È uscito il Certificate Journal n.638

di grafico

Lasciati alle spalle, molto in fretta a dire il vero, i timori legati alla diffusione del corona-virus, i mercati azionari sono tornati a correre. Negli Stati Uniti ci sono voluti solo 6 giorni per ritoccare i massimi – all’epoca della Sars ci vollero 6 mesi – e dietro tanto ottimismo c’è l’attività inarrestabile delle Banche Centrali e un quadro ancora positivo fornito dalle trimestrali relative all’ultimo trimestre 2019. La maggioranza delle società che hanno reso noti i dati, sia in America che nel Vecchio Continente, hanno battuto le attese confermando l’ottima annata da poco conclusa. Non è da meno , in quanto a risultati record, il segmento dei certificati di investimento che, secondo i dati elaborati e diffusi da Acepi, l’Associazione Certificati e Prodotti di investimento che raggruppa i principali emittenti presenti sul mercato italiano, ha chiuso il 2019 con un controvalore di sottoscrizioni superiore ai 17 miliardi di euro , in progresso del 55% rispetto all’anno precedente. Un processo di crescita che è passato anche per l’intenso programma di formazione messo a disposizione a titolo gratuito dall’associazione, che riprenderà la marcia la prossima settimana da Torino e Milano e proseguirà poi toccando le principali città italiane. Il sorprendente risultato ottenuto è stato raggiunto anche grazie al supporto delle reti con Private Banker, Consulenti, Financial Advisor e investitori che hanno trovato nello strumento del Certificato di investimento una soluzione per rendere più efficienti i portafogli. Tra le ultime emissioni messe a disposizione dei clienti, vi raccontiamo un Phoenix Memory targato Banca IMI, in sottoscrizione presso IW Bank. Una delle caratteristiche più apprezzate dei certificati è la flessibilità che ha consentito a Société Générale di presentare i Cash Collect Boost, un’innovazione che consente di faf fruttare al massimo il primo periodo di vita del certificato grazie a premi periodici più alti, che poi scenderanno successivamente, senza estremizzare la struttura sotto il profilo dei rischi. Infatti, per questa prima emissione, che si compone di sei certificati, le barriere, così come i trigger per percepire il premio sono posti al 50%. Carattere spiccatamente difensivo anche per il Memory Express di UBS scritto su tre big del mercato italiano come Intesa Sanpaolo, Moncler e Ferrari che sempre con una soglia invalidante posta al 50% dei livelli iniziali offre un flusso di cassa che arriva al 6% annuo.

Se vuoi continuare a leggere l’articolo vai sul CJ n.638