CONTROLLARE L’ESPOSIZIONE AL RISCHIO DI MERCATO

Nuovi Easy Express di BNP Paribas e l’importanza della barriera terminale

 

La volatilità è tornata a farsi sentire sui mercati azionari. L’instabilità politica italiana, ma soprattutto la controversa gestione della crisi debitoria di Cipro, hanno nuovamente messo in allarme gli operatori che sono tornati a spostarsi velocemente su beni rifugio, tra tutti il decennale tedesco che in poco meno di un mese è stato capace di passare da uno yield pari all’1,68% ai correnti 1,32% (-21%).

Nell’ambito delle strategie unidirezionali, un contesto di alta volatilità è capace di mettere potenzialmente e immediatamente in sofferenza le posizioni, senza dare opportunità di uscita anche per lunghi periodi, se non adeguatamente gestita con gli appositi stop loss. E’ pur vero di contro che i bassi rendimenti di mercato rendono imprescindibile l’inserimento di asset azionari in portafoglio per migliorarne il rendimento complessivo. Ecco che in tale contesto i rendimenti asimmetrici propri dei certificati di investimento riescono a migliorare egregiamente il rapporto tra rischio e rendimento atteso.

Nel panorama degli investment certificates, tra i numerosi payoff messi a disposizione degli investitori, meritano una menzione particolare gli Easy Express Certificate. Di fatto veri e propri Bonus Cap, capaci di erogare il Bonus di rendimento aggiuntivo oltre il nominale in caso di tenuta di un livello invalidante rilevato, solitamente, in maniera continua, gli Easy Express si differenziano da quest’ultimi proprio per la presenza di una barriera di tipo terminale. Si comprende pertanto come tali certificati garantiscano un margine di flessibilità estremamente elevato, rimandando solo alla data di scadenza finale la rilevazione del livello barriera, valido per l’erogazione del bonus di rendimento e per la contestuale protezione del nominale.

Gli Easy Express, sebbene per le loro spiccate doti protettive, legate nella fattispecie alla tipologia di barriera, garantiscano rendimenti potenziali inferiori al pari di un equivalente Bonus Cap, presentano caratteristiche tali da rendere più facilmente realizzabile il best scenario. In tale ottica, meritano pertanto di essere analizzate le caratteristiche dell’ultima emissione in ordine di tempo arrivata al Sedex. Si tratta di 6 Easy Express targati BNP Paribas, scritti su altrettanti titoli appartenenti principalmente al settore bancari, che presentano alti rendimenti potenziali in virtù di una volatilità superiore alla media di mercato dei sottostanti oggetto dell’emissione.

Per quanto detto in precedenza, prima di vedere nel dettaglio le emissioni, è doveroso aprire una parentesi sulla struttura opzionale implicita al certificato. La presenza di un’opzione put esotica di tipo down&out rende lo strumento particolarmente sensibile ai movimenti della volatilità del relativo sottostante, in maniera inversamente proporzionale. Pertanto si comprende come i rendimenti potenziali più elevati siano associati a quei sottostanti maggiormente volatili e pertanto considerati più rischiosi. E’ utile ricordare come il basso costo in fase di strutturazione per tale opzione, che ne massimizza i rendimenti potenziali, sia infatti connesso alle possibilità che la barriera possa venir o meno infranta alla scadenza. Puntualizzando, una maggiore volatilità è sintomo di un’ampia dispersione dei rendimenti, il che rende possibile anche il totale azzeramento del buffer che distanzia gli attuali corsi dal livello invalidante.

Una valida misura di rischio associata a tale tipologia di prodotto è il CED|Probability, indicatore che, facendo ricorso alle Monte Carlo Simulation, tramuta in un numero le probabilità di successo di ogni singola proposta.

Come era lecito attendersi, probabilità più elevate sono di fatto associate a rendimenti potenziali progressivamente inferiori. Guardando esclusivamente a questi ultimi, due sono le proposte più attraenti e allo stesso tempo maggiormente pericolose. Gli Easy Express scritti su Intesa Sanpaolo ( Isin NL0010070207) e Société Générale ( Isin NL0010070215 ), infatti, a fronte di un buffer praticamente nullo sul livello barriera, addirittura negativo per il titolo bancario francese, alla scadenza del 21 aprile 2014 prospettano un rendimento rispettivamente pari al 29,37% e al 30,12%, per un CED|Probability del 50,56% e del 47,08%, sostanzialmente una probabilità su due.

Con buffer nell’ordine del 25% rispetto ai correnti livelli dei sottostanti e con probabilità di successo intorno al 70%,  si caratterizzano i tre certificati scritti sui titoli Nokia ( Isin NL0010070223 ), Banca Popolare di Milano (Isin NL0010070231) e su MPS ( Isin NL0010070249).

Chiude il filone dell’ultima emissione l’Easy Express scritto su Generali ( Isin NL0010068896). Il consistente rialzo del sottostante, che segna ad oggi un +18% rispetto allo strike iniziale, ha progressivamente assottigliato i margini di rendimento previsti all’atto di emissione. L’attuale quotazione in lettera pari a 95,6 euro, rispetto ai 100 euro di bonus potenzialmente promessi alla scadenza del 27 giugno 2014, valgono pertanto un rendimento secco del 4,6%, il 3,62% su base annua, con una probabilità di successo dell’87,68% con un buffer sul livello barriera del 40,78%.

Oltre ai rendimenti potenziali e al calcolo dell’esposizione al rischio implicito, l’investitore deve essere consapevole dei fattori che influenzano la formazione dei prezzi durante la vita dello strumento, movimenti riassunti nella tabella di sensibilità presente in pagina. Come già anticipato, la sensibilità maggiore è associata ai movimenti della volatilità che rende i prezzi di tali certificati maggiormente reattivi, anche con un delta più che lineare in caso di forte discesa dei sottostanti, dove l’effetto sintomatico di un aumento della volatilità si aggiunge all’effetto negativo di un avvicinamento dei corsi del sottostante al livello invalidante.