DOLLARO CHIUSO PER SHUTDOWN

Eur/Usd sui massimi dell’ultimo anno sui timori di default tecnico per gli Usa. Idee di diversificazione con i bond in valuta

 

Dai minimi a quota 1,28 dello scorso luglio, complice l’apprezzamento registrato sui mercati azionari, unitamente ad una politica monetaria della FED che impone ancora oggi un deprezzamento della divisa statunitense, l’euro ha inanellato una serie di rialzi che ha fatto guadagnare contro il green back ben 7 figure nell’ultimo trimestre, con il cambio per ora respinto in area 1,36, livello poco lontano dai massimi dell’ultimo anno.

Data la comprovata correlazione negativa che lega l’euro-dollaro, ma più in generale il Dollar Index con l’andamento dei mercati azionari, anche in ottica di protezione dal rischio di mercato gli attuali livelli potrebbero suggerire di iniziare a sovrappesare la componente in valuta estera presente in portafoglio, ragionevolmente diminuita anche in scia alla poderosa ondata di volatilità che si è abbattuta sulle divise high yield il bimestre scorso.

Lo strumento più idoneo per posizionarsi in valuta estera è senza dubbio il comparto obbligazionario. Le cedole facciali garantite dai tali bond, pur esponendo l’investitore al rischio emittente, offrono di fatto un valido cuscinetto di sicurezza per eventuali movimenti avversi del tasso di cambio sottostante. A tal riguardo si ricorda come l’investimento in valuta estera debba considerarsi un investimento caratterizzato da un grado di rischio più elevato rispetto alle canoniche obbligazioni a tasso fisso, in quanto un forte movimento di deprezzamento della divisa sottostante potrebbe inficiare anche la protezione del capitale nominale alla scadenza.

Detto questo, il panorama dei bond in valuta, dopo le recenti emissioni da parte di Banca IMI appare piuttosto variegato e in grado di soddisfare le molteplici esigenze degli investitori sia sotto il punto di vista dell’indicizzazione che di maturity.

A tal riguardo, tra gli emittenti maggiormente attivi su tale comparto, ovvero Banca IMI, RBS Plc, Barclays e UBS, si contano ad oggi un totale di 8 obbligazioni in dollari americani, di cui due a tasso variabile e le rimanenti a tasso fisso. Seguendo la tabella presente in pagina, per confrontare tra loro le proposte come di consueto è doveroso fare riferimento sia alla qualità dell’emittente che l’orizzonte temporale di investimento. Con i rendimenti espressi in tabella che fanno riferimento al rendimento in valuta, ovvero decurtato della componente tasso di cambio.

Ora, per via di una scadenza di breve termine, prevista precisamente per il 7 maggio 2015, e quindi grazie ad una bassa duration con una cedola fissa distribuita su base trimestrale, la Royal Four% è una delle proposte più interessanti a disposizione dell’investitore privato per sfruttare movimenti correttivi del cambio Eur/Usd nel breve termine. Nello specifico, tenuto conto dei correnti 103,61 dollari e in virtù della cedola annua distribuita, il rendimento in valuta ammonta oggi al 1,65%.

Tuttavia, come in qualsiasi prodotto denominato in valuta estera, il tasso di cambio gioca un ruolo fondamentale sulle sorti dell’investimento. Infatti un forte movimento contrario del tasso di cambio, ovvero un ulteriore aumento del cambio Eur/Usd, farebbe diminuire il rendimento potenziale oggi offerto a parità di tasso di cambio, esponendo l’investitore anche ad eventuali perdite in conto capitale. Analogamente una correzione del tasso di cambio sottostante, che è connessa ad un apprezzamento della divisa estera, farebbe conseguentemente aumentare il rendimento potenziale offerto.

Tra le obbligazioni più interessanti in ottica di medio termine, vi è sicuramente l’ultimo bond arrivato in casa Banca IMI (Isin IT0004960362), appartenente al filone di emissione Collezione Tasso Fisso Dollaro Statunitense. Tale proposta consente all’investitore di prendere posizione sul dollaro americano, puntando ad un rendimento superiore ai tassi correnti su un orizzonte temporale di medio-lungo termine, considerata la scadenza prevista per il 13 settembre 2019 che associa a questa emissione rischi tendenzialmente maggiori, ma controbilanciati da un rendimento facciale più alto.

In particolare, acquistabile al 103,8 dollari, il bond garantirebbe un rendimento annuo lordo, al netto della componente tasso di cambio, pari al 3,77% contro un benchmark di mercato del 3,57% sulla medesima maturity.