CED|PORTFOLIO MODERATO, LO STATO DELL’ARTE

A dieci mesi dalla creazione, dopo la tempesta che ha investito i mercati finanziari, verifichiamo la tenuta del nostro portafoglio in certificati

 Il 25 marzo2011, in tempi ancora non sospetti, su queste pagine proponemmo il primo portafoglio in certificati, denominato CED|Portfolio Moderato in quanto studiato per permettere al capitale nominale di beneficiare di un apprezzamento costante con una volatilità contenuta. A distanza di dieci mesi, in occasione della revisione di alcuni componenti, facciamo il punto della situazione per verificarne la tenuta in una fase di mercato particolarmente negativa tanto sul fronte azionario quanto su quello obbligazionario. Prima di analizzarne l’andamento, ricordiamo che il portafoglio è stato avviato con un capitale iniziale di 100.000 euro e che è previsto, per l’orizzonte temporale di 3-5 anni, l’investimento del patrimonio in obbligazioni, certificati, asset valutari e commodity. All’atto della creazione, i titoli inseriti in portafoglio sono stati selezionati tra tutti gli strumenti finanziari quotati sul mercato italiano e sono stati scelti in prevalenza certificati di investimento e titoli di Stato italiani. I titoli in portafoglio al 25 marzo 2011 erano 10 ed era presente una quota di liquidità pari a 8228 euro. In dettaglio, vediamo ora i titoli che compongono il portafoglio virtuale ( si specifica infatti che non è previsto il reale investimento negli strumenti sotto riportati).

CCT Eu 15/10/2017 

 Inserito in portafoglio per una quantità nominale di 51000 euro per garantire la salvaguardia del capitale, il CCT Eu si è dimostrato nella realtà la componente che più ha inciso negativamente sulla performance complessiva. A causa dei problemi ben noti che hanno riguardato i Titoli di Stato italiani, infatti, il CCT ha subito una flessione a dir poco rilevante, raggiungendo il 29 novembre 2011 il livello minimo di 76,14 euro, in ribasso del 22% dai 97,56 euro a cui lo abbiamo inserito in portafoglio. A parziale compensazione delle perdite subite, c’è da rilevare lo stacco di due cedole, pari rispettivamente al 2,426% il 15 aprile 2011 e al 2,575% il 15 ottobre 2011, determinate dal meccanismo a tasso variabile ( Euribor 6 mesi + 0,80%) che ne regola il flusso cedolare. La scadenza del Titolo di Stato è 15 ottobre 2017 e al momento segna una quotazione di 83,88 euro, in calo del 14% dal suo inserimento in portafoglio.

Bonus su Eurostoxx 144% 

 Il certificato al quale abbiamo affidato la percentuale maggiore di capitale, pari a poco meno del 10%, è una vecchia conoscenza del Certificate Journal ed è il Bonus Cap 144% di Unicredit sull’indice Eurostoxx 50 (identificato da codice Isin DE000HVTLK02). Incluso nel CED|Portfolio Moderato nella quantità di 85 certificati al prezzo di 117 euro, il Bonus rimborserà alla scadenza dell’11 marzo 2013 un importo pari a 144 euro se l’indice Eurostoxx 50 non avrà mai toccato i 1773,05 punti della barriera. La tenuta dei minimi, in virtù del prezzo di carico, consentirà di puntare ad un rendimento assoluto del 23,07% e di assicurare all’asset complessivo quell’extra-rendimento che ci si attende da una componente azionaria. Trattandosi di un prodotto che ha come sottostante l’indice Eurostoxx 50, è necessario considerare il rischio azionario implicito in caso di forte ribasso del mercato. Rischio che si è palesato sul finire di settembre 2011, allorché l’Eurostoxx 50, scivolando a ridosso dei 1800 punti, provocò un brusco ribasso delle quotazione del prodotto fino al minimo di 71,35 euro. Al momento, grazie al buon recupero dei listini, il certificato è proposto in quotazione ad un prezzo di 108,10 euro, in ribasso del 7,61% dall’acquisto.

Equity Protection FTSE Mib 100%

 Il certificato, identificato da codice Isin IT0004362510, è emesso da Banca IMI ed è stato inserito in portafoglio con un peso iniziale del 3,98% in virtù della sua quotazione sotto la pari. L’Equity Protection è scritto sull’indice FTSE Mib e alla scadenza del 10 giugno 2013 rimborserà un ammontare minimo di 100 euro a prescindere dall’andamento dell’indice di Piazza Affari. In particolare, qualora questo si trovi alla scadenza ad un valore pari o inferiore a 31721 punti, il rimborso sarà di 100 euro, altrimenti crescerà in misura più che proporzionale in virtù di una partecipazione del 140%. Inserito in portafoglio al prezzo di 92,50 euro per una quantità di 43 certificati, l’Equity Protection garantirà, a fronte del solo rischio emittente, una plusvalenza dell’8,10% sulla quota parte del nostro portafoglio, in poco più di due anni. Allo stato attuale, nonostante il forte ribasso accusato dall’indice azionario sottostante, passato nel periodo dai 22023 punti ai correnti 15900 punti ( -28%) e sebbene l’emittente sia stato interessato da manovre speculative sul merito di credito che ne hanno minato la tenuta dei propri bond, il certificato si presenta ad un prezzo di 93,55 euro, in rialzo dell’1,14% sul prezzo di carico.

