E’ uscito il Certificate Journal n.544

Se c’è una caratteristica peculiare dei certificati che mette tutti d’accordo, questa è la duttilità. La capacità di adattarsi alle più svariate esigenze degli investitori ha portato nel corso degli anni a trasformare i più semplici e lineari Benchmark, quotati in gran numero una decina di anni fa per offrire un’alternativa ben più efficiente fiscalmente agli ETF, in strumenti a capitale protetto, per permettere all’investimento di beneficiare di una forma incondizionata di protezione del capitale, e ancora in prodotti a capitale protetto con barriere, quando le condizioni di mercato non hanno più consentito di creare certificati con
caratteristiche attraenti.

Dalle barriere esclusivamente continue si è passati oggi a un numero equivalente di prodotti con barriere americane ed europee e cosi via passando ai certificati con flusso cedolare, che ad oggi rappresentano lo zoccolo duro delle nuove emissioni con oltre 300 proposte quotate che sono in grado di riconoscere cedole mensili. Estremo è infine il confronto tra i Corridor, prodotti a leva esplosiva presentati sette giorni fa dopo la quotazione da parte di SocGen, e i Tracker che questa settimana occupano le pagine centrali dell’Approfondimento. Il ritorno al passato, ma con elementi di notevole innovazione riguardante i sottostanti, è firmato Vontobel. Dopo il successo ottenuto qualche mese fa con la quotazione del primo Tracker sulle batterie al litio, l’emittente svizzera propone questa settimana due nuovi certificati a replica lineare del sottostante su due indici legati rispettivamente al settore del lusso e dell’intelligenza artificiale.

Prospettive promettenti per entrambi i settori, in particolare per quello dell’AI, e facilità di
utilizzo dello strumento, fanno dei nuovi Tracker una novità che può piacere in particolare a chi ha a che fare prevalentemente con fondi ed ETF. Tra le emissioni quotate sul secondario che si fanno notare per il buon profilo di rischio rendimento, nonostante una barriera continua, c’è un Recovery Bonus Cap su Unicredit che promette un ritorno dell’1% al mese fino ad agosto con una distanza di sicurezza sul livello barriera di oltre 27 punti percentuali. Infine un occhio va dato questa settimana a Telecom Italia, possibile
titolo sotto i riflettori.

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