DI SEMESTRE IN SEMESTRE

Rimborso anticipato semestrale per il nuovo certificato su FTSE Mib di SocGen con premio annuo dell’8,6%

La velocità dei mercati azionari ha subito un’accelerazione nell’ultimo decennio, con una netta influenza anche sugli obiettivi temporali di investitori e operatori del mercato. Una tendenza che si è riflessa sul mercato dei certificati di investimento, che ha visto passare le scadenze medie delle emissioni dai 3/5 anni ai 18/36 mesi e un sempre maggiore utilizzo di opzioni autocallable, con finestre temporali di potenziale rimborso anticipato ridotte da un anno a un semestre. Un indubbio vantaggio per gli investitori che così possono contare su tempi minori per mettere a frutto i propri investimenti e su maggiori probabilità di rimborso anticipato, con l’unica contropartita di doversi accontentare di un rendimento di poco inferiore rispetto a quello offerto dai certificati con opzioni autocallable annue. Una rinuncia del tutto accettabile come dimostra la nuova emissione presentata da Société Générale, un Athena Semiannual in collocamento fino al 24 ottobre legato alle performance dell’indice italiano FTSE Mib.

La durata complessiva dell’investimento del nuovo certificato dell’emittente francese è pari a 2 anni ma, come anticipato, con cadenza semestrale sarà possibile godere del rimborso anticipato. La prima data di rilevazione utile è fissata per il 23 aprile 2013, e se l’indice di Piazza Affari sarà almeno pari al livello iniziale rilevato in fase di emissione, quello del 31 ottobre prossimo, il certificato si autoestinguerà con il conseguente rimborso dei 1000 euro nominali maggiorati di un premio del 4,3%. Diversamente, in caso di una rilevazione a un livello inferiore allo strike, proseguirà verso una delle date di osservazione successive con il premio che crescerà di semestre in semestre per un rendimento annuo dell’8,6%. Qualora si arrivi alla data di scadenza del 31 ottobre 2014 si presenteranno tre scenari. Il primo seguirà la linea prevista per le date intermedie e consentirà di rientrare di un totale di 1170,2 euro, ossia del nominale maggiorato di un premio del 17,2%, se l’indice non avrà perso terreno rispetto allo strike. In caso di variazioni negative, se il ribasso sarà contenuto entro il limite del 30%, si beneficerà della protezione del capitale e di un coupon del 4,3%, altrimenti si subiranno interamente le perdite realizzate dall’indice con il rimborso che non potrà superare i 700 euro.

Da valutare la determinazione dello strike iniziale al momento dell’emissione e il relativo posizionamento della barriera che, ipotizzando uno strike a 15500 punti, verrebbe fissata a 10850 punti, un livello finora mai avvicinato dall’indice italiano. E’ inoltre da considerare positivamente il fatto che la prima data di rilevazione anticiperà la consueta stagione dei dividendi, che a Piazza Affari vede il suo momento di massima concentrazione nel mese di maggio, con conseguente minore impatto dei dividendi sul valore dell’indice in ottica di mantenimento del trigger level. D’altra parte il rendimento potenziale massimo del 4,3% dopo sei mesi o dell’8,6% al termine del primo anno limiterà l’upside in caso di brillante andamento dell’indice.