IL MATTINO HA L’ORO IN BOCCA

Mancano poco più di due settimane alla rilevazione dell’Express di Deutsche Bank scritto sull’oro. Saranno sufficienti 1675,50 dollari per ottenere un rendimento su base annua superiore al 75%.

Non è ancora svanito il clima natalizio che ha accompagnato i mercati finanziari sui massimi che è già tempo di guardare da vicino a quali opportunità è in grado di offrire questo inizio duemilatredici. All’alba del nuovo anno è l’oro ad ergersi a protagonista della scena, confermandosi tra gli asset maggiormente sotto pressione sulla scia della proposta lanciata da alcuni membri del FOMC di concludere o perlomeno rallentare entro la fine di quest’anno il programma di Quantitative Easing. L’allentamento monetario infatti, spostando la pressione sui tassi d’interesse e sul livello dei prezzi di lungo termine, rappresenta un importante driver dei prezzi del metallo prezioso. Di conseguenza, il miglioramento dell’economia a stelle e strisce prospettato dagli ultimi dati potrebbe portare numerosi investitori a liquidare le proprie posizioni a favore dei metalli industriali, come ipotizzato anche da alcuni analisti intervistati da Bloomberg. Secondo Morgan Stanley invece la poca fiducia nella ripresa effettiva dell’economia e tassi d’interessi bassi porteranno le quotazioni dell’oro fino a 1853 dollari l’oncia.

In questo scenario, il biondo metallo ha aperto il 2013 lasciando sul campo circa 50 dollari del proprio valore, accentuando il ribasso partito dai 1790 dollari di inizio ottobre. Graficamente, una valida area di supporto è rappresentata dai 1630 dollari, livello corrispondente all’ultimo ritracciamento di Fibonacci tracciato dai minimi di maggio ai massimi di ottobre, e proprio da qui  potrebbe partire il rimbalzo necessario per permettere ad un Express di Deutsche Bank di centrare l’obiettivo del rimborso anticipato. Identificato da codice Isin DE000DE2LYL0, con scadenza fissata per il 26 gennaio 2015, il certificato presenta un valore iniziale pari a 1675,50 dollari per oncia e sarà sufficiente una rilevazione pomeridiana del metallo prezioso non inferiore a tale soglia affinché, alla prima data di rilevazione prevista il prossimo 24 gennaio, si possa ottenere il rimborso anticipato dell’intero nominale, pari a 100 euro, maggiorato di un coupon di 7 euro. In caso di mancato evento trigger, l’Express dell’emittente tedesca guarderà alla successiva osservazione intermedia, fissata al 24 gennaio 2014, per il potenziale rimborso di 114 euro al verificarsi delle medesime condizioni necessarie per la prima rilevazione. In caso di approdo alla scadenza naturale, tre saranno invece i possibili scenari. A fronte di un fixing dell’oro pari ad almeno 1675,50 dollari, il rimborso sarà di 121 euro; per valori inferiori, ma non al di sotto della soglia barriera posta a 1172,85 dollari sarà invece garantito il nominale; qualora non fosse soddisfatta nemmeno quest’ultima condizione, il rimborso replicherà linearmente la performance del sottostante, tenuto conto che l’importo liquidato non potrà superare i 70 euro per certificato.

Ai prezzi del 7 gennaio, a fronte di una rilevazione dell’oro pari a 1645,25 dollari, il certificato è esposto sul book del Sedex con una lettera di 103,20 euro.  Basterebbe quindi un rialzo del metallo prezioso pari a circa 30 dollari, ovvero all’1,84%, nelle prossime due settimane per estinguere alla prima data di rilevazione l’investimento con un rendimento complessivo del 3,68% al lordo degli oneri fiscali, raddoppiando di fatto la perfomance del sottostante con un rendimento annuo che si attesterebbe al di sopra del 75%. Il verificarsi dell’evento trigger alle date di osservazione intermedie comporterà un rendimento su base annua via via decrescente, rispettivamente pari a circa il 10% per la seconda data di rilevazione e di poco superiore all’8% a scadenza.  Da ricordare inoltre come alla data finale sarà comunque garantito il rimborso del nominale fino ad un fixing dell’oro pari a 1172,82 dollari: in altre parole, sarà possibile bloccare la perdita complessiva sull’investimento al 3,10% fino ad un fixing dell’oro non più raggiunto da agosto 2010.

Passando infine ad un’analisi di rischio e rendimento del titolo in termini più operativi, il nervosismo del sottostante e la sua correlazione nel breve periodo con le scelte di policy monetarie non pongono le basi per un investimento mordi e fuggi dalla profittabilità certa, come mostra l’elevato upside su base annuale. D’altra parte, in un’ottica meno speculativa, per gli investitori che prospettassero il proseguimento di un trend lateral rialzista sull’oro per il medio periodo, il certificato oltre a riconoscere un profilo di rendimento interessante a ciascun appuntamento, soffrirà in misura minore della volatilità del sottostante in virtù della struttura opzionale da cui è composto rispetto ad un investimento diretto, come un ETC sull’oro fisico.