Sfruttare la banda larga

Telecom ancora in trading range. Il Bonus Cap di Unicredit permette di  sfruttarne la lateralità

Come tradizione calcistica vuole, dopo la pausa necessaria per recuperare le energie lasciate sui campi, è tempo di riaprire il mercato e andare alla ricerca di nuovi acquisti. E così ha fatto anche il CED|PORTOFOLIO MODERATO, il portafoglio che vi abbiamo presentato per la prima volta sul CJ numero 223, che ha cambiato la formazione in campo, inserendo al posto di alcuni certificati andati in scadenza, due nuovi Bonus Cap dalle prospettive molto interessanti. In particolare, dopo il Bonus Cap legato al titolo Eni che ha fatto il suo ingresso nel portafoglio agli inizi di giugno, la scorsa settimana è toccato all’omologo certificato agganciato a Telecom Italia essere selezionato, sfruttando la recente correzione che aveva spinto le quotazioni sui minimi. Un timing a dir poco azzeccato, quello che ha accompagnato il nuovo ingresso, se si considera che dall’acquisto avvenuto a 91,50 euro il 28 giugno, grazie all’allungo di oltre il 5% del titolo Telecom, il certificato ha raggiunto rapidamente quota 96,40 euro in denaro.

Per la buona reattività ai movimenti del sottostante e per le prospettive di rendimento annualizzato pari al 15%,  l’appuntamento di questo numero con il certificato della settimana è dedicato proprio alla new entry del CED|MODERATO, ovvero il Bonus Cap su Telecom firmato Unicredit identificato dal codice Isin DE000HV8F4N7. In negoziazione dal 16 maggio scorso, il certificato prevede che alla scadenza, il 4 novembre 2012, vengano rimborsati 116 euro se l’azione Telecom lungo la durata residua non avrà mai chiuso al di sotto di 0,7042 euro, ovvero non avrà mai perso più del 25,09% dagli attuali 0,94 euro. In caso contrario, coerentemente con il profilo di payoff della categoria di appartenenza, il certificato prevede il rimborso cosiddetto “a benchmark”, ossia agganciato all’effettiva perdita subita dal titolo telefonico. Analogo criterio di calcolo, per stabilire il prezzo di esercizio, riguarda un eventuale fixing dell’azione superiore a 1,17 euro, con il rimborso che seguirà il reale apprezzamento dal livello iniziale fino ad un importo massimo di 132 euro ( corrispondente ad una quotazione di Telecom pari a 1,33 euro).

Venendo alle prospettive in funzione dell’attuale quotazione di 97,10 euro in lettera sul Sedex, in caso di mancato evento invalidante il rendimento a scadenza si attesterà quindi tra un minimo del 19,46% , pari al 14,4% su base annua, fino ad  un massimo del 35,94%. Oltre a un rendimento annualizzato più che doppio rispetto al pur alto dividend yield di Telecom, che è pari a circa il 6% annuo, a vantaggio del certificato gioca il posizionamento del livello barriera. Infatti la soglia posta a 0,7042 euro, risulta essere al di sotto dei minimi di ottobre 2008, nonché a quelli di marzo 2009, e a distanza di sicurezza dal trading range entro il quale si sta muovendo l’azione da più di un anno, ingabbiata tra un minimo di  0,8865 euro (5 luglio 2010) e un massimo di 1,1440 euro (9 marzo 2011) con uno spread medio del 12,68%. E’ utile sottolineare che un’eventuale uscita dal corridoio potrebbe dare un impulso alle quotazioni, nella direzione in cui si dovesse verificare il break, con conseguente rischio di assistere a rapidi apprezzamenti, o viceversa, deprezzamenti del certificato. Ragione sufficiente, questa, per tenere sotto attenta osservazione i livelli estremi del trading range, attualmente più visibili nella parte inferiore per l’accentuata debolezza mostrata dall’intero comparto europeo delle telecomunicazioni a causa della graduale erosione di competitività. Analizzando le singole variazioni degli 11 titoli inseriti nell’indice Eurostoxx Telecommunication, il gruppo guidato da Franco Bernabè ha registrato un calo del 13,56% negli ultimi tre mesi, piazzandosi al quartultimo posto nella graduatoria: peggio hanno fatto solamente l’Hellenic Telecom, con un calo del 17,90%, l’olandese Kpn, in ribasso del 16,83% e la Telekom Austria con un -14,04%. Motivo per cui, da qui in avanti, si potrebbe anche assistere ad un recupero delle posizioni.