CJ904: Minusvalenze: come gestire al meglio la fiscalità di portafoglio

Le minusvalenze non sono soltanto un segnale negativo dal punto di vista del risultato di un investimento ma anche una risorsa fiscale che, se gestita con attenzione, può contribuire a migliorare il rendimento complessivo del portafoglio. Ed è proprio su questo terreno che i certificati d’investimento si confermano strumenti tra i più efficienti del mercato. Il 31 dicembre 2025 scadrà il termine per il recupero fiscale delle minusvalenze maturate nel corso del 2021 e, come ogni anno, si scatena la caccia da parte di investitori e consulenti finanziari allo strumento più idoneo per consentire il recupero totale, o almeno parziale, di quanto presente nello zainetto fiscale. Il più delle volte la scelta ricade su uno dei certificati con maggior rendimento potenziale di brevissimo termine.
Minus e zainetto fiscale: due parole chiave
Le minusvalenze nascono quando si chiude una posizione con un prezzo di vendita inferiore al prezzo di carico. In automatico, l’importo viene “accantonato” nello zainetto fiscale, dove rimane disponibile per compensare future plusvalenze della stessa natura, ovvero altri “redditi diversi di natura finanziaria”, entro un periodo di tempo definito dalla normativa (quattro anni). In altre parole, la minusvalenza funziona come un credito che potrà essere “speso” per ridurre le imposte su future plusvalenze.
Non tutte le fonti di rendimento però generano lo stesso tipo di reddito: ed è proprio qui che entra in gioco la differenza tra redditi di capitale (come dividendi o interessi) e redditi diversi (come le plusvalenze da capital gain o i premi pagati dai certificati).
Perché i certificati sono fiscalmente efficienti
Uno dei motivi per cui i certificati sono così utilizzati dagli investitori italiani è proprio la loro efficienza fiscale. La gran parte delle strutture, infatti, soprattutto quelle con premi periodici, genera flussi inquadrati come redditi diversi, quindi compensabili con eventuali minusvalenze pregresse.
Questo consente di beneficiare di crediti fiscali che altrimenti rischierebbero di scadere inutilizzati, trasformando una perdita del passato in un vantaggio fiscale concreto nel presente.
In un portafoglio ben costruito, quindi, i certificati non servono solo a diversificare o a proteggere da ribassi, ma anche a ottimizzare la fiscalità complessiva.
Nella tabella viene chiarita la natura finanziaria di minusvalenze o plusvalenze delle altre asset class di portafoglio, per evidenziare quanto fin ora. Ad esempio, Fondi, ETF, cedola di obbligazioni e dividendi producono reddito da capitale in caso di plusvalenze, che vengono tassati alla fonte e che dunque non compensano eventuali minusvalenze pregresse (in caso di perdite vengono sempre generati redditi diversi). Pertanto, se da un lato in caso di cattivo andamento dell’investimento si accumulano minusvalenze e quindi crediti fiscali, in caso di buon andamento si applica l’aliquota sulle plusvalenze. Rimanendo nello stesso perimetro di prodotto, pertanto, non si ha efficienza fiscale.
Ma attenzione: non tutti gli intermediari compensano allo stesso modo
IUn aspetto spesso sottovalutato è che non tutti gli intermediari applicano le compensazioni nello stesso modo. Le differenze non stanno nella legge (che è uguale per tutti), ma nella metodologia operativa adottata. Alcuni intermediari, ad esempio, compensano in forma immediata, cioè nel momento stesso in cui viene generata una plusvalenza o staccato un premio/cedola.
Altri invece lavorano a chiusura (o a fine rapporto): le plusvalenze vengono registrate e potranno essere utilizzate in compensazione solo successivamente, al momento della liquidazione o della chiusura della posizione.
In pratica: la stessa operazione, eseguita su due intermediari differenti, può avere tempistiche fiscali differenti, con effetti quindi differenti sullo zainetto e sul momento in cui la minus viene effettivamente recuperata o in ogni caso gestita. Su questo rimettiamo in pagina la tabella aggiornata degli intermediari e dei relativi criteri.