E’ uscito il Certificate Journal n.589

di grafico

Da qualche settimana l’attenzione degli investitori si è spostata sui certificati con protezione del capitale, essendo questi scesi a valori tali da consentire in alcuni casi un rendimento minimo garantito, dalla protezione totale del nominale, superiore al 2,4% annuo. Uno scenario allettante per investitori e consulenti che tuttavia non può prescindere dalla valutazione della solidità degli emittenti. Una prova della fragilità , almeno presunta, del comparto bancario la si è avuta anche in avvio di settimana, dopo che la BCE ha chiesto alle banche europee di aumentare le coperture fino a svalutare integralmente lo stock di crediti deteriorati indicativamente per il 2026. La reazione non si è fatta attendere e banche come UBI e Banco BPM sono arrivate a perdere circa 9 punti percentuali. Ma come stanno veramente le cose sul fronte dei rating , dei CDS e delle probabilità di insolvenza a un anno, degli emittenti che operano sul mercato italiano? Ce lo siamo chiesti nella settimana in cui una delle emittenti più attive, la svizzera Leonteq, ha ricevuto per la prima volta da Fitch il rating di Investment Grade che le consente di coprire almeno una casella nella mappa dei rating assegnati dalle tre sorelle. Un’altra importante leva motivazionale che ha portato i certificati alla ribalta nell’ultimo anno è quella dell’efficienza fiscale, che permette la compensazione delle minusvalenze in carico nello zainetto fiscale. Tema abitualmente trattato nella parte finale dell’anno, data la scadenza ravvicinata delle minus, viene invece affrontato questa settimana dal Certificate Journal commentando una delle ultime novità proposte sul mercato di Borsa Italiana, un Phoenix Memory Maxi Coupon che spalma la caratteristica maxi cedola nell’arco di 10 mesi creando un profilo di payoff potenzialmente vincente se il 2019 si confermerà a due velocità. Altro tema caldo è il petrolio che dopo aver toccato a fine estate scorsa i 76 dollari al barile ha velocemente ripiegato al di sotto dei 50 dollari. Una soglia cruciale che potrebbe portare a movimenti consistenti da sfruttare con l’ampia gamma di certificati dotati di leva dello speciale leverage.

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