STRATEGIE IN OPZIONI: BULL SPREAD

Al secondo appuntamento con la rassegna di combinazioni di opzioni, sotto i riflettori la rialzista Bull Spread Strategy.

Anche questa settimana il Punto Tecnico dedica spazio alla rassegna delle principali strategie in opzioni applicabili sul mercato italiano al fine di ottenere una migliore gestione del proprio portafoglio in termini di rischio e rendimento. Dopo aver presentato nell’ultimo numero la strategia Bear Spread, ovvero la combinazione di due put o due call tale da generare un guadagno in caso di mercato ribassista, pur conoscendo già al momento della costruzione profitto e perdita massima, proseguiamo con la strategia speculare, ovvero il Bull Spread. Essendo caratterizzata da un orizzonte temporale limitato e da un cap ai rendimenti ed un floor alle perdite, tale combinazione di opzioni più che ad una view fortemente bullish, meglio si adatta ad un’aspettativa di breve termine moderatamente rialzista rendendo inoltre irrilevante la previsione di lungo termine. Rispetto ad un investimento diretto, non solo è possibile ridurre l’esposizione integrale alle variazioni del sottostante, soprattutto in caso di scadenza a breve della strategia, ma anche di abbattere il costo d’entrata dell’investimento in caso di assenza in portafoglio del sottostante.

SPREAD AL RIALZO

Analogamente alla Bear Spread anchela Bull Spreadappartiene alla categoria delle strategie Vertical Spread, ovvero combinazioni di opzioni aventi la medesima scadenza, generalmente front month o subito successiva.  Considerando le opzioni MIBO, le più liquide tra quelle quotate sull’IDEM di Borsa Italiana, osserviamo prima le alternative ad una strategia di opzioni:

–          Posizione long sul future o su un etf scritto sul medesimo con esposizione integrale sul sottostante

–          Acquisto di una call con guadagno illimitato e perdita massima pari al premio pagato

–          Vendita di una put con guadagno massimo pari al premio e perdita illimitata

La strategia Bullish si costituisce a sua volta di due alternative:

–          acquisto di un call ATM o ITM con vendita simultanea di una call OTM con medesima scadenza (Debit Spread)

–          acquisto di una put OTM e vendita simultanea di una put ATM o ITM con medesima scadenza (Credit Spread)

Come è intuibile, la principale differenza tra le due strategie, in un’ottica di mantenimento fino a scadenza, sta nel differenziale dei premi pagati tra le rispettive opzioni. Nel primo caso il saldo totale è negativo mentre la seconda strategia genera un profitto immediato.  Poiché non vi è alcun certificato in circolazione che equivalga a tale strategia passiamo all’analisi operativa della Bull Spread avente le call come opzioni base. Prendendo a riferimento un valore corrente del FTSE Mib pari a 16719 punti, si andranno ad utilizzare le call con scadenza aprile 2012, scambiate al 5 marzo ai prezzi rilevati in tabella. La strategia consiste nell’acquisto di una call con prezzo più alto e la vendita simultanea di una a prezzo più basso. Poiché la componente bullish è data dalla prima gamba della combinazione, ne risulta come la vendita della call con strike out of the money serva a finanziare parzialmente il costo sostenuto per l’acquisto della prima. Il profitto, derivante dall’esercizio a scadenza della long call, sarà massimo qualora il fixing del sottostante sarà pari o superiore allo strike della short call. Anche la perdita massima è limitata. Se il FTSE Mib rilevato a scadenza fosse inferiore allo strike della long call, allora l’intera combinazione scadrebbe out of the money con una perdita pari al premio netto iniziale. Ciascuna combinazione dipenderà quindi dalla moneyness delle opzioni. Se si acquistasse una call ITM con strike a 16500 punti a 720 punti e si vendesse contemporaneamente  call strike 17500 punti ad un bid pari a 238 euro, il debito iniziale, pari alla perdita massima a scadenza, sarebbe pari a 482 punti. Tenendo conto del premio, la strategia entrerà in guadagno per valori del FTSE Mib superiori a 16977 punti fino ad un massimo di 1307,50 euro.

Nel grafico, si può osservare il Profit & Loss a scadenza della Bull Call Strategy, dove il punto rosso indica il payoff per una chiusura del FTSE Mib sul valore corrente. La scelta di un Credit Spread invece, avrebbe comportato l’acquisto di una put aprile con strike a 16500 punti e la vendita simultanea di un’altra strike 17500 punti, con un saldo complessivo pari a 510 punti, ovvero 1272,50 euro pari al guadagno massimo ottenibile. La perdita massima invece si ottiene qualora lo spot finale sia inferiore allo strike della long put, ovvero in caso di scadenza in the money di tutte le opzioni della struttura. In questa ipotesi, la perdita è pari a 490 punti, ovvero alla differenza tra gli strike delle  due opzioni al netto del premio incassato.