QUANDO IL BONUS INCONTRA L’ETF

Il più classico dei Bonus Cap con barriera osservata solo alla scadenza fa da sfondo al
Certificato che questa settimana abbiamo deciso di analizzare. Il motivo del nostro interesse sta nel caratteristico settlement a scadenza che permette di risolvere uno degli aspetti maggiormente avversi a chi investe in certificati a protezione condizionata del capitale, ossia il vincolo temporale della scadenza che provoca , nello scenario più negativo di rottura della barriera, un rimborso in denaro che
consolida la perdita e impedisce di contare, almeno in linea teorica, sul futuro recupero
del sottostante.

Più in particolare, quando si acquista un Bonus Certificate si sa in partenza
che il regolamento avverrà in cash, sia nello scenario migliore di pagamento del
nominale maggiorato del Bonus sia in quello peggiore di rimborso del nominale diminuito
della performance negativa del sottostante.
Con questo Bonus Cap scovato nei meandri del Cert-X, invece, se in caso di rimborso
a Bonus si può contare sulla liquidazione in contanti, nel caso di rimborso “ a benchmark”
si riceveranno quote di un equivalente ETF in modo da permettere all’investimento di proseguire senza alcun vincolo temporale.
Vediamo nel dettaglio il funzionamento di questo Bonus Cap, emesso da Société Générale e quotato sul Cert-X di EuroTLX. Identificato
da codice Isin XS1266704946, il certificato prevede alla scadenza del prossimo 6 novembre, la liquidazione di un importo fisso di 1200 euro, pari al nominale maggiorato di un bonus del 20%, a condizione che alla chiusura del 30 ottobre i 7 indici che compongono il basket siano a un valore non inferiore alla rispettiva barriera, fissata al 68% dello strike iniziale.

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