Ancora tre Assi nella manica

Trigger decrescente e finestre semestrali per il rimborso anticipato fanno crescere l’attenzione sull’Express su Eni di Deutsche Bank

Esauriti gli effetti del passaggio dell’ondata di dividendi, Piazza Affari si è risvegliata punto più punto meno agli stessi livelli con cui aveva concluso l’anno precedente, annullando in meno di un mese quanto di buono aveva fatto da inizio anno. Il settore più colpito dalla correzione è stato ancora una volta quello bancario, mentre ha mostrato una sostanziale tenuta il comparto energetico, spinto dalla crescente domanda di energia alternativa indotta dalla catastrofe nucleare di Fukushima e dalle preoccupazioni sulle scorte di greggio. Tra le big del settore, Eni si è adeguata al trend del listino milanese mostrando segnali di sofferenza per la crisi libica benché dai quartieri alti dell’utility italiana arrivino rassicurazioni sui contratti con Tripoli.

A inficiare il quadro tecnico del titolo ha contribuito senza dubbio lo stacco del corposo dividendo di 50 centesimi distribuito a fine maggio, che ha aumentato le distanze dalla soglia dei 17 euro delineando un trend ribassista. In questo contesto però, la pubblicazione della seconda trimestrale il 28 luglio potrebbe imprimere nuovo slancio al titolo del cane a sei zampe. Volendo quindi sfruttare le occasioni di questo  downturn l’attenzione ritorna su un osservato speciale, ovvero l’Express di Deutsche Bank scritto sul titolo Eni. Il certificato, codice Isin DE000DB4P0Q1, ha fatto ingresso sul Sedex esattamente un anno fa, il 15 giugno 2010 ed ha la scadenza naturale fissata il 12 marzo 2013. All’emissione sono state determinate 5 finestre intermedie con cadenza semestrale per il rimborso anticipato dell’investimento, a cui è stato associato un coupon a memoria del 3%, per un rendimento su base annua del 6%. Benché tale importo sia pari al dividend yield ottenibile dall’investimento diretto sull’energy stock, l’Express della banca tedesca, grazie ad un trigger decrescente, permette di ottenere un premio sul nominale anche per variazioni negative del sottostante. Proprio questa caratteristica, in virtù di un upside alla prossima scadenza del 9%, riporta nuovamente in auge il certificato. Questo, infatti, dopo aver disatteso le prime due finestre di uscita, a settembre 2010 e lo scorso marzo, è avviato verso la prossima osservazione prevista per il 13 settembre prossimo. Tuttavia dai 17,46 euro necessari per l’estinzione anticipata nelle prime due date, a questo appuntamento un fixing pari o superiore a 16,587 euro sarebbe sufficiente a garantire il rimborso di 109 euro. Nell’ipotesi d’acquisto ai correnti 98,65 euro in lettera sul Sedex, se Eni recuperasse il 3,67% di gap dalla soglia necessaria, il rendimento su base trimestrale si attesterebbe al 10,49%, eguagliando così quanto l’energy stock era stata in grado di performare fino a inizio marzo. Qualora, il trend correttivo dovesse persistere, facendo così mancare il traguardo autunnale, prima della scadenza saranno previste altre due date di osservazione.

La prima, a marzo 2012, con trigger sempre pari a 16,587 euro e premio del 12%, la seconda, a settembre dello stesso anno con premio al 15% ma con un trigger a 15,714 euro. Qualora le condizioni richieste venissero disattese in entrambe le date, lo scenario a scadenza prevederebbe un rimborso di 118 euro per certificato, per fixing del sottostante superiori a quest’ultima soglia, mentre per valori compresi tra 15,714 e 12,22 euro, ovvero il 70% dello strike iniziale, sarebbe previsto il rimborso del nominale di 100 euro. Infine, per valori inferiori alla barriera, l’importo liquidato rifletterebbe linearmente la performance complessiva del sottostante.

Attenzione però ai dividendi. Si attende infatti per i mesi di novembre e maggio uno stacco d’importo pari a 50 centesimi ciascuno che andranno a influire negativamente  sulle probabilità di rimborso anticipato per le finestre successive alla prossima.