IN CERCA DI COPERTURE

 

Dopo i rialzi agostani e i primi segni di cedimento, la prudenza non è mai troppa. E’ possibile proteggere i rendimenti ottenuti con altri certificati?

A poco è servita la pausa estiva se non a confermare quel clima di fermento irrazionale che ha iniziato a investire i listini europei a partire dall’ultima ottava di luglio. Bassi volumi e dati macroeconomici deludenti continuano a far da contraltare ad una performance estiva “controcorrente” che vede al primo posto proprio i paesi  più periferici quali Spagna e Italia.  Una domanda giunta in redazione bene rappresenta il sentiment generale dei piccoli investitori, che a ragione sono alla ricerca di strumenti in grado di proteggere i propri investimenti dalla schizofrenia delle piazze europee. I certificati dotati di barrier options, in particolare, hanno giovato della corsa dei listini azionari non solo in virtù dell’apprezzamento del sottostante ma anche per un raffreddamento della volatilità. Abbiamo così raccolto l’invito del lettore per far luce sui vantaggi e gli svantaggi legati alla composizione di portafogli di certificati in termini di diversificazione di rischio.

ll lettore scrive:

Considerando che il mercato azionario in questi giorni è piuttosto indeciso su che strada prendere dopo il bel rimbalzo dal doppio minimo intorno ai 12.300 punti, vorrei proteggere il mio portafoglio in caso di ulteriori ondate ribassiste. Visto che il mio portafoglio è costituito prevalentemente da Bonus Certificates vorrei acquistare dei Reverse Bonus o Twin Win sull’indice FTSEMIB o EUROSTOXX 50 che mi proteggano in caso di ribasso e che mi diano però anche la possibilità di guadagnare se il mercato continua con una lunga fase laterale. Pertanto vi chiedo se è possibile da parte vostra fare una tabella riepilogativa con tali certificati elencando le caratteristiche principali, grazie.

Ricapitolando, quello a cui il lettore è interessato non è solo l’attuazione di strategie volte a limitare la perdita in caso di forte inversione ma anche l’individuazione di possibili combinazioni di certificati che amplifichino la performance in caso di mancanza di trend. Per natura i certificati  dotati di barriera amplificano l’upside a scadenza mentre seguono parzialmente l’effettivo andamento del sottostante lungo la durata residua per via della componente legata alla volatilità. Facciamo ora luce sui possibili scenari in caso di acquisto ai fini di copertura di Twin Win o Reverse Bonus, dei quali è possibile osservare le principali caratteristiche del funzionamento nel box in pagina.  Dal momento che la presenza di opzioni esotiche richiede di prestare particolarmente cautela all’operatività lungo la durata residua dell’investimento, ipotizziamo che il portafoglio costruito venga tenuto fino alla scadenza. Ne deriva come, quale sia lo strumento che si è deciso di affiancare al Bonus,  sarà necessario che questo abbia una durata residua pari a quella del Bonus, oltre che, ovviamente, il medesimo sottostante o uno particolarmente correlato se ci si trova su brevi scadenze.

BONUS E TWIN WIN

Al fine di facilitare l’analisi, prendiamo come riferimento il Bonus di Banca Aletti scritto sull’Eurostoxx 50 inscadenza il 7 ottobre 2013 (IT0004524937). Fissata una barriera a 1719,43 punti e uno strike a 2865,6 punti, riconosce alla scadenza un rendimento minimo di 126 euro ogni 100 di nominale. Nell’ipotesi di acquisto del certificato all’emissione, per un nominale di 100 euro, il certificato sarebbe ora vendibile ad un denaro di 108,5 euro, a fronte di un valore spot dell’indice pari a 2460 punti. Dal momento che la rottura della barriera determinerebbe l’allineamento del certificato alla sua componente benchmark, decidiamo di affiancarlo ad un certificato Twin Win. Dal funzionamento di quest’ultimo deriva come più lontano è il valore spot del sottostante rispetto a quello strike, tanto più il rimborso sarà maggiore, eccetto il caso in cui venga violata la barriera. Nel durante tuttavia, in caso di avvicinamento alla soglia invalidante il pricing verrà penalizzato dal’aumento di probabilità di evento knock out, muovendosi controcorrente rispetto al suo rimborso teorico.  Al fine di copertura si dovrà quindi scegliere un Twin Win dalla barriera più profonda di quella del certificato. Dando uno sguardo a quelli quotati sui mercati italiani, scegliamo il Twin Win di Ubs (DE000UU0LB13) con medesima scadenza ma strike più basso a 2248,78 punti e barriera posta al 58%, pari a 1304,29 punti.  Al fine di fornire un esempio di operatività, assumiamo di acquistare i certificati necessari alla copertura, ad un prezzo di 1128,9 euro ciascuno ovvero alla lettera a cui è esposto il certificato in data 4 settembre. Alla scadenza si potranno verificare tre scenari:

