ITALIA, NON E’ ANCORA FINITA

Un passo avanti e due indietro, così il FTSE Mib prosegue il suo difficile cammino. In attesa della ripartenza, focus sulle barriere tra 12332 e 15000 punti.

Il 2 marzo 2009, chiudendo in pesante flessione del 6,02%, dopo tredici anni l’indice delle blue chips di Piazza Affari perde l’importante soglia psicologica dei 15000 punti e nel giro di una sola settimana si ritrova a raschiare il fondo del barile toccando un minimo intraday a 12332 punti. Da quel livello, divenuto successivamente un bottom di portata fondamentale, lo stesso inizia a risalire la china molto rapidamente e così dopo soli undici giorni, il 20 marzo 2009 riesce a recuperare in intraday i 15000 punti e a lasciarsi alle spalle l’incubo della peggiore crisi finanziaria dal 1929. I recenti accadimenti che stanno nuovamente sconquassando l’assetto dell’Eurozona e, in particolare, la speculazione che si è abbattuta violentemente su Italia e Spagna, hanno però accorciato la distanza da quella che potrebbe essere definita la terra di nessuno, ovvero quell’area compresa tra i 12332 e i 15000 punti entro la quale il FTSE Mib ha viaggiato senza bussola per 18 giorni. Ritenuta una soglia, si spera, invalicabile, il bottom dei 12332 punti ha dettato i tempi dell’Approfondimento di sette giorni fa; si rende quindi inevitabile, questa settimana, andare ad analizzare i certificati che presentano una barriera, invalidante dell’opzione Bonus o del ribaltamento in positivo delle performance negative ( Twin Win), posta nella zona d’ombra inferiore ai 15000 punti.

BONUS ALETTI – BARRIERA 12421 PUNTI

All’interno della selezione, il Bonus di Aletti identificato da codice Isin IT0004603731, rappresenta il certificato con la barriera più lontana rispetto all’attuale quotazione di 18370 punti indice. Fissata la soglia invalidante a 12421,13 punti, infatti, il certificato può contare su un margine del 32,38% e a fronte di questo su un upside potenziale del 63,62%. Spinta dal forte ribasso del sottostante e influenzata dalla durata residua del certificato di poco inferiore ai quattro anni , la quotazione in lettera è infatti pari a 79,45 euro, a sconto rispetto al valore intrinseco di 88,73 euro. Alla scadenza, fissata al 15 maggio 2015, se l’indice italiano non avrà mai violato la barriera knock out, il rimborso sarà almeno pari a 130 euro. Da sottolineare l’assenza del cap, che permetterà di replicare linearmente la variazione positiva del FTSE Mib in caso di rialzo superiore al 130% dello strike, ovvero ai 26912,44 punti. D’altro canto, la verifica dell’evento knock out, trasformerebbe il payoff del certificato in quello di un Benchmark costringendo la quotazione a riflettere la variazione dell’indice rispetto al valore iniziale, pari  a 20701,98 punti, decurtata dei dividendi stimati entro la scadenza.

AC TWIN WIN SOCGEN– BARRIERA 12475 PUNTI

Con un margine di sopportazione delle perdite del FTSE Mib pari al 32,09% dall’attuale quotazione,  di poco inferiore a quella del Bonus di Aletti, l’Autocallable Twin Win di Société Générale identificato da codice Isin IT0006719659, permette di beneficiare in entrambe le direzioni delle variazioni del sottostante. Se infatti l’indice italiano non raggiungerà mai un livello di chiusura al di sotto dei 12475,19 punti, alla scadenza fissata per il 30 maggio 2014 il rimborso replicherà la variazione assoluta del sottostante rispetto al prezzo d’esercizio iniziale, pari a 20791,98 euro. L’attuale quotazione sul Sedex è pari a 854,4 euro, in linea con il valore teorico del certificato, a fronte di un rimborso ipotetico pari a 1108,36 euro dato dalla perdita del 10,8% dell’indice rispetto allo strike. Fissata la scadenza fra poco meno di tre anni,  grazie alla presenza di tre finestre di estinzione anticipata, programmate per il 23 maggio 2012, 2013 e 2014, il certificato potrà essere rimborsato con un premio rispettivamente pari al 5%, 10% e 15% a condizione che l’indice riesca ad attestarsi al di sopra del valore iniziale pari a 20791,98 punti. Da segnalare che data la struttura opzionale del Twin Win, lo stacco dei dividendi stimati entro la scadenza potrebbe esercitare un impatto positivo sul rimborso a scadenza in caso di variazione moderatamente negativa dell’indice.

