 complesso sotto ogni aspetto. Operativamente, la volatilità registrata sul comparto azionario, così come i rialzi dei rendimenti dei titoli di Stato, hanno avuto un certo impatto anche sul settore dei certificati di investimento. “La lunga serie di rialzi dei tassi da parte delle banche centrali è stata il leitmotiv di questo 2022” ha spiegato Marco Occhetti, Managing Director e Country Head presso Leonteq Italia “operativamente è cresciuta la richiesta di prodotti con caratteristiche maggiormente difensive. Fra questi ricordiamo i certificati con airbag (anche detti “low strike”), ed i certificates con capitale protetto e partecipazione. In particolare, abbiamo emesso numerosi certificati a capitale protetto in euro, prodotti quasi assenti negli ultimi anni per via dei bassi tassi di interesse, e con partecipazione su diversi indici tematici proprietari (Leonteq è infatti stata riconosciuta dall’ESMA come benchmark administrator).”

Ricordiamo come per diverse tipologie di certificati, come gli autocallable o cash collect, il rendimento è funzione anche e soprattutto della volatilità dei sottostanti. L’investitore che compra un certificato autocallable sta infatti “vendendo volatilità”: a parità di altre condizioni, più la volatilità è elevata, maggiore sarà il rendimento corrisposto dal prodotto tramite le cedole. È dunque chiaro come la maggior volatilità dell’azionario sia un’opportunità. “Di fatto la gran parte dei certificati emessi nel 2022 offre rendimenti cedolari decisamente superiori rispetto a quelli emessi in precedenza” ha spiegato il manager di Leonteq “Per fare un esempio, un certificato con barriere al 60% con sottostanti le azioni di Eni ed Intesa, emesso nell’estate 2021 poteva avere un rendimento condizionato nell’ordine dell’8-9% annuo. Oggi prodotti simili possono arrivare a superare il 15%.”

Leonteq ha lavorato anche per presentare novità agli investitori. Fra queste, i certificati Softcallable, caratterizzati dalla discrezionalità dell’emittente nel richiamare o meno i prodotti al valore nominale, alle date di osservazione. Questa discrezionalità, a parità di altre condizioni, è remunerata tramite rendimenti cedolari maggiori. “Le cedole condizionate, in alcuni di questi certificates, superano il 20% annuo, anche con barriere di protezione decisamente conservative”.
Complessivamente l’offerta di Leonteq sul mercato italiano supera i 1.100 certificati di investimento. Sono presenti prodotti di varie tipologie della classificazione ACEPI. Fra questi ricordiamo i certificati a capitale condizionatamente protetto, con cedole mensili o trimestrali, così come quelli a capitale protetto (al 100% in molti casi, al 90% o 95% in altri prodotti). Esaminando i mercati, oltre 800 certificates sono negoziati sull’Euro-TLX di Borsa Italiana, mentre sul SeDex – l’altro grande exchange gestito da Borsa Italiana – se ne contano 264. Leonteq è presente anche su Hi-Cert, con 18 emissioni.

Fra le news relative a Leonteq troviamo la conferma del rating investment grade da parte di Fitch: “ Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto la conferma del rating BBB- da Fitch Ratings, con outlook positivo” ha concluso Occhetti “Secondo Fitch, la conferma del rating a lungo termine assegnato a Leonteq riflette l’adeguata capitalizzazione, la crescente base patrimoniale, l’accurata gestione del rischio, la solida base di utili e l’efficienza della sofisticata piattaforma di emissione di prodotti strutturati. Inoltre, l’outlook positivo riflette l’opinione di Fitch secondo cui Leonteq è sulla buona strada per soddisfare i requisiti di upgrade”.