A tutto variabile con i bond RBS

Salgono le stime sull’inflazione 2011 e la Bce è pronta ad alzare i tassi

Con un annuncio a sorpresa durante la conferenza stampa di giovedì scorso, Jean-Claude Trichet ha aperto senza indugi ad una nuova stagione di strette monetarie che porterebbero ad un rialzo dei tassi già dal prossimo aprile. La politica accomodante che ha contraddistinto le strategie dei policy makers europei giunge così al termine, messa sotto pressione sia dai warning inflattivi che dalla corsa dei prezzi delle commodity. In tale contesto appare evidente come sia di fatto a rischio uno dei capisaldi dello statuto dell’Eurotower, ovvero la stabilità dei prezzi. L’inflazione è tornata a far paura, ormai oltre la soglia spartiacque del 2% da ben due mesi, e l’instabilità del greggio ha costretto a non ritenere più di breve periodo tali shock, costringendo l’UE ad alzare le stime per il 2011 tra il 2% e il 2,6%, contro una forchetta compresa fra l’1,3% e il 2,3% delle proiezioni effettuate a dicembre 2010.

Mentre i future sull’Euribor scontavano un chiaro rialzo dei tassi d’interesse di riferimento già nel terzo trimestre 2011, i news flows provenienti da Bruxelles hanno immediatamente avuto effetto sulla curva dei tassi di mercato, con uno shift stimabile, in media, in +15 bp lungo tutta la curva rappresentata anche graficamente.

In questo scenario, tornano quindi definitivamente di moda le obbligazioni a tasso variabile, le uniche in grado di beneficiare di un rialzo dei tassi senza subire effetti avversi sui prezzi. Particolarmente interessanti risultano essere le proposte firmate The Royal Bank of Scotland NV che, nell’intero panorama di obbligazioni quotate sul MOT di Borsa Italiana in circa due anni di attività,  annovera cinque strumenti che legano l’indicizzazione della propria cedola ad un parametro variabile più uno spread fisso.

FOCUS VARIABILE

Mentre la Royal Ripresa (Isin NL0009294024) si contraddistingue per un quoted margin (spread) rispetto all’Euribor trimestrale progressivamente in diminuzione e non costante nel tempo, è utile al fine di comparare tra loro i diversi strumenti, tenere in considerazione sia il discount margin che la maturity.

Il discount margin, rappresenta una stima di confronto oggettiva, che esprime in punti base l’effettivo spread di rendimento aggiuntivo sul parametro variabile, tenuto conto del prezzo di acquisto del bond. Elemento indispensabile se, come nel caso specifico, si confrontano tra loro obbligazioni acquistabili sotto la pari con quoted margin e scadenze differenti.

Facendo riferimento alla tabella Bond tasso variabile RBS NV, tralasciando come preannunciato la Royal Ripresa, è la Royal Tasso Variabile Max 6% (Isin NL0009408970) a contraddistinguersi per un discount margin superiore, pari nello specifico a circa 254 bp, e conseguentemente per un rendimento annualizzato lordo del 5,977%, ovvero del 5,318% netto.

Con una curva forward dell’Euribor fortemente inclinata e tendenzialmente in progressiva crescita, è proprio la struttura del bond Royal Variabile Max 6% a consentire all’investitore, tenuto conto di una scadenza prevista per maggio 2018, di avere accesso ad un rendimento superiore. Tale strutturato si contraddistingue infatti per uno spread pari a 180 bp stabilito all’atto di emissione sull’Euribor trimestrale e per un cap al rendimento massimo del 6%, ad oggi ancora penalizzante se si fa riferimento alla struttura a termine dell’indicizzazione della cedola.

E’ doveroso sottolineare, poi, come le esemplificazioni dei rendimenti siano state formulate utilizzando i tassi di interesse futuri attesi impliciti nella curva dei tassi di mercato, ovvero i cosiddetti Forward Interest Rate, i quali rappresentano alla relativa data di valutazione, l’espressione delle attese del mercato circa l’andamento futuro dei tassi di interesse. Non essendo ovviamente stabili nel tempo, tali rendimenti non offrono alcuna garanzia di ottenimento di un livello predeterminato di rendimento, ma rappresentano di fatto esclusivamente una fotografia istantanea del mercato.

Per completare il panorama circa le caratteristiche dei bond a tasso variabile firmati RBS NV, diamo uno sguardo al grafico “Yield To Maturity a confronto”. Tale grafico consente di comparare i rendimenti offerti dalle obbligazioni oggetto di analisi, con due curve di riferimento: l’EUR Benchmark Curve e l’EUR Bank A+ Curve, ovvero la curva dei rendimenti dei titoli comparables appartenenti al medesimo settore e aventi lo stesso rating. Come è possibile notare, le obbligazioni a tasso variabile targate RBS NV ad oggi presentano yield tendenzialmente superiori. I motivi della non contiguità dei punti sulla curva sono da ricercare nella tipologia di struttura sottostante al calcolo dello yield.