FTSE MIB A PROVA D’URTO

Due cedole incondizionate e rimborso anticipato a partire dal terzo anno per il nuovo Express su FTSE Mib di Banca IMI.

 

Tra i prodotti più sottoscritti sul mercato primario nel terzo trimestre, secondo i dati raccolti e diffusi da Acepi, l’Associazione degli Emittenti di Certificati e Prodotti di Investimento, ancora una volta i certificati a capitale protetto condizionato hanno svolto la parte del leone. Il desiderio di protezione, seppur condizionata al mantenimento di una barriera, non abbandona gli investitori che dunque continuano a preferire i Bonus e gli Express alle emissioni a capitale non protetto ma anche, per godere di maggiore reattività al rialzo e per ricercare un potenziale di rendimento più elevato, a quelle a capitale protetto garantito. Tra le ultime proposte avviate alla fase di collocamento in questo scorcio di fine 2012 si segnala in tal senso un nuovo Express firmato da Banca IMI che ha per sottostante l’indice italiano FTSE Mib.

Il certificato, disponibile per la sottoscrizione fino al 29 novembre e successivamente in negoziazione sul Cert-X, presenta una durata complessiva di 4 anni, che potrà ridursi a tre se alla data di rilevazione del 27 novembre 2015 l’indice sottostante sarà almeno al livello rilevato in fase di emissione. Prima di quella data, a differenza delle tante emissioni di tipo Express, non sarà possibile rientrare anticipatamente dell’investimento ma verrà incondizionatamente erogato un coupon annuale, il 4 dicembre 2013 e 2014, di un importo pari al 5% del nominale. Tornando alla data di osservazione intermedia ai fini del rimborso anticipato, come detto una rilevazione del FTSE Mib non inferiore allo strike iniziale farà esercitare l’opzione autocallable, con relativo rimborso del nominale maggiorato di un premio del 10,4%. In caso di rilevazione insufficiente, lo slittamento alla scadenza del 5 dicembre 2016 porterà al rimborso del nominale maggiorato di un premio del 20,8% se alla data del 28 novembre il FTSE Mib sarà a un livello non inferiore alla barriera, ovvero a un livello pari o superiore al 50% dello strike iniziale; del nominale diminuito dell’effettiva percentuale di ribasso subita dal FTSE Mib dallo strike qualora questo sia a un livello inferiore alla barriera.

Nello scenario migliore, al termine dei 4 anni l’investimento produrrà un rendimento del 30,8%, composto dal 20,8% di premio finale pagabile a patto che l’indice non si sia più che dimezzato tra l’emissione e la scadenza, e dalle due cedole incondizionate del 5%. In tal caso il rendimento annualizzato semplice sarà del 7,7%, quasi il doppio dei dividendi a cui si rinuncia. Diversamente, nello scenario peggiore l’incasso delle due cedole servirà a limitare del 10% le perdite subite replicando l’andamento dell’indice in caso di valore finale inferiore alla barriera. Si consideri in questa ottica che ipotizzando una rilevazione dello strike a 15200 punti, la barriera verrebbe fissata a 7600 punti.