Prendere o lasciare

unicredit

Nel periodo più nero per le borse europee dell’ultimo biennio, con le quotazioni tornate verso importanti spartiacque in termini di tendenza, ecco che molti asset girano su prezzi ritenuti interessanti. E’ pur vero però che il sentiment è cambiato e ulteriori spazi ribassisti potrebbero aprirsi a breve. Il tutto in un quadro dove gli stimoli della BCE sembrerebbero non essere ancora suffi cienti, con un’economia che stenta a ripartire soprattutto nel Belpaese, e con una volatilità di mercato che in poche sedute è tornata pericolosamente a crescere.
Come sempre, quotazioni attraenti portano con se numerosi rischi ma anche potenziali guadagni. Più rischio, più rendimento.
Questo permane inevitabilmente il trade-off dell’investitore.
Con un market-timing dettato più dalla scadenza dei 100 Bonus Cap e Top Bonus del 5 dicembre che da una valutazione del momentum, Unicredit ha portato al Cert-X
100 nuovi Bonus Cap su una varietà molto ampia di azioni italiane, europee e statunitensi, mettendo così a disposizione dell’investitore
italiano anche interessanti novità in termini di sottostanti come l’americana
Amgen, la nostrana Brunello Cucinelli, la spagnola Inditex, la svizzera Actelion e la
tedesca Zalando.
Se l’esordio non è certo stato dei migliori, è indubbio che oggi questi certifi cati presentano caratteristiche di rendimento migliori rispetto alla loro emissione. Rovescio della medaglia è ovviamente il lato del rischio, con il contemporaneo effetto dell’avvicinarsi dei corsi alla barriera invalidante e dell’aumento della volatilità implicita del sottostante, elementi che giocano oggi a
sfavore dell’investitore.
Nell’ambito di questa emissione abbiamo provato a fornire varie chiavi di lettura e di analisi in modo da consentire ai lettori di valutare nel corposo insieme, diverse short list o fasce di valutazione in grado di rispondere alle mutevoli esigenze e propensione al rischio degli stessi.

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