Protection su valute 100%

 Il certificato, identificato da codice Isin NL0009285808, è emesso da RBS e consente di coprire la parte di asset destinata al mercato delle valute. Dotato di una struttura a capitale interamente protetto, il Protection ha pagato una prima cedola fissa del 2,5% al 30 novembre 2011 e staccherà la seconda, pari al 3,3%, al 30 novembre 2012. Alla scadenza del 30 novembre 2014 garantirà il rimborso dei 100 euro nominali. Relativamente al sottostante, il certificato agisce su un basket di sei valute poste a confronto con l’euro, ovvero il real brasiliano, il dollaro australiano, il rand sudafricano, il dollaro canadese, il dollaro neozelandese e la corona norvegese. La partecipazione lineare alle performance positive del paniere di valute sottostanti  rappresenta il motivo di interesse per il quale abbiamo scelto di acquistare il certificato al prezzo di 94,30 euro e per una quantità di 42 certificati ( corrispondenti ad un peso iniziale sul portafoglio pari al 3,96%). Analizzandone il comportamento dall’emissione avvenuta a novembre 2009, si può osservare come nonostante l’apprezzamento medio di oltre il 13% del basket, il certificato fosse quotato al momento dell’inserimento ancora ad un prezzo inferiore al nominale. Ad oggi, a fronte di un apprezzamento medio delle sei valute estere nei confronti dell’euro pari al 15,71%, il certificato è quotato 98,53 euro, in rialzo del 4,49% dal nostro prezzo di carico tenuto conto anche dell’incasso della cedola del 2,5%.

Inflation Protection CPI Foi

 Scelto per rappresentare la quota di portafoglio destinata ad apprezzarsi in caso di rialzo dell’inflazione, il certificato identificato da codice Isin XS0417460093, è emesso da Banca IMI e ha la scadenza fissata al 12 marzo2014. Indettaglio, lo strumento è un certificato a capitale interamente protetto che alla scadenza riconosce il rimborso del nominale maggiorato del 225% della performance positiva dell’indice dei prezzi al consumo CPI Foi Ex Tobacco Unrevised, a partire dallo strike di 134,7 punti. Emesso a 1000 euro nominali il 19 marzo 2009, il certificato è stato inserito in portafoglio per una quantità di 3 certificati al prezzo unitario di 1080,80 euro ( per un peso iniziale pari al 3,24%). Allo stato attuale segna una quotazione di 1100,91 euro e pertanto apporta un progresso dell’1,86% al portafoglio.

Open End oro

 Come ogni portafoglio che si rispetti, anche il CED|Portfolio Moderato presenta una quota destinata alle commodity e in particolare all’oro. Inserito in portafoglio al prezzo di 40,31 euro per una quantità di 74 certificati, pari al 2,98% del peso complessivo, l’Open End di Unicredit identificato da codice Isin DE000HV8FZM9 è un certificato Benchmark senza scadenza scritto sull’indice Nyse Arca Gold Bugs. Quotato in dollari americani, l’indice espone il certificato al rischio di cambio. All’ultima rilevazione, il prezzo di 38,41 euro implica una variazione negativa quota parte del 4,71%.

Benchmark Bric

 L’ultimo degli asset in portafoglio è volto a garantire la copertura dei mercati emergenti e più nello specifico dei Paesi Bric. Il certificato, identificato da codice Isin DE000HV7LL43, è un Benchmark emesso da Unicredit scritto sull’indice S&P Bric 40 e ha la scadenza fissata al 20 giugno 2014. Inserito in portafoglio con un peso iniziale pari al 2,01% del capitale, il Benchmark ha un prezzo di carico pari a 25,43 euro e la quantità inserita è di 79 certificati. Allo stato attuale, data una quotazione di 23,58 euro, è in ribasso del 7,27%.

Bonus Cap su Telecom

 Uno degli ultimi certificati inseriti in portafoglio prima della buriana estiva, il Bonus Cap di Unicredit sul titolo Telecom Italia sta tentando di resistere agli assalti ribassisti provocati dalle voci di un sempre più probabile taglio del dividendo. Identificato da codice Isin DE000HV8F4N7, il certificato presenta uno strike pari a 1,006 euro e una barriera continua a 0,704 euro. Qualora questo livello non venga mai raggiunto da Telecom Italia fino alla data di valutazione finale del 4 novembre 2012, il certificato sarà in grado di rimborsare il nominale maggiorato di un bonus del 16%. Viceversa, sarà costretto ad allinearsi alla performance dell’azione sottostante, rimborsando così’ un valore corrispondente al nominale diminuito dell’effettiva variazione di Telecom dallo strike. Inserito in portafoglio il 28 giugno 2011 ad un prezzo di 91,50 euro, per una quantità di 76 unità, corrispondenti al 7% circa del portafoglio, il certificato è ad oggi quotato 82,95 euro per effetto del recente affondo sofferto dal titolo delle telecomunicazioni nazionali. Appeso ad un filo, per via dei 77 centesimo di quotazione corrente dell’azione, il Bonus Cap è al momento in flessione del 9,34% dal prezzo di carico.

