S&P 500, ARRIVO SPRINT

La Camera dei Rappresentanti USA concede altri quattro mesi al limite del debito USA e l’S&P 500 torna a bucare i 1500 punti.  Uno Sprint Cap di BNP Paribas “ritardatario” lascia spazio a un’interessante opportunità.

I negoziati sul budget del Governo Statunitense messi sul tavolo della Camera dei Rappresentanti la scorsa settimana, si sono conclusi con la scelta di postporre al prossimo 19 maggio l’adozione da parte del Tesoro delle cosiddette “Extraordinary Actions”, lasciando nel frattempo completa libertà all’amministrazione Obama di proseguire la propria linea senza il pericolo di “hazard”, così come definito da Reuters, ovvero di potenziale default entro il prossimo mese.  La scelta accomodante della Camera è stata vista da più parti come una mossa dei repubblicani di riconquistare l’opinione pubblica che non aveva gradito l’imposizione di una serie di scadenze perentorie al rientro del debito pubblico entro la fine del 2012.

Benché la scelta di ritardare le decisioni non possa di certo essere interpretato come un segnale di forza dell’economia a stelle e strisce, tanto è bastato per confermare il trend positivo di Wall Street, in piena fase trimestrali.  Dopo aver aperto la scorsa ottava a 1492,56 punti, l’ S&P 500 è riuscito al termine della stessa a chiudere sopra i 1500 punti, soglia che non si vedeva dal 2007.

A sostenere il buon andamento dell’azionario ci sono anche il petrolio con il WTI che torna sui massimi dell’ultimo trimestre riagganciando i 96 dollari, dopo una breve flessione in attesa delle decisioni. Cedono invece di paripasso le quotazioni dell’oro e quelle della valuta a stelle e strisce contro l’euro. Se il contratto sul biondo metallo sconta l’effetto bene rifugio, il cambio continua a guardare all’importante resistenza posta sugli 1,35 dollari per euro.

Sul fronte volatilità invece, quella implicita continua ad ampliare lo spread negativo con quella storica mentre la minaccia del Debt Celing rimandata a non prima del prossimo luglio, secondo le stime JP Morgan,  rimane in secondo piano rispetto alle attese di segnali positivi dall’economia reale dell’area euro, ancora impegnata a sbrogliare la matassa del mercato del credito.

Se tutto questo può far presupporre ad una continuazione del trend positivo, potrebbe tornare utile lo Sprint Cap targato BNP Paribas scritto sull’S&P 500, scelto dalla Redazione del Certificate Journal come Certificato del Mese di febbraio. Alla scadenza fissata per il prossimo 25 febbraio infatti, il certificato dell’emittente francese legherà il rimborso alla performance dell’indice a stelle strisce. Rilevato uno strike a 1319,88 punti, per valori inferiori a quello iniziale, corrisponderà un importo pari alla replica lineare del ribasso del sottostante.  Per valori superiori invece, il certificato consentirà di partecipare in misura più che proporzionale al rialzo con un fattore leva pari al 300%. L’unico limite è quello imposto dal cap che limiterà il rimborso massimo a 1240 euro rispetto ai 1000 di nominale, ossia un apprezzamento dell’indice equivalente all’8% fino a 1425,45 punti.

Guardando quindi alle condizioni attuali dello Sprint Cap, a fronte di un valore spot dell’S&P 500 a 1499, 47 punti, rilevato in data 28 gennaio, il certificato è esposto ad un prezzo lettera pari a 1219, 8 euro. Benché le quotazioni correnti del sottostante godano di un margine dal valore di circa 77 punti dal cap, la durata residua di un mese e la presenza di un tetto al rimborso massimo sono responsabili del “ritardo” del valore spot del certificato rispetto al suo rimborso teorico. Ne consegue che sarà possibile conseguire un rendimento complessivo dell’1,76%, ovvero al 22,7% su base annualizzata se lungo la durata residua l’S&P 500 non cederà oltre 4,9 punti percentuali, per tornare ai livelli dello scorso dicembre. Qualora si verifichi l’azzeramento del recupero dell’ultimo mese, affinché l’investimento non risulti in una perdita, sarà sufficiente che la quotazione finale dell’indice sottostante non sia inferiore a 1416 punti.

Secondo l’indicatore Ced|Probability, tenuto conto delle condizioni correnti di mercato, la probabilità di ottenere a scadenza l’intero upside massimo riconosciuto dal certificato è di circa il 90%.