DOPPIA CEDOLA PER INTESA SANPAOLO

Unicredit lancia un Bonus Plus biennale su Intesa Sanpaolo con due cedole incondizionate e barriera al 65%.


Rendimento cedolare incondizionato e rimborso del nominale protetto fino ad un ribasso del 35% del sottostante azionario a cui è agganciato. Un solo valore a cui guardare, quindi, per una delle strutture opzionali più in voga del momento tra gli strutturatori di certificati di investimento. Stiamo parlando dei Bonus Plus, certificati a capitale protetto condizionato che, puntando sul flusso cedolare indipendente da qualsiasi condizione, alla stregua delle più classiche obbligazioni, raccolgono il favore degli investitori desiderosi di puntare a rendimenti superiori alla media di mercato. Tra le ultime emissioni dotate di simili caratteristiche si segnala questa settimana un Bonus Plus targato Unicredit, in collocamento esclusivo fino al 27 novembre presso la rete di sportelli di Barclays Bank e successivamente in quotazione sul Cert-X di EuroTLX.

Più nel dettaglio, il certificato dal profilo di rendimento semplice e intuitivo è legato all’andamento del titolo azionario Intesa Sanpaolo e prevede una durata di due anni, con la scadenza fissata per il 28 novembre 2014. La parte relativa al rendimento, prevede che vengano riconosciute senza alcuna condizione due cedole annuali, una del 7,5% al termine del primo anno e l’altra dell’11,25% alla scadenza, per un flusso complessivo del 18,75% sul nominale di 1000 euro. Per quanto concerne il rimborso del nominale, questo è invece subordinato alla condizione che Intesa Sanpaolo non abbia perso, alla data di valutazione finale, oltre il 35% del proprio valore iniziale. Diversamente, ovvero per variazioni dell’azione superiori al 35% di perdita, il nominale viene restituito al netto della performance negativa effettivamente realizzata da Intesa Sanpaolo, trasferendo così l’intero rischio azionario sulla struttura del certificato.

Sottoscrivendo il certificato si punta quindi al conseguimento di un rendimento del 18,25% al termine dei due anni di investimento, indipendentemente dall’andamento del titolo bancario sottostante. Il suo comportamento sarà invece determinante per non compromettere l’integrità del capitale nominale e in tal senso è necessario tenere in considerazione l’elevata volatilità implicita di Intesa Sanpaolo che potrebbe mettere a repentaglio la tenuta della barriera. Da apprezzare, in tale ottica, la sua osservazione esclusivamente a scadenza che permette di superare indenni eventuali affondi azionari prima della data di valutazione finale.