IL SOTTOSTANTE CHE NON TI ASPETTI

L’Ue approva Monti e Piazza Affari guadagna credibilità e terreno. L’Athena Double Chance come spunto operativo post manovra.

Dopo una partenza sprint, con un rialzo superiore al 3% che ha sancito l’approvazione dei mercati alla manovra Salva Italia, l’indice FTSE Mib ha rallentato il passo nella giornata di martedì sulla scia delle dichiarazioni di S&P in merito ad un possibile downgrade di Francia e Germania. Tra le misure della manovra, figura lo sgravio da IRES e IRPEF dell’IRAP per la quota imponibile al costo del personale. Il maggior beneficio sarà quindi ottenuto da quelle società ad alta intensità di lavoro, come l’industria pesante, il settore bancario le utilities. Un singolare spunto operativo per scommettere sul piano di rilancio, è offerto dall’Athena Double Chance su Atlantia. La holding romana è infatti data dagli analisti di Equita tra le società che più beneficeranno in termini di utili dalla manovra del governo.

Entrando nel dettaglio dello strutturato, alla scadenza fissata per il 31 luglio 2013, il certificato rimborserà il nominale, pari a 100 euro, più un premio pari a 8 euro qualora il titolo Atlantia sia pari o superiore a 14,3143 euro. Per valori al di sotto di tale soglia ma non inferiori a 9,3043 euro, la barriera, il premio sul nominale sarà invece pari a 4 euro. Fixing inferiori a quest’ultimo livello determineranno invece un rimborso pari alla replica della performance di Atlantia calcolata a partire dallo strike di 14,3143 euro. Dotato dell’opzione autocallable, l’Athena Double Chance prevede poi un’osservazione intermedia, fissata al 30 luglio2012. Atale data, se il sottostante sarà pari o superiore allo strike, il certificato verrà rimborsato automaticamente a 108 euro.  In caso invece di mancato trigger sarà comunque possibile ottenere una cedola di 4 euro. Così come a scadenza, la sua erogazione è tuttavia subordinata, ad un prezzo di chiusura di Atlantia nella data di osservazione, pari o superiore a 9,3043 euro. In questo secondo scenario sarà comunque necessario giungere alla scadenza naturale del certificato per ottenerne il rimborso.

Guardando alla situazione attuale, mentre Atlantia scambia a 11,94 euro, il certificato espone un prezzo lettera di 85,14 euro, in linea con la componente lineare. Sulla quotazione incide il buffer di soli 22 punti percentuali dalla barriera discreta. Un margine critico, non tanto perché il titolo è caratterizzato da un’alta volatilità, quanto più per il peso dovuto ai dividendi impliciti nelle opzioni sul sottostante, stimati fino alla scadenza del certificato a 1,38 euro, che spostano il buffer al 10,52%.

Dal confronto con l’investimento diretto nel sottostante sotto l’ipotesi di pagamento della cedola intermedia, si osserva come l’investimento nel certificato permetterebbe di ottenere una performance migliore, qualora lo spot di Atlantia fosse compreso in un range tra il -22% e il +30%.

Tenendo invece conto del valore temporale dei flussi di cassa percepiti, si è passato al calcolo del tasso interno di rendimento rispetto ai diversi scenari. Si è così osservato come, in caso di cedola e rimborso pari a 104 euro il rendimento su base annuale si attesti al 16,74%, che sale al 19,39% in caso di rimborso a 108 euro. L’estinzione anticipata determinerebbe invece uno yield annuale del 46,62%. Rendimenti che si rivelano interessanti anche dopo una valutazione del rischio dell’investimento, sintetizzata dall’indicatore Ced|Probability. La probabilità di ottenere il rimborso alla data intermedia è infatti pari al 29,59%, mentre se estendiamo il campo anche alla possibilità di ottenere la cedola di 4 euro, questa si alza al 74,19%. A scadenza invece, è pari al 70% la probabilità di tenuta della barriera.