Euribor a maglie larghe

La RBS Obiettivo 6% paga cedole fisse del 6% se l’Euribor 3M resta in range tra l’1 e il 4,5%

Tra le novità più interessanti della settimana obbligazionaria, si deve segnalare l’avvio delle negoziazioni sul MOT di tre nuove emissioni curate dal team di RBS Markets che, cambiando la veste ma non la sostanza, ha scelto come veicolo emittente RBS PLC. I tre bond, che hanno iniziato a contrattare sul segmento dedicato di Borsa Italiana dallo scorso 26 maggio, si collocano in un contesto di mercato in cui vige ancora una certa dose di timore e instabilità, con i tassi di mercato previsti in costante crescita ma con un quadro macroeconomico che, di contro, stenta a stabilizzarsi. Sono proprio questi i motivi che hanno spinto l’emittente britannica a puntare sempre con maggior frequenza sui bond strutturati, capaci di andare oltre le classiche proposte a tasso fisso e variabile che risulterebbero penalizzate rispettivamente in uno scenario di risalita dei tassi e per i rendimenti, almeno nel breve periodo, non così elevati.

L’offerta di RBS conta nello specifico una nuova tasso fisso denominata RBS 4,70% 2017 (Isin GB00B6HZ3S81), una strutturata di tipo fix to floating denominata RBS Misto 6 anni (Isin GB00B6HZ3Q67) e la RBS Obiettivo 6% (Isin GB00B6HZ3R74), tutte con la medesima scadenza prevista per il 2 giugno 2017. Sebbene il trend rialzista dei tassi, e in particolare dell’Euribor trimestrale, non sembra essersi affatto interrotto, si deve considerare che ampliando l’orizzonte di osservazione, i corsi attuali si mantengono ancora su livelli storicamente molto bassi.

L’obiettivo degli investitori, in tale scenario, è quindi quello di puntare su rendimenti di mercato che in prospettiva, facendo fede alla curva forward implicita, siano progressivamente più alti o in alternativa non lineari all’evoluzione del tasso variabile, in modo da ridurre al minimo il rischio di un uptrend meno robusto di quanto atteso. In tale ottica si colloca la nuova RBS Obiettivo 6%, strutturata per offrire un rendimento nettamente superiore alla media di mercato con medesima maturity, in virtù del fatto che questo è vincolato non tanto alla crescita del tasso interbancario di riferimento dell’area Euro, quanto piuttosto al rispetto di un predeterminato range dell’Euribor. Entrando nello specifico della proposta, le cedole fisse del 6% annuo distribuite su base trimestrale fino al 2017, saranno erogate a patto che nei trimestri di osservazione l’Euribor a tre mesi si attesti tra l’1% e il 4,50%. E’ sufficiente anche una sola rilevazione al di fuori di tale livelli per non vedersi riconoscere nel trimestre alcun interesse, payoff che ricalca quello delle classiche opzioni esotiche digitali double barrier di tipo cash or nothing.

Tale strutturato, quindi, va oltre la classica proposta a tasso variabile che consente di avvantaggiarsi di una crescita del tasso interbancario di riferimento. Per la RBS Obiettivo 6% è infatti determinante il mantenimento di due livelli chiave: l’1%, che rappresenta la soglia al di sotto della quale l’Euribor a tre mesi ha viaggiato solo nella fase più profonda della crisi finanziaria ( si ricorda che il minimo è stato registrato a 0,634% il 31 marzo 2010 ) e il 4,5%, raggiunto dal tasso di riferimento nel periodo di forte espansione economica pre-Lehman, non lontano dai massimi storici raggiunti in area 5,393%. Al fine di valutare le reali possibilità di erogazione del target obiettivo del 6% annuo, è possibile far riferimento all’attuale curva forward, ovvero ai tassi di interesse espressi dai contratti future con sottostante l’Euribor trimestrale sulle diverse scadenze, che sintetizza di fatto le attese del mercato circa l’andamento futuro del tasso interbancario.

Facendo riferimento alla tabella Forward, si nota come il mercato stimi nel tempo un sostenuto aumento dell’Euribor trimestrale, con un’indicazione del 2% già a partire da marzo 2012 e del 2,50% da giugno 2013. Tuttavia, l’uptrend stimato non metterebbe in discussione la tenuta del range, con il livello massimo del 4,5% distante di oltre un punto percentuale dalle previsioni odierne per giugno 2015. Pertanto, si comprende come nel caso in cui l’attuale previsione del mercato venisse confermata, il rendimento dell’obbligazione sarebbe pari al 6%, tasso molto vantaggioso se confrontato con quelli attuali di mercato.

IN RANGE SULL’EURIBOR 3 M

Tuttavia, è bene tenere in considerazione che tali previsioni potrebbero essere disattese da una crescita più robusta del tasso Euribor, scenario che andrebbe ad influire negativamente sui prezzi del bond. Al fine di valutare l’impatto sullo yield to maturity  di eventuali andamenti avversi per la tipologia di payoff del bond, sono state eseguite diverse simulazioni, tenuto conto di un ipotetico acquisto ai 100 euro nominali, attualmente esposti in lettera al MOT di Borsa Italiana.

In particolare sono stati simulati quattro distinti scenari, progressivamente peggiorativi per l’investitore in virtù di un’ipotesi di incasso delle cedole via via più ridotto. Dal 6,04% netto, ovvero il 5,46% garantito qualora tutte e 24 le cedole vengano distribuite, il rendimento oscilla dal 5,58%, il 4,86% netto, nel primo scenario intermedio, fino al 4,33%, il 3,76% netto, nel caso peggiore che si concretizzerebbe con il mancato incasso delle cedole previste per il biennio 2015-2017.