Euro sotto scacco

Diversificazione valutaria con la RBS Sterlina 5 e 80

Continua a tenere banco la crisi dei debiti sovrani nel Vecchio Continente, con la divisa unica ormai esposta comprensibilmente alla speculazione. Il livello di 1,49 contro il dollaro, dati gli attuali 1,4033, rappresenta ormai solo un lontano ricordo del top che la divisa unica aveva raggiunto solo poche settimane fa contro il green back. Ciò che sta pesando maggiormente sui corsi dell’Euro, non sono gli effetti del default greco ma i timori di una crisi sistemica che potrebbe abbattersi sia sul comparto dei PIIGS, che sul settore bancario europeo, colpito da una pioggia di creditwatch negativi annunciati nelle ultime ore da Moody’s.

Per sfruttare la debolezza della divisa unica, nel panorama delle obbligazioni quotate in Borsa Italiana torna interessante la RBS Sterlina 5 e 80 (Isin XS0574620513), il bond a tasso fisso dell’emittente inglese RBS NV denominato in sterline inglesi. La proposta consente infatti, a fronte dell’esposizione valutaria implicita, di avere accesso a ritorni di poco superiori alla media di mercato, con la possibilità di ottenere rendimenti aggiuntivi in caso di un movimento favorevole del cambio Eur/GBP. Per le proprie peculiarità pertanto, tale bond risulta indicato per coloro che prevedono un futuro apprezzamento della sterlina, sfruttando così il momento non particolarmente favorevole della divisa unica.

Passando all’analisi delle caratteristiche, la RBS Sterlina 5 e 80 offre a partire dal prossimo 14 agosto, e fino alla scadenza prevista per il 14 febbraio 2021, una cedola del 5,8% con cadenza semestrale. Come detto in precedenza, la denominazione in sterline inglesi rende l’emissione molto sensibile alle variazioni del tasso di cambio Eur/GBP, dal momento che l’importo delle cedole fisse pari al 5,80% distribuite annualmente e l’ammontare del rimborso a scadenza, vengono di fatto parametrati in valuta britannica. In virtù della scadenza prevista per il 14 febbraio 2021, il bond espone l’investitore anche ad un rischio tassi da non sottovalutare, per via di una duration discretamente elevata.

Puntando l’attenzione sui rendimenti, a circa tre mesi dall’esordio sull’EuroMOT, l’obbligazione è acquistabile ad un prezzo pari a 103,83  euro a fronte di un tasso di cambio tra euro e sterlina inglese pari  a 0,86994. Ciò significa che nel caso in cui il cross di riferimento si confermi sui livelli correnti, il rendimento prospettato sarebbe pari al 5,586% lordo su base annua.

Diversamente, qualora sia la divisa di sua maestà ad apprezzarsi, il ritorno della RBS Sterlina 5 e 80 aumenterà. Pertanto, al fine di fornire un’analisi più accurata della relazione cambio-rendimento, si è provveduto ad effettuare una simulazione volta ad evidenziare la variazione dello yield to maturity in corrispondenza di diverse evoluzioni del cross a parità di tassi di mercato. Ipotizzando nei prossimi tre anni una crescita nell’ordine del 10% del tasso di cambio, tale da riportare il cross verso i massimi di periodo in area 0,95, il rendimento a scadenza dell’obbligazione sarebbe pari al 4,43%, il 3,7% netto. Diversamente, il concretizzarsi dello scenario migliore per l’investitore, caratterizzato da un apprezzamento del 10% della sterlina inglese nei confronti della divisa europea, tale da riportare il cambio sottostante non lontano dai minimi storici del 2008, permetterebbe di vedersi riconoscere a scadenza un rendimento del 7,02%, ovvero il 6,26% netto.