INTESA PER UBS

Il dividendo a rischio e le tensioni greche rischiano di vanificare l’onda lunga del secondo LTRO. Tra le soluzioni con barriera profonda su Intesa spicca l’Express di UBS.

La maxi iniezione di liquidità sul mercato bancario europeo, gli accordi sulla ristrutturazione del debito greco e l’approvazione del piano di liberalizzazioni da parte del governo italiano, all’interno della scacchiera mondiale hanno mantenuto finora i listini del Vecchio Continente sui massimi di periodo, ma i primi segnali di marcato nervosismo avvertiti in avvio di settimana potrebbero mettere a repentaglio la tenuta del trend. Come osservato nell’Approfondimento del Certificate Journal 266, numerose sono le società listate su Borsa Italiana che potrebbero non garantire ai propri investitori il dividendo atteso in virtù della necessità di un rafforzamento patrimoniale. Tra queste Intesa Sanpaolo, il cui CdA si riunirà il prossimo 15 marzo, già sconta sulle relative opzioni implicite una notevole riduzione del dividendo, dai 0,07 euro attesi in precedenza a 4,8 centesimi.

Uno scenario che ha fatto balzare la volatilità sulle quotazioni del titolo dell’istituto di credito, tra i primi firmatari dell’offerta di swap sui governativi greci con termine fissato per giovedì sera, che di riflesso rende particolarmente interessante l’Express di Ubs scritto sulla stock bancaria. In negoziazione sul Sedex di Borsa Italiana, il certificato caratterizzato da una barriera al di sotto dei minimi dello scorso settembre e da una durata residua di un anno e quattro mesi, è infatti tra gli strumenti da tenere sotto osservazione.

Passiamo quindi all’analisi del suo funzionamento. Emesso lo scorso 22 agosto con uno strike a 1,583 euro, il certificato riconosce il prossimo 16 luglio la possibilità di ottenere una cedola dell’11% se Intesa Sanpaolo chiuderà a un livello pari o superiore alla barriera fissata al 50% del valore iniziale, ovvero a 79,2 centesimi. Sarà invece necessario recuperare lo strike per far scattare contestualmente anche il rimborso anticipato del nominale, pari a 1000 euro. In caso di mancata estinzione il certificato si dirigerà alla scadenza naturale fissata per il 15 luglio2013. Aquesta data sarà necessario un fixing finale della stock pari o superiore alla barriera down di 0,792 euro per ottenere non solo il rimborso del capitale ma anche un premio, pari all’11% qualora la cedola precedente sia stata pagata, del 22% altrimenti. L’evento knock out, ossia un prezzo finale del titolo al di sotto di tale soglia, determinerà invece la liquidazione di un importo pari alla variazione complessiva del sottostante. Di conseguenza il valore massimo di rimborso sarà pari a 500 euro.

Passiamo ora ai differenti scenari rispetto agli attuali 1005,35 euro a cui il certificato è esposto in lettera.  Dato uno spot del sottostante pari a 1,48 euro, se entro il 16 luglio compreso questo non perderà oltre il 46% che lo divide dalla soglia invalidante, verrà riconosciuta una cedola di 110 euro, ovvero un premio del 10,9% rispetto al prezzo di eventuale acquisto. Tenuto conto del dividendo atteso pari a 0,07 centesimi, l’indicatore CED|Probability stima la probabilità di pagamento pari al 90,32%. Inferiori sono invece le chance di rimborso anticipato. Secondo il medesimo indicatore, la probabilità che Intesa Sanpaolo recuperi il 7% circa che la divide dallo strike level è infatti pari a 34,14 punti percentuali. A scadenza, a differenza dei canonici Express con rimborso unicamente del nominale per valori inferiori al valore iniziale, il certificato di UBS riconosce un premio fino a un ribasso del 49% dai livelli attuali, pari a un ulteriore rendimento del 10,4% in caso di pagamento della cedola intermedia, del 21,4% altrimenti. Rispetto al prezzo attualmente esposto in lettera, in caso di rottura, il rimborso massimo a 500 euro comporterebbe d’altra parte una perdita minima del 50,27%.