FED verso prima stretta dal 2006, ma emerge incognita SUPER-DOLLARO

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E’ appena iniziato l’ultimo trimestre del 2014, ma i mercati come al solito guardano già molto più avanti. Il barometro dell’umore degli investitori è rappresentato dal timing del primo rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve che potrebbe materializzarsi
già nella prima parte del prossimo anno.
Ad avallare questa prospettiva  è stata anche l’ultima tornata di dati sul mercato del lavoro a stelle e strisce con  non farm payrolls crescite sopra le attese e disoccupazione sotto la soglia del 6% per la prima volta dal luglio 2008. E’ quindi il caso di attendere qualche novità a livello  di linguaggio dal meeting Fomc di fine mese che sancirà inoltre la fine ufficiale  del quantitative easing.

La prospettiva di una stretta monetaria oltreoceano, abbinata all’atteggiamento
diametralmente opposto della Bce che ha allentato ulteriormente la propria politica a
causa della debolezza economica dell’area euro abbinata al rischio defl azione, ha
avuto come primo effetto una brusca inversione  di tendenza per il dollaro apprezzatosi con decisione rispetto a tutte le altre major negli ultimi mesi. Il terzo trimestre ha visto un +8% del biglietto verde rispetto  all’euro, la variazione trimestrale maggiore dal 2010. Il cross è andato a testare anche  l’importante supporto psicologico di area 1,25 che per il momento ha tenuto ma probabilmente è destinato ad essere testato nuovamente già nel breve-medio termine.

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