BONUS CAP MACQUARIE – BARRIERA 12562 PUNTI

Rendimenti alle stelle e buffer superiore al 30% al lordo dei dividendi, per i due Bonus Cap firmati Macquarie, identificati con codice Isin DE000MQ2TDR9 e DE000MQ2TDS7, con scadenza fissata rispettivamente l’8 gennaio e l’8 luglio 2015. Rilevato il medesimo valore iniziale a 20595 punti, nonché la stessa soglia invalidante, posta a 12562,95 euro, i due certificati si differenziano per la scadenza e per il rendimento prospettato. Proposti come strumenti idonei a garantire la ricostituzione dei capitali danneggiati dalle perdite subite dai mercati azionari nel biennio buio 2008-2009, grazie ad una strategia recovery basata su un prezzo di emissione sotto la pari e un premio a scadenza pari ai 100 euro, i due certificati possono contare sul medesimo margine sulla barriera, pari al 31,61%. Tuttavia, mentre l’upside del certificato con codice Isin DE000MQ2TDR9, è pari al 58,22% in virtù del rimborso a 100 euro rispetto ai 63,2 euro necessari per l’acquisto, quello del secondo Bonus Cap ammonta al 66,38% per effetto di un prezzo lettera pari a 60,1 euro.  Attenzione, naturalmente, al rischio di violazione della barriera in quanto a seguito della perdita dell’opzione accessoria i due strumenti assumerebbero la struttura lineare dei certificati Benchmark.

BONUS ALETTI – BARRIERA 12897,95 PUNTI

Particolarmente interessante, in virtù della breve durata residua, è il Bonus Cap di Banca Aletti avente codice Isin IT0004543630. Il certificato, alla scadenza fissata per 16 novembre 2012, rimborserà 109 euro qualora l’indice italiano non sia mai sceso in apertura al di sotto di 12897,95 euro. Rispetto alle emissioni analizzate in precedenza, la scadenza ravvicinata del certificato, riducendo l’orizzonte temporale per un possibile evento knock out, sostiene maggiormente la quotazione del titolo dai forti ribassi del sottostante. Al prezzo lettera di 89,75 euro è tuttavia ancora possibile ottenere un rendimento complessivo a doppia cifra, pari al 21,45%, ossia il 16,49% annualizzato, a condizione che tenga l’area dei minimi di marzo 2009. Ai fini del calcolo del rimborso a scadenza, è necessario ricordare che lo strike iniziale è stato fissato a 23450,82 punti.

BONUS ALETTI – BARRIERA 12980 PUNTI

Ha la scadenza fissata soli due mesi più tardi, ma propone un rendimento potenziale più elevato, il terzo Bonus di Banca Aletti selezionato per questo Approfondimento. Il certificato, (Isin IT0004565302) ha la scadenza prevista per il 30 gennaio 2013 e prospetta un rimborso minimo di 115 euro a patto che non sia mai stata bucata in chiusura la barriera posta a 12980,58 punti. In particolare, stando agli attuali 18370 punti dell’indice sottostante, il buffer dal livello barriera ammonta oggi a circa il 30%. A fronte di ciò, stando agli attuali 86,75 euro esposti in lettera al Sedex, in virtù del bonus minimo di rendimento del 15% sul nominale il rendimento prospettato a scadenza ammonta al 32,56%. Lo strike iniziale , utile per il calcolo del multiplo, è posto a 21634,3 punti.

EXPRESS IMI – BARRIERE 13471 E 13612 PUNTI

Seguendo la lista dei certificati della selezione, si segnalano due Express Certificate targati Banca IMI (Isin XS0596563253 e XS060919470), quotati sul segmento Cert-X di EuroTLX. La barriera discreta, quindi valida esclusivamente a scadenza, rende i due prodotti particolarmente flessibili a qualunque contesto di mercato. Le date autocollable prima della scadenza finale, per entrambi prevista per metà 2014, permettono ai due strumenti di mettere a segno performance più che proporzionali nel caso in cui l’indice italico dovesse rialzare la china e tornare in the money rispetto ai valori di partenza delle due proposte. Diversamente, anche qualora tale scenario non dovesse verificarsi, il rispetto della barriera, situata rispettivamente a 13471,01 punti e 13612,56 punti, garantirebbe la protezione dell’intero nominale con la possibilità di avere accesso a un rendimento minimo per via del corrente prezzo sotto la pari. Nello specifico, visto il prezzo lettera rispettivamente di 895,47 euro e 874,87 euro, il rendimento minimo a scadenza sarebbe pari all’11,67% e al 14,3%. Solo valori del sottostante a scadenza oltre i rispettivi livelli invalidanti, metterebbero a rischio la protezione del capitale nominale a scadenza, con il rimborso pari all’effettiva performance registrata dal sottostante al pari di un investimento diretto nello stesso.

