RISCHIO PAESE SWITCH ON

Sale di un punto percentuale lo spread tra BTP e Bund e gli investitori tornano a guardare ai Mini Future di RBS. Come utilizzarli per difendersi.

Sono passati appena due mesi dall’ultimo nostro appuntamento dedicato allo spread BTP-Bund, pubblicato attraverso le pagine del Bond Corner, eppure sembra trascorsa un’epoca. Le elezioni politiche in Italia, che hanno fatto piombare il Paese nell’incertezza più totale, hanno infatti vanificato gli sforzi e i sacrifici degli italiani compiuti nel nome dello spread sul decennale tedesco da dimezzare rispetto all’entrata in campo di Monti. L’euforia per il target raggiunto e per una credibilità internazionale riconquistata anche grazie al lavoro del professore, si è presto spenta e ha lasciato il posto a un sentimento di sfiducia nei confronti della classe politica italiana e degli elettori stessi, con la conseguenza che dal 25 febbraio il differenziale tra i Titoli di Stato italiani e tedeschi è aumentato di un punto percentuale pieno attestandosi nelle ultime ore a ridosso dei 343 bp. Sale così il rischio Paese e analogamente si muove lo spread di credito, con la curva dei titoli di Stato italiani che rispetto a un mese fa segna un rialzo medio di 40 punti base lungo tutte le principali scadenze.

Arrivati a questo punto il cammino dello spread BTP-Bund potrebbe essere ulteriormente influenzato molto negativamente dagli scenari politici europei, come ipotizzato anche da Credit Agricole in un suo recente report ( vedi Approfondimento per saperne di più), oppure potrebbe incontrare delle resistenze efficaci in caso di attivazione delle misure straordinarie previste dalla BCE nell’ambito del varo del programma salva-spread annunciato da Mario Draghi sul finire della scorsa estate. Ecco che in tale ottica potrebbe essere opportuno tornare a monitorare attentamente lo spread, puntando soprattutto ad un suo progressivo restringimento.

Operativamente, per prendere posizione sul differenziale tra i Titoli di Stato decennali dei due Paesi, si segnala ancora l’opportunità di utilizzare i Mini Future su tassi d’interesse targati RBS Plc con sottostante Bund e BTP future. Per la loro duttilità, i Mini Future appartenenti alla categoria leverage e ai quali Borsa Italiana dedica un apposito segmento, si prestano a molteplici utilizzi in ambito di portafoglio, dall’hedge obbligazionario alla pura e semplice speculazione unidirezionale passando per lo spread trading. Per strutturare l’operatività si consideri  la loro frazionabilità, rispetto al nozionale del future (100.000 euro), che permette anche ai piccoli investitori di puntare sui movimenti dello spread.

Per mettere in atto una strategia volta a trarre profitto da un restringimento dello spread, l’operazione da compiere implica l’apertura contestuale di due posizioni in acquisto sui Mini Long BTP e Mini Short Bund. Viceversa per puntare su un suo allargamento. Da ricordare come per controllare un intero contratto future, caratterizzato da un nozionale da 100.000 euro, siano necessari 1.000 certificati.

Per ultimo, il rialzo dei rendimenti potrebbe portare i possessori di Titoli di Stato che abbiano come obiettivo quello di immunizzare le perdite in conto capitale, dovute ad una caduta dei prezzi dei loro titoli, a considerare l’utilizzo a scopo di protezione dei Mini Future. Pertanto nella tabella presente in pagina, è utile monitorare i Mini Future Short sul BTP decennale come gli ultimi arrivati in ordine di tempo al Sedex, agganciati al BTP future Short Term 3y.

In conclusione se il rapporto di compravendita è pressoché immediato per i possessori di titoli con scadenze pari a 10 e 3 anni, diverso è il discorso per chi possiede titoli con differente scadenza. Se 100.000 euro di nozionale equivalgono a 1.000 certificati delle scadenze sopra menzionate, per maturity differenti bisognerà effettuare un calcolo ulteriore che tenga conto della differente duration del titolo rispetto ai due “benchmark” messi a disposizione da RBS Plc.