Mediobanca quarto atto TV

Al MOT una subordinata a tasso variabile che promette alti rendimenti

Il quarto atto del filone di emissioni inaugurato da Mediobanca nel 2010 è andato in scena dal 15 giugno sul MOT di Borsa Italiana e già si parla di un nuovo successo, visti gli oltre 140 milioni di euro di controvalore scambiati in soli quattro giorni. Con questo nuovo bond, Mediobanca si conferma così una delle banche più attive sul comparto obbligazionario, avendo portato a 23 le proprie proposte in quotazione sul mercato di Borsa Italiana. L’emissione, la seconda  a tasso variabile di questo filone, è stata collocata in un contesto di mercato caratterizzato da una certa dose di nervosismo, come dimostrano tra l’altro le dichiarazioni contrastanti dello stesso Trichet, e si propone pertanto per offrire agli investitori una soluzione al dilemma della scelta tra il tasso fisso e quello variabile. Intervenendo infatti sulla cedola minima, l’emittente è stata capace di far fronte alla mancanza della certezza del rendimento, tipica dei bond a tasso fisso, privilegiando l’atteggiamento più difensivista in termini di sensibilità del prezzo alle variazioni attese dei tassi di interesse, caratteristico delle emissioni a parametro variabile.

La Mediobanca Tasso Variabile Quarto Atto Subordinata Low Tier 2 (Isin IT0004720436), questo il nome commerciale dell’obbligazione,  con scadenza prevista per il 13 giugno 2021, rappresenta dunque un classico bond a tasso variabile, indicizzato all’Euribor trimestrale maggiorato di uno spread del 2%, a cui si affiancano un floor ai rendimenti del 4,5% e un cap pari al 7,5%.

Prima di scendere nel dettaglio della proposta, è utile far riferimento alla tipologia di debito che contraddistingue la nuova Mediobanca. Le obbligazioni subordinate rappresentano, infatti, una forma di debito più rischiosa delle classiche obbligazioni senior. Esse, infatti, prevedendo delle clausole di subordinazione, sono rimborsate in maniera postergata rispetto a tutti gli altri creditori non ugualmente subordinati come, ad esempio, i portatori di obbligazioni senior. Nell’ambito del debito subordinato, è possibile individuare varie tipologie di obbligazioni, ognuna delle quali dotata di caratteristiche peculiari da un punto di vista finanziario; tra queste le obbligazioni Lower Tier II rappresentano la categoria più privilegiata all’interno dei subordinati stessi.

Tornando all’emissione, l’obbligazione con cadenza trimestrale, nello specifico ogni 13 dei mesi di giugno, settembre, dicembre e marzo, prevede il riconoscimento di una cedola indicizzata all’Euribor trimestrale maggiorato di uno spread su base annua del 2%. Le opzioni accessorie in struttura, consentono di fissare una cedola minima al 4,5%, ovvero un floor implicito sull’Euribor a tre mesi al 2,5%. Facendo riferimento alla curva forward del tasso interbancario dell’area Euro, che esprime i tassi di interesse futuri attesi impliciti nella curva dei tassi di mercato, il floor ai rendimenti rappresenta un elemento essenziale in quanto il fixing dell’Euribor, stando alla curva attuale, è dato ad un livello inferiore al floor implicito fino al 13 settembre 2014. Il cap ai rendimenti in base alla curva corrente, non rappresenterebbe invece un elemento penalizzante. Il massimo rendimento su base annua espresso dalla curva dei tassi in relazione alla tipologia di indicizzazione della Mediobanca Quarto Atto Tasso Variabile, ammonta infatti al 6,192%, ben al di sotto del 7,5% previsto dalla struttura del bond. Anche in questo caso, il cap al rendimento massimo annuo è pari al 5,5% implicito sul solo Euribor trimestrale, livello addirittura superiore ai massimi registrati dal tasso interbancario a quota 5,393% raggiunto nel periodo di massima espansione economica, che in gergo viene definito “pre-Lehman”.

Sul fronte dei rendimenti, interpolando l’attuale curva dei tassi forward in base alle rilevazioni intermedie del bond, e tenuto conto dell’attuale prezzo lettera di 100,1 euro esposto al MOT di Borsa Italiana, lo yield to maturity ammonterebbe al 5,285% lordo, il 4,621% al netto della ritenuta fiscale.