ULTIMI MOVIMENTI

 Con l’inizio del nuovo anno e grazie al buon rialzo messo recentemente a segno dai listini azionari, abbiamo ritenuto opportuno effettuare la vendita di uno dei due Bonus Cap che aveva fatto il proprio ingresso in portafoglio in occasione della revisione di giugno 2011. Si tratta del Bonus Cap di Unicredit sul titolo Eni ( identificato da codice Isin DE000HV8F4J5), inserito in portafoglio al prezzo di 95,20 euro per una quantità di 105 certificati, per un controvalore di 9996 euro, che per effetto del ribasso sofferto dai mercati finanziari nel corso dell’estate ha subito in maniera inattesa e sciagurata la violazione della barriera con conseguente perdita dell’opzione Bonus e della protezione condizionata del capitale. Più in particolare, ricordiamo che la scelta di includere nel CED|Portfolio Moderato tale Bonus derivava dal potenziale rendimento di oltre il 20% che si sarebbe potuto ottenere a patto che l’azione Eni non avesse perso più del 25% dai 16,09 euro a cui veniva scambiata in quel momento. La presunta bontà del certificato non ha tuttavia trovato riscontro nella realtà, con il titolo petrolifero che per una manciata di centesimi, il 10 agosto2011, haconcluso la seduta ad un livello inferiore alla barriera, ovvero a 12,17 euro a fronte dei 12,22 euro della soglia disattivante delle opzioni accessorie. L’evento irreversibile di rottura della barriera non ha tuttavia prodotto danni irreparabili. Infatti, sfruttando la recente accelerazione del titolo, che proprio nelle ultime ore si è portato ai massimi da maggio 2011 oltre i 17,25 euro, il Bonus Cap a cui avevamo destinato circa il 10% del nostro portafoglio è riuscito, con la sola componente lineare, a riportarsi a ridosso del prezzo di acquisto. Per tale motivo, in data 24 gennaio abbiamo provveduto a liquidare la posizione ad un prezzo di 92,15 euro, consolidando una perdita netta pari al 3,21%, e a riposizionare parte della liquidità su un certificato Express della stessa emittente .

NEW ENTRY TRA GLI EXPRESS

 Fallito il bersaglio del rimborso anticipato a settembre 2011,  il certificato che abbiamo deciso di inserire in portafoglio ha occupato la copertina di settembre del calendario 2011 e di quello 2012 recentemente pubblicato su queste pagine ( Approfondimento numero 259 n.d.r). Più in particolare, l’Express sul FTSE Mib di Unicredit, identificato da codice Isin DE000HV78AW6, giungerà alla sua scadenza naturale il 17 settembre prossimo e rimborserà 122 euro, se l’indice FTSE Mib sarà pari o superiore al livello trigger, posto a 20684,36 punti. Per valori inferiori ma compresi entro il livello barriera, fissata a 14479,052 punti, garantirà il rimborso del nominale pari a 100 euro. In virtù dei correnti 15900 punti di FTSE Mib il certificato è quotato 81,50 euro e proprio a tanto ammonta il prezzo a cui è stato virtualmente acquistato per fare il proprio ingresso, per una quantità pari a 86 certificati ( controvalore di 7009 euro), in portafoglio. Se l’indice si manterrà su tali valori, il rimborso del nominale riconoscerà un rendimento complessivo del 22,70%.E’ tuttavia sufficiente che l’indice perda oltre il 9% del proprio valore corrente per provocare la rottura della barriera, che ricordiamo verrà osservata solo alla data di valutazione finale, e riconoscere un rimborso massimo pari a 70 euro, con una perdita minima sul prezzo di carico pari al 14,2%. In tal senso va considerata la perdita attesa sull’indice dovuta ai dividendi, stimati in circa 4 punti percentuali.

 CONCLUSIONI

 A dieci mesi dalla creazione, tenuto conto della straordinarietà degli eventi che hanno colpito il fronte azionario ma soprattutto quello obbligazionario, il bilancio che il CED|Portfolio Moderato è in grado di mostrare è negativo nella misura del 7,38% ( -8,74% su base annua). Tale risultato appare tuttavia migliore, in termini relativi, del 14% perso dalla componente obbligazionaria rappresentata dal CCT Eu o del 18% di ribasso accusato dall’indice dei principali titoli azionari dell’area euro ( Benchmark di riferimento del Bonus 144% ) o ancora del 28% perso dall’indice azionario italiano FTSE Mib.