QUANDO L’INVESTIMENTO E’ FAST

Coupon a doppia cifra e profondità delle barriere: le due carte vincenti dei nuovi Bonus Fast

Per chi desideri affrontare la fase di forte volatilità che contraddistingue oggi l’intero mercato azionario, sono ancora una volta i certificati di tipo Express a garantire i maggiori margini di flessibilità, con un’esposizione al rischio per eventuali perdite in conto capitale proiettata esclusivamente alla scadenza. Si ricorda, infatti, come questi certificati siano usciti indenni dalla crisi del marzo 2009 proprio grazie ad una barriera invalidante di tipo terminale, che ha evitato all’investitore non solo le pesanti flessioni dei relativi sottostanti, ma anche la capacità di garantire discreti ritorni nella fase di forte recupero che ha contraddistinto la fase successiva.

L’attuale fase di mercato, sembrerebbe apparentemente ripercorrere quella post-Lemhan, sebbene oggi a differenza del passato, sono molti gli emittenti che stanno proponendo sul mercato strutture di tipo express con livelli invalidanti molto profondi, nella maggior parte dei casi inferiori ai minimi raggiunti nel biennio appena trascorso.

Tra tutti si segnala un nuovo filone di emissioni, denominata Fast Bonus, che consente finestre di uscita con cadenza annuale con coupon di rendimento davvero interessanti. La volatilità dei corsi dei sottostanti scelti, ha sicuramente giovato in fase di strutturazione, con le call digital, responsabili delle finestre di autocallable, unitamente alle put down & out per la protezione del capitale, divenute meno care in scia all’aumento generalizzato della deviazione standard dei rendimenti. Non deve stupire infatti come tra le sette proposte oggetto di analisi, i coupon più alti sono associati a quei sottostanti storicamente molto volatili,  come quelli del settore bancario.

Viste le finalità di tale rubrica, si ricorda infatti come la volatilità del sottostante incida in maniera preponderante sul prezzo delle opzioni che compongono il portafoglio implicito al certificato, soprattutto quando si tratta di opzioni esotiche. Ecco che ad esempio, la barriera di quasi tutti i sottostanti scelti dai tre emittenti, si trovano in media al 50% dello strike iniziale oltretutto di tipo terminale, fattore che rende di gran lunga più costoso il premio pagato in fase di emissione in relazione ad una di tipo continuo. Il contingente minor costo, si ricorda, è infatti legato ad una volatilità molto elevata che rende di fatto più probabile una forte oscillazione dei prezzi, tale da raggiungere anche un livello knock-out posto così lontano dal livello iniziale.

Detto questo, tale relazione è apprezzabile anche facendo riferimento al CED|Probability, indicatore comunemente utilizzato dal CJ per stimare la probabilità che si verifichi lo scenario migliore per l’investitore, in questo specifico caso che alla prossima data di rilevazione intermedia vi siano le condizioni idonee per far scattare il rimborso anticipato. In particolare, prima di scendere nel dettaglio delle proposte, si evince come a parità di distanza dal livello trigger (buffer), il sottostante con volatilità superiore presenterà una probabilità di rimborso inferiore.

Il timing di emissione può dirsi pressoché perfetto per tutte e sette le proposte, con l’unica eccezione per il Fast Bonus scritto su Telecom Italia targato RBS, che presenta ancora un ritardo sul trigger level pari a circa 2,5 punti percentuali. Il contesto ancora incerto dei mercati azionari, che grava in particolar modo sui corsi della volatilità che stentano ancora a rientrare sui livelli medi dell’ultimo biennio, pesa come un macigno sui prezzi dei certificati che hanno altresì scontato le relative commissioni di collocamento. Detto ciò, nonostante il buffer negativo di ben sei certificati su sette, tutti scambiano attualmente al di sotto della pari, aumentando così il ritorno potenziale (upside) dato dal coupon, in caso di evento trigger.

Tra le proposte più interessanti, spiccano il Fast Bonus su Intesa Sanpaolo ( Isin ) targato Barclays e il Fast Bonus su UniCredit di ING Bank ( Isin XS0674623276 ). Le barriere molto profonde, situate rispettivamente a 0,6455 e 0,4012 euro, di gran lunga inferiori ai minimi storici raggiunti nel 2009, garantiscono la tenuta delle potenzialità della struttura anche durante fasi molto negative. Il coupon annuo, rispettivamente pari al 16% e al 12% del nominale, e considerato i prezzi sotto la pari cui girano i due certificati, 872,21 euro per quello su Intesa Sanpaolo e 880,95 euro per quello scritto su UniCredit, valgono un rendimento potenziale del 33% e del 27,14% in caso si verifichi l’evento trigger alla prima data di rilevazione intermedia disponibile.