L’ANNO CHE VERRÀ: REBUS EMERGENTI, PER L’EUROPA C’È ANCHE INCOGNITA CRISI RIFUGIATI

European union concept

Il 2016 si prospetta per l’Eurozona un anno per molti aspetti simile a quello che si sta per concludere. Le ultime previsioni vedono infatti la crescita accelerare, ma non più di tanto, con l’inflazione ancora a livelli molto bassi e la politica monetaria della Bce sempre fortemente espansiva.

La seconda metà del 2015, a partire dalla crisi cinese scoppiata ad agosto, ha portato in dote una buona dose di nuove incognite in grado di condizionare l’andamento economico e di riflesso l’umore dei mercati del Vecchio continente. Alcuni rischi, come i grandi flussi migratori e la crisi dell’auto tedesca, potrebbero intralciare il sentiero di accelerazione della crescita.

Secondo Bank of America Merrill Lynch per il 2016 è la crisi dei rifugiati il principale rischio per l’Eurozona. “Gli ultimi episodi della questione greca e la crisi dei rifugiati in corso sono esempi di come l’Europa abbia raggiunto i limiti di integrazione – affermano da BofA Merrill Lynch – e la situazione è di equilibrio molto instabile, sostenibile solo grazie al supporto della Bce, ma che potrebbe svanire una volta finito il quantitative easing, in assenza di ulteriori innovazioni politiche”.

Come invocato da più parti, è il momento di spingere sull’acceleratore con importanti riforme strutturali con i singoli governi chiamati a portare avanti agende chiare e incisive. Se così non sarà, il rischio è che il problema immigrazione vada a danneggiare anche la crescita a lungo termine.

Se vuoi continuare a leggere l’articolo vai sul CJ n.445