DIVIDENDO A DUE FACCE

Con il Memory Express si punta a un rendimento del 7% annuo grazie all’effetto memoria. Per incassare il premio basta la tenuta della barriera.

Passata la paura di una imminente caduta del governo, il mercato azionario italiano si è stabilmente portato al di sopra dei 18.000 punti abbandonati nell’agosto 2011. Un quadro tecnico promettente che potrebbe invitare all’esposizione diretta ma che tuttavia non può prescindere dalle questioni legate al debito Usa e al temuto default. Inoltre, gli stessi dati macroeconomici italiani ancora non riflettono una ripresa, soprattutto sul fronte dell’occupazione che addirittura ha raggiunto nuove soglie recordin negativo.

In questo contesto sono diverse le alternative che consentono agli investitori di puntare a interessanti rendimenti con rischi più contenuti rispetto all’acquisto diretto di un titolo. Nel segmento dei certificati di investimento, tra le ultime proposte si segnala il Memory Express che Unicredit ha strutturato per i clienti del TradingOnLine di Banco Posta, un certificato che consente di puntare a un rendimento del 7% anche in caso di un andamento negativo del sottostante che nel caso specifico è Eni.

Entrando più nel merito del funzionamento di questo strumento, la durata complessiva dell’investimento è pari a tre anni. Tuttavia l’orizzonte temporale potrebbe notevolmente ridursi grazie alla presenza di due finestre di uscita anticipata. In particolare prima al 12 novembre 2014 e poi alla stessa data del 2015 verrà osservato il livello raggiunto da Eni e se questo sarà almeno pari al livello iniziale, calcolato in fase di emissione con la media dei prezzi del 7 e 8 novembre prossimo, il certificato verrà rimborsato e verranno restituiti i 100 euro nominali maggiorati di un premio del 7%. In caso contrario, ossia in caso di una rilevazione negativa, fino al -30% dallo strike verrà comunque incassata una cedola del 7% mentre oltre tale soglia si proseguirà verso la data successiva o la scadenza. Tuttavia anche nel caso di un mancato incasso a una delle date, grazie all’effetto memoria sarà possibile recuperare i premi non percepiti lasciando inalterato il potenziale rendimento annuo del 7%.

In particolare, facendo riferimento alla seconda data di osservazione e alla scadenza, oltre alla cedola del 7% si incasseranno anche quelle eventualmente non distribuite in precedenza sempre che venga rispettata almeno la condizione di un livello pari o superiore alla barriera.

Livello questo che sarà pertanto fondamentale se si giungerà alla scadenza del 10 novembre 2016 poiché la sua tenuta farà si che venga incassato l’ultimo premio del 7% ed eventualmente quelli precedenti per un totale del 21%. Diversamente si subirà interamente la performance negativa del sottostante al pari di un investimento diretto nello stesso con il rimborso che non potrà superare i 70 euro rispetto ai 100 di nominale.

Un certificato quindi che tende a remunerare l’investimento in misura poco più che proporzionale ai dividendi annui che si stima Eni distribuirà ai propri azionisti, aggiungendo tuttavia rispetto all’investimento diretto azionario una forma di protezione condizionata del capitale che agisce entro il 30% di ribasso. Da sottolineare, in merito al posizionamento della barriera, che l’incidenza dei dividendi annui, stimati al 6,36%, non è trascurabile dal momento che se questi non verranno recuperati dopo lo stacco, il buffer sulla soglia limite si ridurrà di poco più della metà. Tuttavia, l’opzione di riconoscimento della cedola agganciata alla barriera attribuisce valore aggiunto alla struttura, che dunque si presta idealmente per la diversificazione azionaria del portafoglio.  Infine il certificato è proposto in collocamento fino al 24 ottobre e successivamente, dal 14 novembre, verrà quotato sul Cert-X.