E’ uscito Certificate Journal n.553

Uomini al potere. Da quando è stato eletto alla Presidenza degli Stati Uniti, Donald Trump ha messo le ali ai listini statunitensi facendo crescere lo S&P500 di quasi il 35% sulla scorta di una serie di promesse elettorali che hanno alimentato gli acquisti sui titoli di diversi settori industriali. Da quando tuttavia ha smesso di promettere e di iniziare a fare sul serio, i risultati sono stati di segno opposto, con un rapido calo, accompagnato da una massiccia dose di volatilità, che ha fatto scivolare gli stessi listini di oltre il 10% in una manciata di sedute.

Si dirà che la correzione era fisiologica e da molti attesa ma è innegabile che il protezionismo commerciale voluto da Trump nei confronti, almeno per ora, della Cina abbia avuto un ruolo determinante perlomeno sull’umore dei mercati, che a giorni alterni segnano variazioni a dir poco marcate. Un anno prima dell’elezione del tycon, un altro uomo ha segnato indelebilmente il cammino della propria nazione sia in ambito diplomatico internazionale sia in quello economico.

Dalla prima investitura di Erdogan, avvenuta a novembre 2015, la lira turca si è deprezzata costantemente e progressivamente con un saldo che ad oggi è da Paesi al limite del “junk”. Dalle 3 lire per euro si è passati oggi a 5 lire per euro, una svalutazione del 70% che ha causato danni irrecuperabili ai tanti investimenti in valuta scoperta effettuati tramite obbligazioni ( a breve andrà in scadenza una BEI che sarà costata lacrime e sangue ai suoi possessori) e che potrebbe essere tutt’altro che giunta al capolinea se si fa riferimento ai forward.

Dei contratti a termine e delle opportunità ( e rischi) dei certificati in valuta si parla questa settimana sul CJ. Uomini al potere dunque, quelli che mancano ancora all’Italia, come era prevedibile orfana di un governo e di una maggioranza. Uno scenario, questo che stiamo vivendo, che per mesi ha rappresentato uno spauracchio per molti, con previsioni catastrofiche di un indice in picchiata e uno spread alle stelle ma che , al contrario, sembra quasi piacere ai mercati se si pensa che il FTSE Mib è l’unico indice europeo ancora positivo in Europa da inizio anno.