IL FTSE MIB METTE IL TURBO A SCADENZA

Per i primi due anni è un Express mentre a scadenza entra in gioco la leva. Queste le caratteristiche del nuovo Power Express di Unicredit su FTSE Mib. 

La crisi dell’Europa, dal sud inizia a spostarsi verso il nord. Infatti, dopo i Pigs ora tocca anche alla Francia fare i conti con il taglio dello stand creditizio, con Standard and Poor’s che ha portato il rating sovrano da AA+ a AA riferendo che il peso della crescita della disoccupazione sta indebolendo l’efficacia delle misure di politica fiscale e strutturale. Ma anche la Germania non può stare tranquilla e se qui non ci sono problemi di affidabilità finanziaria, da più parti si sollevano i dubbi sulla condotta tenuta dalla locomotiva tedesca e sui presunti vantaggi che questa avrebbe ottenuto dalla crisi. In questo clima, la tensione sulle economie più deboli sembra essersi allentata come dimostrano anche i recenti rialzi dei mercati periferici. In particolare la borsa italiana nell’ultimo trimestre ha realizzato un progresso dell’11% contro l’8,96% del Dax e il 5,37% del Cac 40.

Per puntare sull’indice italico sono diverse le proposte che giungono dal mercato dei certificati di investimento, tra cui spicca in fase di collocamento un Power Express targato Unicredit. Il certificato privilegia uno scenario di lateralità per il primo periodo, tramite la classica struttura Express, mentre punta dritto al rialzo, offrendo una partecipazione in leva, alla scadenza.  Entrando maggiormente nel merito, la durata complessiva dell’investimento è fissata in tre anni. Come anticipato, nei primi due anni, con cadenza annuale, sono previste delle finestre di uscita anticipata che si apriranno in caso di rilevazione dell’indice FTSE Mib ad un livello almeno pari a quello determinato in fase di emissione, consentendo il rimborso dei 100 euro nominali maggiorati di un premio dell’8% annuo.

Qualora in nessuna delle due date avvenga il rimborso anticipato il profilo di rimborso a scadenza cambierà radicalmente. La struttura Express lascerà spazio alla partecipazione in leva e in particolare, al 22 novembre 2016 le performance positive dell’indice italiano verranno riconosciute nella misura del 150%, ossia ogni 10% varrà il 15%, senza alcun limite al rendimento ottenibile. In caso contrario si godrà della protezione del capitale se l’indice non avrà perso più del 30%, mentre oltre tale soglia le perdite realizzate verranno riconosciute interamente al pari di un investimento diretto.

Uno strumento che quindi sarà in grado di offrire un elevato ritorno annuo pari all’8% ( oltre il doppio dei dividendi a cui si rinuncia implicitamente) se il mercato italiano si manterrà sui livelli attuali in una delle rilevazioni programmate nei prossimi due anni. In caso di mancata verifica delle condizioni necessarie per il rimborso anticipato, alla scadenza la leva applicata solo in direzione rialzista consentirà di ammortizzare il mancato incasso dei due premi annuali ma ciò avverrà esclusivamente se l’indice cambierà passo superando il proprio valore iniziale fissato in sede di emissione. Viceversa, la protezione condizionata del capitale agirà in caso di andamento negativo, ma anche in questo caso, è bene sottolineare, solo fino ad un ribasso del FTSE Mib contenuto entro il 30%.