UBS: stile classic ma in real

UBS Classica 8,5% 2013, un altro modo per puntare sulla divisa brasiliana

Se solo pochi anni fa qualcuno avesse detto che il mercato avrebbe di lì a poco considerato i titoli corporate Investment Grade più sicuri dei titoli di stato, sarebbe stato tacciato di eresia o nella migliore delle ipotesi di scarsa competenza. Al contrario, quel qualcuno avrebbe solamente previsto quanto stava per accadere ad un Europa che non riesce più a tenere sotto controllo il debito pubblico e che per questo, come evidenziato dai relativi CDS, in alcuni dei suoi stati membri viene ritenuta più rischiosa di molti titoli societari di pari merito creditizio. In questo contesto, la ricerca di emissioni corporate capaci di garantire rendimenti superiori alla media di mercato sta diventando una priorità per molti investitori, che trovano così nei bond indicizzati ai mercati emergenti una valida risposta. L’investimento in questi mercati attraverso titoli corporate consente infatti di poter contare sulla solidità delle emittenti e nel contempo di avere accesso al mercato delle valute high yield, che propriamente si distinguono per un’elevata decorrelazione, particolarmente utile in ottica di gestione di portafoglio.

Nel recente passato, mercati come l’India o il Brasile hanno mostrato non solo una bassa correlazione con i movimenti delle economie d’occidente, ma anche elevati tassi d’interesse coerenti con una crescita double digit delle rispettive economie, fattori questi che da soli potrebbero spingere gli investitori a preferire investimenti in valuta scoperta. A differenza del passato però, dove il rischio tasso di cambio poteva compromettere il rendimento atteso, da qualche tempo a questa parte le valute dei paesi emergenti hanno mostrato una notevole tenuta nei confronti sia del dollaro americano che dell’euro, rendendo di fatto meno pesante la percezione del rischio cambio.

Per chi fosse quindi alla ricerca di buone opportunità, tra i mercati emergenti  è il Brasile ad offrire diversi spunti operativi. Nona economia mondiale, crescita del PIL molto sostenuta e rendimenti che sul biennale superano il 12%, tutti elementi che messi in relazione all’ottimo andamento del real fanno del Paese verde-oro una delle mete preferite dagli investitori stranieri. Tuttavia, proprio il forte recupero della divisa carioca, che da dicembre 2008 ha segnato un apprezzamento del 35% circa nei confronti di dollaro ed euro, potrebbe rappresentare un’incognita per il futuro, anche in considerazione del fatto che il governo brasiliano sta tentando di arginare l’eccessiva rivalutazione della sua valuta mettendo in atto diverse misure volte a favorire una tenuta dell’export. Per chi ritiene che da tali interventi ne possa scaturire una sostanziale stabilità, come quella che da circa un anno sta caratterizzando il rapporto di cambio tra euro e real, per sfruttare tutte le potenzialità di un investimento in valuta scoperta e limitare l’esposizione al rischio default dell’emittente, è disponibile sul mercato MOT di Borsa Italiana una nuova proposta di UBS, denominata UBS Classica 8,5% 2013 (Isin DE000UB8GAN5).

La peculiarità della nuova obbligazione dell’emittente svizzero, , risiede infatti nella sua denominazione in real brasiliani. Entrando nello specifico, l’obbligazione prevede il pagamento al 20 aprile 2012 e alla naturale scadenza prevista per il 20 aprile 2013, di due cedole annuali posticipate con un interesse pari all’8,5%. L’elevata cedola, unitamente ad una maturity di soli 2 anni che porta ad una duration molto bassa,  rende l’obbligazione nel complesso neutra rispetto al rischio tassi implicito insito in un investimento obbligazionario a tasso fisso. E’ possibile quindi affermare che il rischio principale per l’investitore che decida di investire nella UBS Classica 8,5% 2013, risiede proprio nelle escursioni del cambio, in quanto l’ammontare delle cedole e del rimborso a scadenza saranno di fatto parametrati in base all’andamento del cambio Eur/Brl (Eur-Real brasiliano).

Per comprendere quali effetti possa comportare l’oscillazione e della divisa, nel caso in cui si assista a un incremento del cambio, ovvero si registri un apprezzamento della divisa europea rispetto alla moneta brasiliana, il rendimento in euro dell’obbligazione sarà penalizzato. Diversamente, qualora sia il real ad apprezzarsi rispetto alla moneta unica, con conseguente decremento del tasso di cambio, il ritorno dell’obbligazione targata UBS aumenterà.

Al fine di fornire un’analisi più accurata della relazione cambio-rendimento, si è provveduto ad effettuare una simulazione volta ad evidenziare la variazione dello yield to maturity in corrispondenza di diverse evoluzioni del cross Eur/Brl. Ipotizzando un acquisto al nominale, 100 euro, qualora nei prossimi due anni la divisa carioca dovesse deprezzarsi contro la divisa unica fino a raggiungere i livelli medi del range che ha ingabbiato le sue quotazioni durante il biennio 2006-2008 ( circa 2,75 ), il rendimento a scadenza dell’obbligazione risulterebbe addirittura negativo dello 0,95%.

Diversamente, nel caso in cui invece il cross rimanesse piuttosto stabile, e in particolare a livello grafico si attestasse nelle date di rilevazione intermedie sempre al di sotto dei minimi di fine 2008, in area 2,35,  che rappresentano di fatto una valida resistenza a livello grafico, il ritorno offerto dal prodotto sarebbe pari al 5,05%, il 4% se consideriamo il prelievo fiscale. Infine, il concretizzarsi dello scenario più positivo per l’investitore, caratterizzato da un apprezzamento del real brasiliano nei confronti della divisa europea, tale da riportare il cambio nei pressi dei minimi degli ultimi 9 anni in zona 2,0435, permetterebbe di vedersi riconoscere a scadenza un rendimento a doppia cifra del 14,62%, il 13,52% netto.