IL FASCINO DELLA DIVISA

In principio fu la Banca Svizzera con l’impegno incondizionato a sostenere il cambio contro l’euro. Poi fu il turno del governo cinese e della nuova banda di oscillazione dello yuan rispetto al dollaro, segue infine il Regno Unito in allarme inflazione. Come si sono riflesse le ultime misure monetarie sul mercato dei cambi?

Osservando la performance del cambio euro dollaro e del rendimento del governativo a dieci anni italiano, la relazione è chiara.

Tutte le notizie negative sul fronte euro, minando la credibilità dell’intera area economica, determinano un incremento dell’avversione al rischio che colpisce il mercato obbligazionario e il valore della moneta unica. Il cambio eurodollaro ha infatti ha toccato l’area di bottom da inizio crisi a 1,2673 dollari per euro lo scorso gennaio, in concomitanza dei massimi sul rendimento del BTP decennale.  Le misure di politica monetaria adottate dalla Banca Centrale Europea, il poi sfatato rinnovo del programma di Quantitative Easing da parte della Fed e i dati sulla crescita economica della Cina, hanno segnato il lento recupero della moneta unica che, dopo aver tentato il raggiungimento della soglia 1,35 dollari, spinta dalla correzione dell’azionario dell’ultima ottava si è assestata sulla soglia di 1,31 euro.   Dallo scoppio della crisi, nello scorso agosto, l’Euro continua così a perdere quota sui mercati valutari, in scia ai crescenti timori sullo stato di salute dei paesi Periferici dell’eurozona, mentre il dollaro statunitense mostra una lieve flessione solo nei confronti del continente australiano.

FRANCO SVIZZERO

Per entrambe le valute, emblematico è il forte apprezzamento registrato nei confronti del Franco Svizzero, considerato insieme alla Sterlina Inglese e allo stesso Greenback, un asset rifugio dalle turbolenze dei mercati azionari.  Il panic buying sulla valuta elvetica spinto dalle turbolenze dei listini azionari, ha portato infatti il cambio eur/chf dall’1,29168 del 28 aprile2011 aun minimo di 1,0363 euro durante il mese di agosto. Apprezzamento che ha spintola Banca CentraleSvizzera a fissare un limite inferiore al cross contro la moneta unica a 1,20, dichiarandosi pronta a difenderlo a qualsiasi condizione, come mostrato dalla rottura al ribasso della barriera osservata a inizio mese.  Il floor infatti, se in un primo momento aveva causato un recupero dell’euro sul franco, da inizio anno è tornato gradualmente ad essere il valore di riferimento per il cambio.

YUAN

Maggiore è stato invece il recupero del dollaro statunitense, dai minimi dello scorso agosto, che anzi, tra le valute ad essersi apprezzate maggiormente nei confronti dell’euro, sembra per il momento non temere lo yuan  cinese. Da lunedì 16 aprile infatti, People’s Bank of China ha annunciato un allargamento delle bande di oscillazione con la valuta a stelle e strisce dallo 0,5% in vigore dal 2007, all’1%. Eppure la prima giornata di contrattazioni alla borsa di Shanghai si è conclusa con una flessione del reninmbi a favore del dollaro, dai 6,303 yuan di venerdì ai 6,315 di lunedì.

STERLINA INGLESE

Scambiato a 0,8243 sterline per euro, il cambio eur/gbp ha assistito a una progressiva perdita di valore della moneta unica nei confronti del Regno Unito, a cui ha contribuito nelle ultime settimane l’allarme lanciato dai conti pubblici spagnoli. Anche l’economia britannica non naviga in ottime acque. Il primo ministro inglese, David Cameron si trova infatti sospeso tra la necessità di tenere a freno un’inflazione galoppante, pari ad un +3,5% per il mese di marzo, e il mantenimento di un tasso allo 0,5%.  Il dato, superiore alle attese, annunciato nella giornata del 17 aprile, si è subito riflesso in una riduzione non solo del cambio euro/sterlina ma anche nei confronti del più tonico dollaro.

