BONUS ELETTRICO

In borsa non esistono pasti gratis, ma accettando di correre qualche rischio il Bonus Cap di Unicredit su Enel potrebbe dare a dicembre un rendimento minimo del 19,23%.

In apertura di settimana, dopo sei mesi di divieto,la Consobha autorizzato nuovamente la possibilità di effettuare vendite allo scoperto sui titoli del listino milanese, prorogando il solo blocco per le vendite cosiddette “nude”, ossia non coperte da titoli presenti in portafoglio. La reazione del FTSE Mib non si è fatta attendere, con l’indice italiano che ha archiviato la seduta di lunedì con il calo più pronunciato tra le piazze del Vecchio Continente. Oltre allo scontato affondo dei titoli bancari, hanno pesato sul paniere anche i settori da sempre considerati anticiclici, come quello delle utilities, dove a essere messi a repentaglio non sono solo i margini attesi dei prossimi esercizi ma anche la sostenibilità della dividend policy. A fronte dei risultati moderatamente sopra le stime riportati da Enel a inizio mese e la conferma del payout ratio al 60%, è bastato l’annuncio del pagamento del dividendo relativo all’esercizio 2011 con un’unica cedola a giugno 2012, senza quindi il tradizionale acconto di novembre, a far cambiare opinione agli analisti che correggendo al ribasso le stime dei dividendi hanno tagliato anche il target price del titolo, che attualmente viene scambiato a 3,006 euro, in ribasso del 3,78% da inizio mese.

Nel panorama dei certificati, la correzione dell’ultimo periodo ha aperto alcune interessanti opportunità d’acquisto. Caratterizzato da un buon profilo di rendimento ma anche da un rischio non trascurabile, il Bonus Cap di Unicredit scritto sull’utility italiana si inserisce tra gli strumenti da monitorare. Scambiato sul Sedex con codice Isin DE000HV8F5B9 a un prezzo lettera di 104 euro, il certificato riconoscerà un rendimento annualizzato minimo del 24,37% a fronte della tenuta della barriera. Ma entriamo nel dettaglio dell’emissione. Con scadenza fissata al prossimo 7 dicembre, il Bonus Cap di Unicredit rimborserà 124 euro se il titolo Enel non avrà mai registrato un prezzo di chiusura pari o inferiore a 2,3254 euro, pari al 70% dello strike, rilevato a 3,322 euro.  Se alla stessa data il fixing finale sarà superiore al bonus, equivalente a un valore di Enel pari a 4,12 euro, verrà riconosciuto il maggior incremento del titolo fino a un rimborso massimo pari a 148 euro (4,92 euro in termini di sottostante). La rottura daily della barriera determinerà invece la trasformazione del Bonus Cap in un semplice benchmark con rimborso massimo pari al cap del certificato.

Prima di osservare il profilo di rischio analizziamo le potenzialità del certificato. Fissata una barriera molto al di sotto dei minimi toccati lo scorso settembre a 2,842 euro, il certificato riconosce un rendimento complessivo del 19,23% all’interno di una forchetta compresa tra un ribasso di Enel del 22,64% e un rialzo del 37%. Il premio salirebbe fino al 42,31% qualora si toccassero i 4,92 euro.  Si rinuncia pertanto a un dividend yield del 5,32% e a rendimenti relativamente inferiori in caso di forte direzionalità positiva, vedendosi però riconosciuto un notevole profitto non solo in caso di lateralità del titolo ma anche di modesto ribasso.

Passando invece al rovescio della medaglia, osserviamo la componente di rischio del certificato. La violazione della barriera, qualora Enel chiudesse a 3,006 euro, comporterebbe il rimborso di 90,49 euro ossia una perdita annualizzata del 16,47% rispetto all’acquisto del certificato sulla lettera corrente. Il cuscinetto sul quale si può contare è pari al 22,64% e tenuto conto dei dividendi stimati fino a scadenza e della volatilità implicita nelle opzioni, l’indicatore CED|Probability mostra una probabilità di evento knock out pari al 38,64%. Data la vicinanza della barriera, solo in caso di direzionalità positiva si assisterà a un apprezzamento del pricing del certificato, anche se la breve durata residua fa si che questo rispetto alla sua componente nominale quoti con un premio del 14,93%. In conclusione per chi si attende un andamento lateral-ribassista, senza che venga violata la barriera, è da preferire il certificato mentre in un’ottica positiva, ossia se ci si attende che il titolo si porti al di sopra dei 3,4241 euro, tenuto conto del dividend yield è da preferire l’investimento diretto.