Slitta accordo su Atene

La questione Grecia tormenta i mercati in virtù del nulla di fatto con cui si è concluso l’atteso vertice dei ministri dell’Eurozona. Non c’è unanimità di vedute davanti alla soluzione proposta dalla Germania che prevede il coinvolgimento degli investitori privati. Il rischio concreto è che l’accordo sul nuovo piano di aiuti slitti e le trattative potrebbero protrarsi fino a luglio. Tra le opzioni sul tavolo è spuntata quella di stanziare una quota di 20 miliardi di euro di aiuti per ricapitalizzare le banche greche.

Quest’ulteriore iniezione di liquidità sarebbe legata a doppio filo al piano di salvataggio proposto dalla Germania con il coinvolgimento degli investitori privati. In particolare il documento circolato tra i ministri finanziari Ue, secondo quanto riportato dal Financial Times, prevedeva tre differenti proposte per pervenire al coinvolgimento degli investitori privati. In particolare la prima, caldeggiata da Berlino, prevede uno scambio volontario del debito con un’estensione delle scadenze dei bond per consentire ad Atene di guadagnare tempo e fare i conti con la crisi del debito. Estensione delle scadenze che sarebbe classificata dalle agenzie di rating come un default “selettivo”, sentiero che la Bce ha più volte osteggiato.

Anche Mario Draghi, candidato unico alla successione a Trichet alla guida dell’Eurotower, ha detto che la ristrutturazione del debito della Grecia comporterebbe  più  svantaggi  che  vantaggi  non  risolvendo  i problemi del debito sovrano. L’attesa per una nuova verifica sarà breve perché il caso Atene verrà nuovamente preso in considerazione dai ministri in un nuovo meeting straordinario che si svolgerà domenica sera e andrà a precedere gli incontri in agenda il 20-21 e del 23-24 giugno tra i leader dell’Unione. Nei prossimi giorni, il 17 giugno, è previsto anche il faccia a faccia franco-tedesco tra la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente transalpino Nicolas Sarkozy durante il quale il caso greco verrà sicura-mente all’ordine del giorno. Ogni ritardo in merito alle decisioni da intraprendere relativamente alla Grecia inevitabilmente si tradurrebbe in aumento delle tensioni sui mercati, già reduci da diverse settimane difficili, oltre che in un rapido calo delle quotazioni dell’Euro. Intanto proseguono le proteste in Grecia (oggi  nuovo sciopero generale) mentre il Parlamento ellenico ha iniziato il dibattito sul budget 2011-2015 con il voto finale sul budget atteso tra il 28-30 giugno. Sui mercati pesa inoltre Pesa anche la decisione di Moody’s di mettere sotto osservazione per un possibile downgrade i tre principali istituti francesi citando la loro esposi-zione alla crisi debitoria greca.