DIVERSIFICARE IL RISCHIO CON I CREDIT LINKED

Con la chiusura della procedura per deficit eccessivo raccomandata dalla Commissione UE al Consiglio a quattro anni di distanza dall’apertura, per l’Italia si apre una nuova fase che dovrebbe fornire la spinta necessaria per avviare i processi di riforme strutturali atti a favorire la ripresa della crescita. La notizia, che circolava già da qualche giorno, ha premiato il mercato italiano consentendo all’indice di Piazza Affari, ben rappresentato dal settore bancario, di sovraperformare i restanti listini europei e di attestarsi ancora al di sopra dei 17000 punti. Il cosiddetto “appetito per il rischio” continua così ad alimentare gli acquisti sul mercato azionario anche se è alla ricerca della diversificazione del rischio che sembra guardare l’industria dei certificati, proponendo con sempre maggiore frequenza i prodotti Credit Linked. Ancora poco conosciuti dal pubblico retail, i Credit Linked Certificates permettono di vendere implicitamente la protezione dal rischio di default di una società emittente di debito, ovvero i Credit Default Swap, sostituendo tale asset al consueto sottostante azionario che determina l’andamento dei classici certificati. L’Approfondimento dedica a questa tipologia di strumenti un focus anche per scoprire quali differenti payoff siano associati ai certificati in quotazione. Tra le nuove emissioni da poco negoziabili in Borsa Italiana, c’è da segnalare il ritorno sul segmento di Goldman Sachs, con due Bonus, di cui uno legato ad un Etf, dalla struttura e dal profilo di rendimento inconsueti. E’ infine dedicato ad un certificato Lookback, che permette di sfruttare le caratteristica opzionale che consente di ottimizzare la fase di vendita di un investimento, il Punto Tecnico di questa settimana.