Valute in fermento

Il rialzo dei tassi deciso dalla BCE ha accelerato il trend rialzista dell’euro. Focus sui certificati più adatti per investire sul Forex

Le decisioni di politica monetaria annunciate dalla BCE, come era lecito aspettarsi, hanno avuto importanti ripercussioni anche sul mercato valutario. Riportando quanto già affermato all’interno del Focus Bond di questa settimana, l’aumento del differenziale tra i tassi di interesse della zona Euro ( ora all’1,25%) e degli Stati Uniti ( dove il tasso è compreso tra lo 0% e lo 0,25%), ha spinto ulteriormente al rialzo l’euro contro il dollaro, già debole per gli effetti derivanti dal Quantitative Easing. Dando uno sguardo a livello grafico, in base agli attuali 1,4468 del cambio, l’euro si è portato sui massimi da gennaio 2010 contro il dollaro, segnando un apprezzamento di ben 25 figure dai minimi toccati a quota 1,1952 nel giugno 2010, e un +8,18% nella rilevazione da inizio 2011.

Ampliando lo spettro di osservazione al panorama delle principali valute investibili tramite i certificati di investimento, si è notato da inizio anno un sostanziale movimento di rafforzamento dell’euro. In tale scenario, quindi, potrebbe essere utile, anche in ottica di diversificazione valutaria del portafoglio, iniziare a guardare a strumenti inversamente correlati rispetto alla divisa unica.

In tal senso un valido supporto può essere fornito dal mercato dei forward impliciti sui cambi valutari, che esprimono i tassi di cambio futuri attesi dal mercato per i prossimi anni. Trattandosi di indicatori esclusivamente previsionali, questi devono essere correttamente interpretati per ottenere un’indicazione di sopra/sottovalutazione rispetto alla divisa unica. Facendo ricorso al grafico “FX Forward” presente in pagina, che mette a confronto i forward impliciti normalizzati a 5 anni, si può notare ad esempio come il mercato consideri “cheap” il franco svizzero contro l’euro (Eur/Chf Fwd, linea verde del grafico), prevedendo un deprezzamento complessivo della moneta della UE contro la divisa elvetica nell’ordine dell’8% in un lasso temporale di 5 anni.

LE PROPOSTE

Nel panorama degli investment certificates, diverse sono le proposte che permettono di puntare sul Forex. Al fine di fornire un quadro esaustivo delle opportunità a disposizione degli investitori, abbiamo scelto di analizzare nello specifico solo i prodotti in quotazione sui due mercati secondari principali (Sedex e Cert-X) e in particolare quelli il cui prezzo lettera era valorizzato e ritenuto attendibile. La selezione che ne è scaturita si compone di cinque emissioni scritte su valute emergenti, di cui tre Protection su basket monetari e due Express Reverse sul cambio euro-real brasiliano, cinque investment certificate sul cambio euro-dollaro, tre sul cambio euro-sterlina inglese e per finire uno sul cambio euro-franco svizzero.

Analizzando i dati presenti nelle tabelle, spicca senza dubbio il corposo upside a scadenza garantito ad oggi dal Protection Certificates di RBS  (Isin NL0009285808) scritto su un basket di sei valute emergenti, che ha come sottostante nello specifico i cambi valutari tra Eur/Brl, Eur/Aud, Eur/Rand, Eur/Cad, Eur/Nzd, Eur/Nok. Il deprezzamento della divisa unica nei confronti di tali valute, ha portato il paniere equipesato ad apprezzarsi del 12,25%. Tenuto conto dei 96,6 euro esposti in lettera dal market maker, nonché delle cedole incondizionate, per un totale di 5,8 euro, che verranno distribuite entro la naturale scadenza del prodotto, prevista per il 30 novembre 2014, l’uspide prospettato ad oggi dal certificato ammonta ad un 22,2%, in virtù di un teorico rimborso a scadenza pari a 112,25 euro. Il prezzo ancora al di sotto del nominale, rende questo prodotto il miglior strumento per chi voglia diversificare il proprio portafoglio puntando su valute emergenti ad alto rendimento.

Altra proposta sicuramente interessante, anche in ottica di breve periodo, è senza dubbio l’Express Reverse di Deutsche Bank (Isin DE000DB7LPB1), scritto sul cambio Eur/Brl. Il 2 maggio prossimo è infatti in programma la seconda rilevazione intermedia prevista dal prospetto di emissione e nel caso in cui il cambio sottostante si attesti al di sotto dei 2,304, il certificato taglierà il traguardo del rimborso anticipato liquidando il nominale maggiorato di un coupon del 10%. Analizzando l’andamento del rapporto di cambio tra l’euro e la divisa brasiliana si può notare come il trigger necessario per il rimborso anticipato si trovi esattamente sul punto centrale di un ampio trading range, compreso tra 2,40 e 2,20 real, entro il quale il tasso si sta muovendo da circa un anno. La situazione di forte incertezza ai fini dell’esito della rilevazione si riflette anche sul prezzo di mercato dello strumento, che al Sedex viene quotato con un prezzo lettera di 104,4 euro. Occhi aperti dunque su questo certificato che in tre settimane potrebbe rendere un profitto del 5,36%. Va segnalato che in caso di mancato rimborso anticipato, l’appuntamento con la rilevazione successiva sarebbe quello del 31 ottobre prossimo, dove a parità di trigger il premio sul nominale salirebbe al 15%.

Occasioni di breve periodo anche per il Protection con Bonus targato RBS (Isin NL0006260523), che promette a un mese e mezzo dalla naturale scadenza, un rendimento potenziale dell’1,39%. Il forte movimento rialzista dell’euro contro il dollaro, il sottostante, ha contribuito a spingere al ribasso i prezzi del certificato in virtù di un livello barriera, posto a 1,5508, divenuto progressivamente meno distante. Qualora si ritenga che un’ulteriore accelerazione di circa 10 figure da parte dell’euro sia poco probabile in un lasso temporale così ristretto, i 110,65 euro esposti in lettera a fronte di un rimborso bonus pari a 112 euro, fanno del certificato una delle migliori occasioni in ottica di breve termine.

Gli strike iniziali relativamente distanti dai livelli correnti degli FX sottostanti, rendono molti dei certificati sotto analisi poco attraenti per coloro che sono alla ricerca di strumenti in grado di beneficiare dei movimenti repentini di tali valute. Tuttavia, la scadenza mediamente compresa tra il 2014 e il 2015 e il prezzo talvolta ben al di sotto della pari e quindi dai relativi livelli protetti, fanno di questi certificati dei validi “sotto 100”, in grado quindi di garantire in ogni caso rendimenti a scadenza in linea con quelli prospettati dal mercato obbligazionario, con l’opportunità inoltre di beneficiare di rendimenti aggiuntivi, grazie alle opzioni accessorie implicite contenute nel portafoglio opzionale.