MUOVERSI NEL LABIRINTO DEI BONUS

Chi si attendeva che i mercati azionari, una volta esaurita l’attesa per la risoluzione della questione greca, ne avrebbero approfittato per prendersi una pausa dopo il rally di inizio anno, sarà rimasto sorpreso vedendo gli indici americani continuare ad arrampicarsi ai massimi dal 2008, dopo undici settimane consecutive con il segno più, e il Dax e il FTSE Mib superare rispettivamente i 7000 e 17000 punti senza dare evidenti segnali di esaurimento della spinta. Il default della Grecia evitato in extremis grazie all’adesione massiccia allo swap ha perfino indotto Fitch ad alzare il rating del debito ellenico, in netta contrapposizione con la decisione presa dall’ISDA, che ha stabilito come il ricorso al Cac da parte del governo di Atene debba necessariamente comportare il pagamento dei Credit Default Swap, come se si fosse realmente dichiarato il default. Evidentemente la massiccia iniezione di liquidità da parte della BCE continua a dare i suoi frutti, facendo affluire sul mercato corposi ordini di acquisto. Arrivati a questo punto, si può iniziare a credere che i minimi di quel 9 marzo 2009 resisteranno anche ad eventuali nuovi scossoni. Chi è di questa opinione, troverà molto utile l’analisi comparativa dell’Approfondimento, con la quale vi suggeriamo le tre semplici regole da seguire per non farsi venire i giramenti di testa di fronte a Bonus apparentemente simili tra loro. Per gli amanti del genere con barriera, da seguire è il Certificato della Settimana, un Bonus Cap su Fiat con upside di quasi il 20% a un anno, subordinato al mancato raggiungimento dei 2,82 euro. E per rimanere nell’ambito dei Bonus Cap, su vostra richiesta torniamo a parlare dell’emissione sullo S&P500 esposta alle variazioni del tasso di cambio.