LIRA TURCA: E’ IL SUO MOMENTO?
Tassi fissi crescenti in lire turche, torna interessante la proposta targata UBS
In un mercato che negli ultimi periodi ha visto farsi sempre più rara la decorrelazione tra i vari asset , anche in ambito obbligazionario la ricerca di diversificazione si sta facendo via via più complicata. Sul fronte valutario, le proposte quotate sui principali mercati secondari non mancano e tra queste, con specifico riferimento alle valute emergenti, si mette in luce un’emissione obbligazionaria firmata da UBS. In passato definite high yield, le divise dei Paesi emergenti potrebbero tornare ad essere un valido tema di investimento, dal momento che un indebolimento dell’euro potrebbe essere oggi tutt’altro che improbabile. L’obbligazione su cui ci concentreremo questa settimana è la UBS ClassicaStep Up 2014 ( avente codice Isin DE000UB8DSQ7 ), denominata in lire turche.
Nonostante l’economia di Ankara sia stata tra quelle che in Europa occidentale ha corso di più nell’ultimo anno, la lira turca ha sofferto la forza relativa dell’euro, con il cambio Eur/Try che nel corso del 2011 è passato da area 2,3 fino ad un picco raggiunto in zona 2,57, confermando il trend ascendente partito nel2010 inzona 1,9. Relativamente all’obbligazione, l’emittente svizzera ha saputo conciliare tutte le potenzialità di un tasso fisso a cedole crescenti con le caratteristiche di un’emissione di breve – medio termine. Sebbene l’esposizione valutaria renda il bond più rischioso di una classica proposta a tasso fisso denominata in euro, è pur vero di contro che l’elevato flusso cedolare crescente nel tempo dovrebbe consentire di controbilanciare tale rischio. Entrando nello specifico, l’obbligazione distribuirà annualmente agli investitori una cedola crescente pari al 7,5% per il primo anno, l’8,5% il secondo e infine al 9,5% alla naturale scadenza prevista per il 25 luglio 2014. E’ bene ricordare, tuttavia, come proprio l’esposizione valutaria renda l’emissione particolarmente sensibile al rischio di oscillazione del cambio sottostante (Eur/Try) e per tale motivo il suo profilo di rischio implicito è da ritenersi discretamente alto.
Con l’obiettivo di fornire una esemplificazione della relazione cambio-rendimento, si è provveduto ad effettuare una simulazione volta ad evidenziare la variazione dello yield to maturity in corrispondenza di diverse evoluzioni della lira turca contro l’euro, ipotizzando un acquisto agli attuali 103 euro e tenuto conto del cambio corrente di 2,4635.
I risultati ottenuti evidenziano come progressivi scostamenti del tasso di cambio sottostante, impattino in maniera marcata sul rendimento teorico a scadenza. Nello specifico, ipotizzando un ulteriore allungo del cambio Eur/Try nell’ordine del 10% fino alla scadenza, il rendimento teorico scenderebbe al 3,64% lordo. Diversamente, qualora si registri un apprezzamento della divisa di Ankara contro la moneta unica di pari entità, il rendimento a scadenza salirebbe all’11,64%. In caso di sostanziale parità dei corsi della divisa sottostante, lo scenario di rendimento in valuta sarebbe ad oggi pari al 7,46% lordo.