L’EUROTROTTOLA GIRA VELOCE. MA A CHE PREZZO?

Gli ultimi dati macroeconomici relativi all’economia italiana fotografano un paese tutt’altro che in ripresa, con un tasso di disoccupazione in netto aumento e un Pil in costante peggioramento. Eppure, a dispetto di quella che si presenta come una delle peggiori economie dell’area Euro, gli investitori internazionali, o più opportunamente la speculazione, tirata in ballo ogni qualvolta nei mesi scorsi le cose non andavano nel verso giusto, hanno messo in cima alla lista degli acquisti i titoli azionari del nostro listino. Dai minimi del 24 luglio non c’è confronto che tenga con il FTSE Mib, destinato secondo i più pessimisti a toccare gli 8000 punti fino a poche settimane fa e improvvisamente divenuto di gran lunga il migliore indice tra i 93 indici primari a livello mondiale. Effettivamente molti dei titoli inclusi nel paniere principale avevano raggiunto quotazioni fin troppo basse ma il dubbio che la speculazione stia ora agendo nel verso opposto è più che lecito, anche considerando che rispetto ai massimi dello scorso marzo l’indice FTSE Mib è, al netto dei dividendi, in sostanziale pareggio mentre lo spread tra BTP e Bund è ancora al di sopra dei 350 bp. La conferma del buon momento del mercato azionario la si ottiene anche guardando al saldo del CED|Portfolio Moderato, il primo portafoglio in certificati che da marzo 2011 viene costantemente seguito anche dal Certificate Journal. Mentre la componente obbligazionaria data dai Titoli di Stato italiani è ancora in ribasso del 9% e il FTSE Mib è in calo del 25%, il portafoglio ha riagguantato la parità sfruttando le peculiari caratteristiche dei certificati in esso contenuti, tra cui si segnala ancora una volta il Bonus 144, ormai a ragione definito una storia di successo.