  1. Se il sottostante avrà un valore inferiore ad entrambe le barriere la perdita sarà superiore a quella dell’investimento diretto nell’indice, dal momento che il valore dei due certificati è superiore alla componente lineare ma inferiore all’investimento singolo nel certificato Bonus in quanto il premio scontato dal Twin Win è inferiore di quello sul Bonus.
  2. Se si verificherà l’evento knock out sul Bonus, il rendimento ottenuto dal Twin Win consentirà di limitare le perdite ad un valore inferiore al 17% per valori del sottostante fino a circa 2200 punti per poi ridursi ulteriormente. Se quindi un fixing finale a 2460 punti per la combinazione determinerebbe una perdita di circa l’8,9%, per il solo Bonus sarebbe di oltre il 14%
  3. In assenza di rottura di entrambe le barriere sarà invece il Bonus a performare meglio della combinazione a meno di strappi al rialzo superiori al 30%.

Alla luce di tale analisi, rispetto alle condizioni correnti dei due certificati, risulta come la combinazione poco si adatti all’ottenimento di un’extraperformance in fase di mercato laterale ma come altresì permetta di limitare le perdite in caso di evento knock out rispetto all’investimento diretto nel Bonus.

BONUS E REVERSE BONUS

Meglio si presta ad una condizione di lateralità la combinazione con un Reverse Bonus, dal momento che, in caso di mancato evento knock out, questa garantisce un rimborso minimo non dipendente dalla performance effettiva del sottostante.  Al fine di fornire un esempio della differente operatività rispetto ad un Twin Win consideriamo un Bonus Cap  scritto sull’Eurostoxx targato Deutsche Bank con scadenza  il 13 ottobre 2014, strike a 2732,91 punti, barriera a 1366,45 punti, bonus pari al 125% e cap al 140%. Prendiamo poi un Reverse Bonus Cap scritto sull’indice Eurostoxx TR con medesima scadenza, strike a 4446,44 punti, barriera up a 6669,66 punti, bonus del 124% e cap del 140%. A fronte di un valore dell’Eurostoxx Tr pari a 4258, 82 punti il certificato è scambiato a 119 euro. Se avessimo acquistato all’emissione entrambi i certificati per un nominale pari a 100 euro ciascuno, a fronte di una rottura a scadenza del Bonus, grazie alla facoltà short sul certificato gemello sarebbe possibile ottenere non solo la copertura delle perdite ma un rendimento positivo. A titolo di esempio, se gli indici chiudessero con un deprezzamento del 50% rispetto ai valori correnti, il rendimento della combinazione sarebbe pari al 3,88% mentre il singolo Bonus Cap  registrerebbe una perdita del 55%. In caso di mancata rottura invece, con un performance positiva o negativa contenuta al 20%, il rendimento del portafoglio sarebbe di poco inferiore all’investimento singolo sul Bonus Cap. La differenza sarebbe più sostanziale solo in caso di forte rialzo, ovvero solo all’avvicinarsi della barriera per il Reverse Bonus Cap. Infine, in caso di rottura nel durante della barriera del Bonus Cap, il certificato gemello riconoscerebbe comunque un rendimento positivo.  Qualora infatti gli indici chiudessero sui valori correnti, il rendimento del Bonus Cap singolo sarebbe pari a -0,98% mentre quello del portafoglio sarebbe del 14,5%.