UN BOND PER TUTTE LE STAGIONI

Royal Fisso-Variabile, lo strumento giusto per cavalcare il delicato momento dei tassi BCE

Con il secondo ritocco di 25 basis points del 2011, la Banca Centrale Europea ha portato giovedì scorso il costo del denaro in Eurolandia all’1,50%, un livello che era stato abbandonato dalla stessa BCE il primo aprile 2009 nel bel mezzo di una rapida manovra espansiva, che in soli tre mesi portò il tasso a ridursi di 100 bp, volta a contrastare i drammatici effetti della crisi seguita al crack Lehman. Ora che la situazione è tornata a farsi estremamente delicata sul fronte sovrano, con Grecia e Portogallo a pochi passi dal default e Spagna e Italia sotto attacco speculativo, la Banca Centrale sembra avere le mani legate, preoccupata da una parte di combattere un’inflazione che permane oltre i livelli di guardia e dall’altra di non rallentare la già faticosa ripresa economica. In questo difficile scenario, facendo riferimento alla curva forward del tasso interbancario dell’area Euro che prospetta almeno un altro rialzo entro la fine dell’anno e ulteriori ritocchi nel 2012, le emissioni a tasso variabile sono le uniche a poter garantire una buona stabilità sul fronte dei prezzi, associata a un rendimento che in prospettiva è destinato a farsi interessante. La scelta dell’asset allocation di un portafoglio obbligazionario, non può quindi prescindere dall’investire in prodotti a tasso variabile, anche nell’ottica di una corretta gestione del rischio tassi.

Tuttavia è nel panorama dei bond strutturati che si trovano le migliori opportunità in tal senso. Una su tutte, è la Royal Fisso-Variabile ( Isin NL0009062215 ) targata RBS NV, con scadenza prevista per l’8 ottobre 2019. La struttura dotata di switchable option a discrezione dell’emittente, in virtù di un prezzo lettera di 89 euro, fa si che il bond sia da considerarsi ideale per tutte le stagioni. Infatti, data la quotazione inferiore di 11 punti percentuali rispetto al nominale, anche qualora l’emittente decidesse di dar seguito all’opzione fix to floating trasformando di fatto l’obbligazione in un classico tasso variabile con un elevato discount margin rispetto all’Euribor, permette di valutare il bond molto positivamente.

Entrando più nel dettaglio, dopo aver già erogato le prime sette cedole trimestrali, la Royal Fisso-Variabile erogherà l’ultima delle cedole fisse pari al 6% su base annua il prossimo 8 ottobre. Successivamente, all’emittente verrà data la facoltà di esercitare la switchable option, ovvero di trasformare il prodotto da un’obbligazione a tasso fisso ad una a tasso variabile, del tipo Euribor 3 mesi + 0,75% su base annua.  A tal proposito è importante sottolineare come la scelta tra il continuare a corrispondere cedole a tasso fisso o rendere variabili tali flussi di cassa, può essere presa da RBS NV in qualunque momento della vita dell’obbligazione, a patto che ne sia dato preavviso all’investitore almeno dieci giorni prima l’inizio del periodo di riferimento della relativa cedola.

Con l’ausilio della tabella degli scenari di rendimento, è possibile notare come la Royal Fisso-Variabile consenta di avere accesso a discreti ritorni anche in regime di tasso variabile, calcolati in base ai correnti livelli dei tassi di interesse futuri attesi, per via di un teorico spread sul parametro variabile di gran lunga superiore ai 75 basis point stimati all’atto di emissione in virtù dell’acquisto sotto la pari.

In particolare, lo yield to maturity lordo potrebbe ammontare all’8,05%, nel caso la switchable option non venisse mai esercitata, o diversamente al 5,759% in regime di tasso variabile con i rendimenti calcolati sulla base della corrente curva forward dell’Euribor trimestrale data ad oggi in costante ascesa fino al livello massimo del 4% circa alla data di scadenza del bond.