CALL BACKSPREAD

La strategia Call Backspread pemette di ottenere un profitto in caso di forte rimbalzo del sottostante

Con l’acuirsi della crisi finanziaria, numerosi sono stati gli episodi in cui i mercati hanno registrato  forti rimbalzi e ricadute, mostrando complessivamente un trend molto nervoso quale fosse la direzione di fondo. L’appuntamento con le trimestrali, così come la tornata elettorale che ha investito l’Europa potrebbero alimentare nuovi strappi sui mercati.  Il Punto Tecnico di questa settimana prenderà in esamela Call Backspread( detta anche Reverse Call Ratio Spread)  una strategia fortemente bullish, ovvero finalizzata ad ottenere un rendimento in caso di rimbalzo del sottostante, pur conoscendo in partenza l’importo della perdita massima. Qualora infatti si avesse una view sostanzialmente ribassista sarebbe possibile costruire una simile strategia avvalendosi dell’uso di opzioni put piuttosto che di call. Ma passiamo alla costruzione della strategia.La Call Backspreadsi costruisce con tre opzioni aventi medesima scadenza, in particolare con la:

  • vendita di una call in the money
  • acquisto di due opzioni call out of the money,

Dal momento che l’opzione in the money, ovvero con prezzo d’esercizio inferiore al valore corrente del sottostante, avrà un valore intrinseco superiore a quello di ciascuna delle due call out of the money, ovvero con prezzo d’esercizio superiore al valore corrente del sottostante, la vendita della prima finanzierà parzialmente o integralmente l’acquisto delle altre due.

Con tale tipo di strategia è possibile conoscere la perdita massima sostenibile e i punti di pareggio sin dal momento della costruzione. Se infatti il profitto è potenzialmente illimitato, per movimenti del sottostante contenuti entro l’area delimitata dai due breakeven point il payoff finale sarà negativo.

LA STRATEGIA

Ipotizziamo di applicare la strategia Call Backspread all’indice FTSE Mib utilizzando le opzioni disponibili sull’IDEM con scadenza più vicina, fissata per il 19 maggio2012. Afronte di una quotazione del sottostante pari a 14204 punti, pertanto:

  • si acquistano due opzioni call con prezzo d’esercizio pari a 14250 punti
  • si vende contestualmente una call con strike a 14000 punti.

In termini di punti indice, le prime hanno un costo totale pari a 532  punti. Il loro acquisto viene parzialmente finanziato dalla vendita della call ITM, disponibile ad un prezzo pari a 390 punti indice. Se da un lato il controvalore complessivo dell’intera operazione è pari a 2470,50 euro, il  costo d’ingresso è pari a 142 punti, per un controvalore in euro, dato il valore di ciascun punto del FTSE Mib pari a 2,5 euro, a 355 euro. Come possibile vedere dal grafico, la perdita massima è limitata e si verifica qualora alla data di scadenza il valore dell’indice sarà pari a 14250 punti ovvero allo strike delle opzioni acquistate. A questo prezzo infatti le due call si estinguono senza valore mentre l’opzione venduta verrà esercitata. Proprio il valore intrinseco di quest’ultima, sommato al costo d’ingresso della strategia, per un totale di 980 euro rappresenta la perdita massima.  La perdita andrà poi riducendosi fino ad un minimo dato dal costo d’ingresso della strategia nel caso di ribasso dell’indice. Tale soglia si raggiungerà in concomitanza di un valore a scadenza del FTSE Mib pari a 14000 punti, ovvero il prezzo d’esercizio della short call. Qualora alla scadenza, il sottostante chiudesse ai valori correnti, la strategia registrerebbe una perdita di 867,40 euro, pari a circa il 35% del valore complessivo della strategia, ma, in virtù della leva, ad un 102,91% dell’effettivo costo d’ingresso. A questo valore infatti tutta la struttura opzionale scadrà priva di valore. Nel caso invece di rialzo, il punto di pareggio è calcolato come somma tra lo strike delle opzioni vendute e i punti di massima perdita e risulta pari a 14642 punti, ovvero ad un +3,06% dai valori correnti. Benché sopra lo strike delle long call tutte e tre le opzioni scadranno ITM, è necessario un valore superiore affinché il profitto derivante dall’esercizio delle due long call compensi le perdite derivanti dalla vendita della call con strike inferiore. Basta tuttavia un rialzo del 5%, per un valore finale del FTSE Mib pari a 14914,20 punti, per ottenere 680,5 euro, pari ad un rendimento del 27,55% sul controvalore totale della strategia, e ad un profitto del 91,7%.