IL RISVEGLIO DI TELECOM

Tra rumors e smentite Telecom rimane sotto i riflettori. La risalita del titolo rende interessante un Bonus Cap.

Tra i temi borsistici che hanno catturato l’attenzione degli investitori a fine 2013 e in questi primi giorni del nuovo anno c’è l’affaire Telecom Italia. La prima svolta per la compagnia telefonica italiana è arrivata a fine settembre quando a seguito di un aumento della quota di Telefonica in Telco, Holding che controllava il 22,5% di Telecom Italia, si sono aperte le porte a una possibile Opa a un prezzo che stime davano vicino a 1 euro ad azione. Da qui l’avvio del rialzo del titolo che da quota 0,55 euro circa ha messo le ali facendo segnare un progresso complessivo superiore al 40% in poco più di tre mesi sull’onda di una serie continua di news tra le quali, l’ultima in ordine temporale su una possibile vendita di Tim Brasil che porterebbe nelle casse della società non meno di 8 miliardi di euro. Il nodo verrà sciolto definitivamente il 16 gennaio prossimo quando si riunirà il prossimo Consiglio di Amministrazione, dove il tema principale sarà il cambio di governance. Dalle indiscrezioni apparse in questi giorni i grandi soci di Telco, ossia Mediobanca, Generali e Intesa Sanpaolo sarebbero favorevoli a tali modifiche che aprirebbero proprio le porte alla valutazione di offerte per gli asset brasiliani.

cds2353I mercati sembrano scommettere su un esito positivo, tant’è che dalla chiusura ufficiale del 28 dicembre scorso il titolo ha messo a segno un ulteriore rialzo superiore al 9,5%. Un’esplosione di interesse che ha reso particolarmente appetibile il profilo di rischio rendimento di un Bonus Cap di Unicredit legato alla compagnia telefonica. In particolare si tratta del certificato identificato dall’Isin DE000HV8A3X3 emesso il 24 ottobre scorso con uno strike pari a 0,726 euro, livello da cui è stata fissata al 25% di distanza, ossia a 0,5445 euro, la barriera di tipo continuo con validità anche in intraday. La tenuta di questo livello consentirà a questo strumento, alla scadenza del 14 agosto prossimo, di riconoscere a titolo di rimborso i 100 euro nominali maggiorati di un bonus del 23% per un totale di 123 euro. Questi, corrispondenti a una quotazione del titolo di 0,893 euro, rappresentano anche il valore massimo che potrà essere restituito vista la presenza del cap.cds353

Allo stato attuale, con l’azione a quota 0,79 euro, il certificato viene esposto sul Cert-X a un prezzo di 109,87 euro. Tale condizione lascia spazio a un upside dell’11,95% in soli 8 mesi, ossia un rendimento su base annua del 19,92%, a fronte di un buffer del 31,08%. La distanza dalla barriera, oltretutto, potrebbe risultare già al netto dei dividendi dal momento che, secondo quanto indicato da Bloomberg e dal mercato delle opzioni, fino alla scadenza del certificato non dovrebbe essere riconosciuto alcun provento agli azionisti. Qualora invece si verifichi l’evento barriera il certificato, come di consueto, perderà le sue caratteristiche e si trasformerà in un Benchmark fermo restando il limite di rimborso massimo imposto dal Cap. In questa casistica, rispetto all’investimento diretto nel titolo il certificato sconta un premio relativamente basso, ossia pari allo 0,96%. Ciò significa che in caso di Knock Out con una chiusura del titolo sugli stessi 0,79 euro osservati il rimborso sarebbe pari a 108,82 euro.

Sul fronte delle probabilità, il CED Probability, restituisce una percentuale di successo pari al 75,54%. Tale stima prudenziale è dettata soprattutto dalla volatilità del titolo che rimane a livelli elevati. In conclusione, per chi crede che Telecom Italia non tornerà verso i valori minimi dell’estate scorsa, questo strumento rappresenta un’ottima opportunità per approfittare di un rendimento vicino al 12%. Inoltre, per il suo profilo di rischio, il certificato può essere affiancato all’investimento diretto nel titolo anche allo scopo di mediare eventuali prezzi di carico molto distanti dai valori correnti. Infatti, il rendimento potenziale del Bonus Cap potrebbe compensare un andamento laterale o moderatamente negativo di Telecom Italia.