BONUS CAP DEUTSCHE BANK – BARRIERA 13617 PUNTI

Il forte ribasso dell’indice più rappresentativo della borsa di Milano, ha messo in sofferenza i prezzi della maggior parte degli strutturati dotati di livello barriera, procurandone, di contro, l’aumento dell’upside potenziale. Tra questi non fa eccezione il Bonus Cap targato Deutsche Bank (Isin DE000DE5DAY3) con scadenza prevista per il 21 febbraio 2013. Il certificato promette un rimborso massimo di 116,5 euro a scadenza, vincolato al rispetto del livello barriera posizionato a 13617,11 punti. Per un buffer dai livelli attuali di circa il 25%, i correnti 89,05 euro esposti in lettera al Sedex valgono un teorico upside del 30,8%.

BONUS ALETTI – BARRIERA 13948 PUNTI

Stesso discorso vale per l’ultimo certificato targato Banca Aletti (Isin IT0004555261). La scadenza prevista per fine 2013, unitamente ad un livello barriera posizionato a quota 13948,8 punti, ovvero al 24% di distanza dai 18370 punti dell’indice FTSE Mib, hanno contribuito a spingere ben sotto la pari i prezzi del Bonus, oggi acquistabile a 78,2 euro. Nel caso in cui non venga mai verificato l’evento knock-out, quindi, il certificato garantisce un upside teorico di circa il 60%, ulteriormente migliorabile nel caso in cui l’indice italico metta a segno un corposo recupero tale da riportare i prezzi oltre il bonus level posizionato a 29060 punti.

BONUS CAP SOCGEN – BARRIERA 13963

Emesso il 20 aprile 2010, il Bonus sul FTSE Mib di Société Générale, Isin IT0006714312, ha rilevato lo strike a 23271,68 punti ma ciò nonostante grazie a una barriera posta al 60% di tale valore, offre delle discrete opportunità. In particolare il livello invalidante osservato durante tutto il corso della vita dello strumento è posto a 13963,008 punti, non troppo distante dal bottom di marzo 2009. La tenuta di questo livello garantirà alla scadenza del 4 gennaio 2013 il rimborso del capitale nominale di 100 euro maggiorato di un bonus del 23% per un totale di 123 euro che rappresenta inoltre l’importo massimo conseguibile.  A questo proposito, il certificato viene esposto a un prezzo in lettera di 95,97 euro e offre un upside potenziale del 28,19% a fronte di un buffer, ossia la distanza tra livello attuale del sottostante e la barriera,  del 24,16%. Sul piatto della bilancia va anche considerato i premio che attualmente si paga e che diventerebbe un costo effettivo nel caso venisse violata la barriera: in particolare ipotizzando che avvenga il Knock Out e che il FTSE Mib arrivi a scadenza sui valori attuali il valore di rimborso sarebbe pari a 79,378 euro.

EXPRESS UNICREDIT – BARRIERA 14007 PUNTI

Si avvicina l’appuntamento con la prima data di osservazione per l’Express sul FTSE Mib di Unicredit, Isin DE000HV78AV8. In particolare il 24 agosto prossimo verrà rilevato il prezzo di chiusura dell’indice italiano. Se questo risulterà pari o superiore ai 20010,34 punti si attiverà la tipica opzione autocallable che farà terminare in anticipo l’investimento con la restituzione del nominale maggiorato di un premio del 12%. Analizzando la situazione attuale, all’indice italiano servirebbe un rialzo dell’8,39% per garantire un ritorno dal certificato, in considerazione di un prezzo in lettera a 97,57 euro, del 14,78%. Qualora invece l’indice dovesse trovarsi al di sotto della soglia attivante, corrispondente allo strike del certificato, si proseguirà verso la data di scadenza fissata per il 24 agosto 2012 dove una performance positiva dell’indice consentirà di rientrare di un totale di 124 euro. Se il bilancio dell’indice sarà negativo, ma non superiore al 30% di calo, si beneficerà della protezione del capitale con la restituzione dei 100 euro nominali. Se il FTSE Mib, infine, sarà a un livello inferiore ai 14007,24 punti della barriera il rimborso sarà ancorato all’effettiva performance realizzata dall’indice al pari di un investimento diretto nello stesso.