L’ITALIA PIACE, E’ CACCIA AI BTP

Ore febbrili per il destino del governo Letta, che dopo aver riscosso consensi internazionali e perfino la fiducia degli arabi, potrebbe passare la staffetta a Matteo Renzi in un processo di avvicendamento auspicato da molti, con Napolitano in testa a guidare le fila di chi non vuol sentir parlare di elezioni anticipate. L’instabilità politica così come il clima di incertezza sono generalmente fattori che inducono gli investitori a rimanere alla finestra, ma non è così in questo momento, in cui il FTSE Mib riagguanta e oltrepassa i 20.000 punti e i Bot annuali segnano il loro minimo storico di rendimento. La teoria della relatività applicata ai mercati finanziari potrebbe spiegare come in un contesto macroeconomico depresso e negativo come quello in cui ci troviamo, Piazza Affari sia la migliore borsa europea e come il rendimento del BTP sia sceso ai livelli di febbraio 2006, cancellando di fatto tutto quanto è accaduto nell’ultimo quinquennio di crisi. Più attenuati sono gli effetti sullo spread tra BTP e Bund, sceso poco al di sotto dei 200 bp, con i due Titoli decennali che risentono in maniera differente del tapering statunitense e della futura ripresa economica dell’Eurozona. Emissioni governative di Italia e Germania su cui gli investitori e i trader possono puntare amplificandone le performance grazie a quattro nuovi certificati a leva fissa che Deutsche Bank ha quotato in Borsa Italiana chiudendo il cerchio delle emissioni con leva 7x, chiamati ad arricchire ulteriormente il volume di scambi che nel corso del 2013 ha visto un turnover di ben 6 miliardi di euro sul segmento leverage del Sedex, il mercato su cui è quotato il Certificato della settimana, un Barrier Up&Out che grazie ad una barriera posta al di sopra dello strike si presta idealmente per un’operatività di consolidamento dei guadagni realizzati dall’investimento azionario europeo nell’ultimo anno. Inedito è infine il sottostante “mid cap” del Power Certificate analizzato nel Punto Tecnico.