Vediamo allora quali possono essere i più interessanti certificati di tipo investment per guardare da vicino ai mercati valutari.

VALUTA PLUS SU EURODOLLARO

Scritto sull’indice RBS Nv Valuta USD, il certificato dell’emittente inglese permette di investire implicitamente in un deposito in dollari che matura interessi relativi al tasso overnight del mercato statunitense diminuito dello spread, convertito al tasso di cambio eurodollaro. Poiché il tasso applicato ai depositi in dollari è pressoché nullo, il certificato può essere considerato una replica lineare su base giornaliera del cambio eurodollaro. Scambiato sul Sedex con codice isin NL0009654649, a 103,50 euro, con scadenza fissata il 24 novembre 2015, negli ultimi sei mesi ha registrato un rendimento pari al 6,32%.

DIGITAL QUANTO SU FRANCO SVIZZERO

Rilevato uno strike a 1,2071 euro, il certificato di Banca IMI prevede il pagamento di una cedola  intermedia pari a 48 euro ogni 1000 di nominale se alle date di rilevazione, fissate per il 25 giugno 2012 e il 24 giugno 2013 il cambio euro franco svizzero risulterà superiore o uguale al 100% del valore iniziale.  Alla scadenza fissata per il 30 giugno 2014, il certificato rimborserà 1048 euro se la rilevazione del cambio sarà almeno di 1,2071 euro, altrimenti rimborserà unicamente il nominale.  Dati i 978,87 euro a cui il certificato è scambiato al Cert-X con codice isin XS0630289592, rispetto al cambio spot pari a 1,2016 euro, un recupero di 55 pips determinerebbe un rendimento pari al 7,06%, fatta salva la protezione incondizionata dei 1000 euro di nominale.

EQUITY PROTECTION SU STERLINA

Per chi volesse continuare a puntare sull’apprezzamento della divisa britannica rispetto alla moneta unica, è disponibile sul Sedex di Borsa Italiana l’Equity Protection Short di Banca IMI scritto sul cambio Eur/Gbp. Il certificato, identificato da codice isin IT0004677552, rilevato uno strike a 0,8486, oltre a riconoscere alla scadenza fissata per il 9 febbraio 2015 la protezione integrale del capitale pari a 100 euro, fornisce una partecipazione più che proporzionale all’apprezzamento della sterlina, data la leva di 1,63. Rispetto al cambio corrente pari a 0,8243, il rimborso teorico è pari a 104,67 euro. Rispetto ai 97,40 euro a cui il certificato è scambiato, il premio è pari al 7,46%.

PROTECTION CERTIFICATE SU BASKET MONETARIO

Inserito nel CED Portofolio Moderato come asset rivolto al mercato delle valute, il certificato di RBS, scambiato sul Sedex con codice isin NL0009285808, si rivela ancora interessante.  Scritto su un paniere equipesato di sei cross euro contro real brasiliano, dollaro australiano, rand sudafricano, dollaro canadese, dollaro neozelandese e corona norvegese, alla scadenza del 30 novembre 2014, oltre a rimborsare il nominale parteciperà linearmente alla performance positiva del basket di valute sottostante. Il prossimo 30 novembre staccherà poi una cedola incondizionata pari a 3,3 euro, equivalenti al 3,3% del nominale. Ad oggi, a fronte di un apprezzamento medio delle sei valute estere nei confronti della moneta unica pari al 15,5%, corrispondente ad un rimborso teorico di 115,5 euro, il certificato è quotato a 103,95 euro. Se si tiene conto dei 3,3 euro in pagamento il prossimo novembre, il Protection Certificates sconta solo parzialmente l’incremento di valore del paniere, determinando un potenziale premio teorico a scadenza, comprensivo della cedola, pari al 14,28%.