La resa dei conti

Lunedì 23 maggio, per l’indice di Piazza Affari e più in generale per il mercato finanziario nazionale, non è stato un giorno come tanti altri. In questa data, infatti, era previsto lo stacco dei dividendi più importante dell’anno, per numero di società interessate e di riflesso per l’impatto sul valore dell’indice, circa 400 punti, corrispondenti a poco meno dell’1,90% del valore di chiusura del venerdì, che ha costretto il FTSE Mib a partire con un handicap vistoso. Ma ad un evento noto già da tempo, sempre lunedì 23, se n’è aggiunto un altro del tutto inatteso nei tempi di annuncio, il taglio dell’outlook sul debito italiano da parte di Standard&Poor’s. La decisione è stata comunicata dall’agenzia di rating internazionale nel weekend e ha avuto ripercussioni alla riapertura dei mercati, spingendo l’indice in negativo di oltre il 3,3% a fine seduta. Nonostante la scure delle agenzie di rating, abbattutasi nelle ore seguenti anche sul Belgio e su alcune delle principali banche britanniche, la reazione sul mercato obbligazionario e dei Credit Default Swap è stata tutto sommato contenuta, come illustrato nell’Approfondimento dedicato tra l’altro alla presentazione di un certificato Express che a settembre prossimo potrebbe regalare più di una soddisfazione se l’indice italiano riuscirà a mantenere gli attuali livelli di prezzo. Tra i tanti certificati che anche questa settimana abbiamo deciso di presentarvi, particolare curiosità la destano i tre nuovi Benchmark di RBS su altrettanti sottostanti inediti: le terre rare, che avevano fatto la loro prima apparizione poche settimane fa con una nuova emissione di UBS, e i metalli rari per rappresentare le materie prime del futuro, e la Mongolia, una regione dai numeri e dalla crescita record. Non mi resta che augurarvi buona lettura!

Pierpaolo Scandurra