ETF EMERGENTI CON OPZIONE POWER

Da UniCredit un interessante strumento per ottimizzare l’inserimento in portafoglio del comparto degli emergenti

L’ottimizzazione della gestione di un portafoglio azionario, anche guardando ai numeri dell’ultimo quinquennio, non può prescindere da un’attenta diversificazione sia settoriale che geografica. In particolare, nonostante il rallentamento economico in atto, continuano ad essere molti gli analisti che consigliano di puntare sul comparto dei Paesi emergenti che, storicamente, durante le fasi economiche più difficili, sono sempre riusciti a mettere a segno un recupero rapido ed efficace.

Caratterizzati da un tasso di crescita in termini di PIL costantemente più alto della media dei Paesi sviluppati, seppur su livelli decisamente inferiori rispetto a qualche anno fa, gli emergenti supportano un rischio Paese altrettanto più elevato, che può da solo compromettere la riuscita dell’investimento. Per tale motivo già da diverso tempo le banche propongono di investire sull’area degli emergenti attraverso dei panieri ben diversificati geograficamente, che fanno da sottostante a ETF o certificati. Tuttavia, come di consueto, per coniugare le potenzialità di un sottostante, che riveste una notevole importanza in ottica di gestione di portafoglio, con un rendimento asimmetrico in grado di potenziare a sua volta il rischio-rendimento atteso, è il comparto dei certificati di investimento ad offrire le soluzioni migliori per l’investitore privato.

Tra le emissioni dell’ultimo periodo, meritevole di nota è sicuramente il Power Certificate ( Isin DE000HV8AJ72 ) targato UniCredit scritto su un basket di ETF riferibili al settore dei Paesi emergenti e quotato sul Cert-X di EuroTLX. Con una scadenza di tre anni (10 agosto 2015), in linea con le caratteristiche che contraddistinguono i Power Certificate, il certificato riconoscerà alla scadenza l’80% della performance positiva del basket ponderato, composto da 10 differenti ETF, e inoltre proteggerà l’intero nominale qualora i ribassi del sottostante di riferimento non superino il -30%; solo per ribassi superiori seguirà linearmente le performance del basket.

IL SOTTOSTANTE

Il sottostante di riferimento è composto da 10 ETF, differentemente ponderati. Nove quotati sul mercato NYSE e uno sul LSE, contraddistinti dall’opzione “Quanto” per l’investitore e per questo neutralizzati dagli effetti della variazione del tasso di cambio contro l’euro. Come è possibile notare dalla tabella presente in pagina, il basket risulta essere adeguatamente diversificato sia a livello Paese che a livello di settore, in quanto oltre all’azionario è presente anche una quota del 10% in obbligazioni direttamente riferibili al comparto emerging.

Con riferimento agli strike rilevati lo scorso 9 agosto, gli attuali livelli dei singoli sottostanti componenti il basket del Power Certificate, registrano un apprezzamento ponderato per i singoli pesi dell’1,87%, che si tramuta in una performance dell’1,49% per il certificato che, come detto in precedenza, si caratterizza per una performance non lineare al rialzo, ma ridotta con un fattore di partecipazione pari all’80%.

Eseguendo invece un backtesting a 3 anni, pari alla durata del titolo, ovvero osservando le quotazioni dei sottostanti dal 2009 ad oggi, il basket è riuscito a mettere a segno una performance del 14,14%, ovvero l’11,31% per l’investitore, contro il 7% registrato nel medesimo periodo dall’indice BRIC, forse il più rappresentativo del mercato emergente, a fronte del -9% messo a segno dall’indice di riferimento dell’area Euro (Eurostoxx 50).

IL PAYOFF

In linea con le finalità di questa rubrica, entriamo brevemente nel dettaglio del payoff e della struttura opzionale implicita al certificato.

Il profilo di rimborso sopra esposto, viene di fatto strutturato dall’emittente mediante la seguente strategia in opzioni che vede:

–          L’acquisto di una basket option call con strike pari a zero, per la replica lineare del sottostante

–          La vendita di 0,2 basket option con strike pari allo strike iniziale del basket, per limitare all’80% la partecipazione agli eventuali rialzi del basket

–          L’acquisto di una basket option put di tipo down&out con strike pari allo strike iniziale e con barriera pari al 70% dello strike iniziale, di tipo terminale ovvero valida esclusivamente alla scadenza